Muzak - anno I - n.2 - novembre 1973

GENTLE GIANT P. McCARTNEY G. HARRISON Questo articolo, volutamente polemico e «spinto» 11ell'estremizzazione di alcuni conce/li, intende presentarsi come un i11ter\'e1110 personale dell'autore in merito al diballito sul rapporto fra rock e cultura. Un intervento che non impegna 11ecessaria111e111ela redazione nel suo insieme (M.I.). Dovendo esporre nei termm1 più sintetici e concreti passibi le il rapporto che sussiste tra rock e industria discografica, direi, parafrasando la terminologia matematica, che originariamente il rock sta all'industria discografica come la rivoluzione sta al sistema. Intendo dire, con questo, che, nella realtà, troviamo nel rapporto dialettico tra industria e rock lo stesso tipo di ambiguità che sussiste in quello tra sistema dominante e forze contestative che gli si oppongono. fl rock è nato come « musica del popolo », nel suo stesso ri Imo emozionale e liberatoio si scorgono le caratteristiche di « opposizione permanente» che sociologicamente e culturalmente gli sono proprie; col passare del tempo, il rock è assurto a catalizzatore di tutta la rivolta giovanile cli questo secondo squarcio di ,ccolo: è diventato, cioè, un fattore di larga risonanza sociale, uno dei principali elementi di rottura in relazione al rapido evolversi del costume e della mentalità delle ultime generazioni. Secondo un processo di « biologia politica» che ormai abbiamo imparato essere natui·alc, il sistema dominante, ove non possa sopprimere con la violenza una forza che gli si onoone. tenta allora di inglobarla, di fagocitarla pian Ì:Jia110: e questo sia utilizzando la lusinga e il balenare di agio e benessere. sia simulando l'ipocrita adeguamento ad alcuni dei nuovi valori, salvo wuotarli di ogni reale contenuto una volta incorporati alle proprie strutture di potere. 25

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