stesso che, qualche tempo prima, aveva ·impresso ai Fairport Convention la svolta definitiva verso l'e·lettrificazione. Con Hutchings, e •in seguito anche con il bravo folk-singer Martin Carthy, gli Span avevano inciso tre ottimi album, di cui l'ultimo, • Ten Man Mop •, aveva ricevuto •il premio per 'il miglior album folk del 1971.. Partiti Hutchings e Carthy, per andare a confluire nella Albion Country Band, gli Span incisero un nuovo album • Below the Salt ». con una formazione comprendente i • vecchi • Tim Hart, Maddy Prior e Peter Kniaht (rispettivamente chitarra. canto e violino) e i • nuovi • Bob J-ahnson e Rick Kemp, alla chitarra e basso. • Below the salt •, pur presentando come di consueto soltanto rielaborazioni di brani tradizionali, accentuava la fusione con un rock sofisticato e rarefatto, e si guadagnava il premio per il miglior album 1-.:ilkdel 1972. Di qui cominciava il successo vero e proorio a ·livello di pubblico, rinvigorito da una fortunata tournée negli Stati Uniti. Questo ultimo album, • Parcel of rogues », viene a confermare e a consolidare la nomea di un nuovo grupp-0 che a ragione si può definire grande: le matrici tradizionali vengono qui completamente reinventate in chiave elettrica e caricate di modernissimo feelina, pur senza nulla perdere del loro fascino originario e della loro carica genuinamente "Opolare. I dieci brani tradizionali contenuti nel disco alternan-o le consuete ·arie da giga o da trescone scozzese (due tipi antichissimi di danza popolare britannica, •insieme al morris) a fascinose ballate databili ·in gran parte intorno al XV e XVI secolo. « Alison Gross •, « The wee wee man •, • The bold poachers •. • Robbery with violins »: titoli densi di fantastica -atmosfera, cui i cinque strumentisti ronfer-iscono un nuovo vigore e una nuova moderna bellezza. Con particolare riguardo a • Cam ye O'er trae France •. un piccolo gioiello, un caoolavoro in sé, una canzone tesa e vibrante come la I-ama di una spada, cui la voce metall-ica e acuta del la ·cantante Maddy Prior c-.:inferisce infinite drammatiche sfumature. Terminate le registrazioni di questo disco, gli Steeleye Span hanno deciso di ampl-iare le proprie file con l'ingresso di un batterisra fisso, di nome Nigel Degrum. CARLOS SANTANA MAHAVISHNU McLAUGHLIN M. I. Love Devotion Surrender (CBS) ... tOJE DE\OllON SURRENOOl L'abito non fa il monaco, così dice il noto proverbio: avete voi mai visto due facce da simili fessi come quelle che hanno in quarta di copertina i cari Santana & Mclaughlin? Qualcuno di riscontro ha fatto norare il volto da furbo marpione inaugurato per l'occasione dal buon santone Sri Chinmoy: loro su-.:inano e lui ci guadagna •i soldi! Altri hanno interpretato questo album come un preciso disegno commerciale della CBS decisa a lanciare decisamente l·a fama del grande Mclaughlin appoggiando-lo a Santana. ormai celebre in tutto il mondo. Ma per chi ha avuto occasione di asc-.:iltare l'album tutto ciò rimane senza importanza: ne venissero di santoni furbi, di accorti disegni commeroiali con un risultato s·imile! Fino a poco tempo fa Carlos e John avevano in comune soltanto la marca delle loro chitarre preferite; ora hanno sc-.:iperto qualcos'altro, il comunicare -al loro strumento tutti i loro sentimenti, l'aff.idare alle corde tutta 'la loro esuberanza interiore. E quando le due chitarre si sono •incontrate è iniziato il dialogo, la scoperta l'uno dell'altro: i due strumenti dapprima si sfiorano, si studiarY.:i, poi incominci-a l'amicizia, ora colorito pettegolare ora sincera confidenza tra amici. Le due voci quasi umanizzate si rincorrono, cozzano, ammiccano, canrano e pregano e tu che stai lì sbalordito ad ascoltarle piano piano ti rendi conto che potrebbero continuare fino all'eternità; l'uno entra nel mondo dell'altro, per Mclaughlin si aprono gli spazi dolci e rarefatti. mel'0die e percussioni assopite nella natura che fino a •ieri gli erano negate, Santana ha ora sete delle vertiginose velocità espressive, !a necessità di frantumare certi canoni ormai troppo piccoli per lui, un nervosismo sonoro e guizzante che giammai non conobbe: e ali-a fine non riesci a distinguerl·i più. Per chi già c-.:inosceva i sogni meravigliosi della Mahavishnu, Santana è la vera sorpresa, per chi aveva ballato al ritmo di Samba P.a Ti, Mclaughi'in è un invito a dimensioni nuove, meravigliose; tra i due ammirabilissimo l'organo di Larry Young mentre ,Peraza, Cobham, A·lias, Hammer, Rauch e Lewis sono l'argenteo r-ibolJ.ire di ritmi su cui tutto meravigliosamente si posa. M. F. MILES DAVIS In concert (CBS) Miles Davis resterà sempre un'incognira: creat-.:ire che pr-ecorre i tempi o abiliss'imo manipolatore di elementi espress·iv,i • sulla cresta del•l'onda -? Quando uscirono gli albums • In a silent way » e « Bitches Brew •, •i più avanguardisti gridarono al miracolo, i più conservatori lo maledirono come un traditore: abb-anoonate definitivamente le spine, ormai vecchiotte del cool e del bop, Davis recuperava un modo ritmico molto vicino alle stimmate del rock, e passava decisamente all'elettrificazione di tutti gli strumenti, compresa la sua tromba. Si aggiung-a che, più o meno a parti,e da quel periodo. Davis seppe circondarsi di tutta una schiera di valentissimi musicisti che in seguir.:i, prendendo le mosse dalle sue nuove concezioni. avrebbbero rivoluzionato tutto l'ultimissimo jazz, spinçiendolo verso più vaste concezioni fusionistiche aventi come obiettivo tinale la creazione di una mr.:iv·amusica che non avesse più ourismi o etichette da salvare: parlo soprattutto di Herbie Hancock, di John Mclaughlin, di Joe Zawinul . Wayne Shorter - Miroslaw Vitous, di Tony Williams; vanno inoltre senza altro citati anche Chick Corea e Keith Jarrett, benché la loro evoluzione abbia JJ'vi preso una piega troppo personale per essere riferibile a quel movimento di superamento di cui ho parlato a proposito degli altri. • Live-Evil • era stata l'ultima gemma di Davis, il suo ultimo gradino evolutivo sulle nuove matrici da Iui scoperte, un caleiooscopio di piccoli capolavori difficilmente dimenticabili. Ma ecco, questo spirito discontinuo di nuovo decide di cancellare tutto, di estremizzare un discorso fino a snaturare tutta la carica di novità che -aveva saputo- creare: eliminati tutti i vecchi compagni, eccolo infatti tornare sulla scena con un album, « On the Corner •, decisamente brutt'i:>, da qualsiasi parte uno voglia giudicarlo: in un contesto ritmico ossessivo e decisamente • africano •, gli altri strumenti singultano e si accapigliano, creando una confusione sonora che lo stesso Miles, forse in vena di facezie, ha definito « un c-.:iagulo perfettamente riuscito di elementi africani, indiani, jazz, rock e -classici •. 57 I I
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