Muzak - anno I - n.2 - novembre 1973

FRANKZAPP EDGARVDARES leQf f initQelettive « La sua musica è completamente unica. Se non l'hai ancora sentita, corri a sentirla. Se l'hai già sentita e pensi che possa servire per dei buoni effetti sonori, sentila un'altra volta ... ». Così Frank Zappa di Varèse. Ma è difficile credere che questo sia Io Zappa sincero. Quello cioè che afferma, con modestia fuoriluogo: « Non posso dare nessuna analisi strutturale nè fare alcuna supposizione accademica su come funziona la sua musica. Né posso spiegare perché a me sembra così bella ». Naturalmente sono ancora frasi riferite a Varèse, Ido! of my Youth (1). Modestia fuoriluogo che si smaschera in due modi. E' difficile credere che la musica di Zappa almeno da Absolutely Free a Chunga's Revenge (se non addirittura da Freak out a Grand Wazoo) nasca da una così profonda e compiaciuta ignoranza non solo delle strutture varesiane, ma di tutta la musica contemporanea. E perché sembra anche difficile credere che le stupende evoluzioni dei suoi musicisti siano frutto di improvvisazione. E Frank stesso in una recente intervista: Zappa: Per la mia musica ho bisogno più di persone tecnicamente preparate che di gente che sente la musica. « Completamente unica» non è la musica di Varèse. E nemmeno quella di Zappa. E utilizzare Varèse come "campionario" di effetti sonori ( e quale Varèse, poi? Quello di Déserts o quello di Arcana? Ionisation o Hyperprism?) è un po' pochino. E anche affermare che Varèse non conta nulla nella storia della musica, o meglio potrebbe assimilarsi a un qualsiasi tecnico del suono smaliziato. Sempre nell'intervista: Muzak: Hai qualche idea su come portare avanti il tuo discorso? Zappa: No. Io faccio solo e semplicemente quello che sento. Muzak: Davvero? Soltanto questo? Non hai niente di speciale o nuovo per il futuro? Zappa: No, guarda. Faccio solo quello che sento di fare, almeno penso. Muzak: Vuoi dire che la tua musica è un prodotto unicamente della tua mente? Zappa: Si. Muzak: Si? Zappa: Si. Quello che più mi ha stupito a un ascolto cronologico c analitico dei suoi dischi è una strana parabola. Una storia che scorre perfettamente logica. Una storia che anche nei momenti « bassi» è coerente e allo stesso tempo solidale con quella di Varèse. Lumpy Gravy: l'amore per Varèse si fa coscienza musicale. Non solo per l'uso di un tempo spezzato, di un ritmo puntillistico. Non solo per l'inserimento intelligente del1) E' il titolo di un articolo scritto da Zappa per « Stereo Review » apparso nel giugno 1971. Da tale articolo sono tratti tu/li brani riportali fra virgolette. 19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==