Muzak - anno I - n.01 - ottobre 1973

propri interessi: rimane infatt-i una musica cosi tanto articolata e raffinata, docile allo , udiro quanto utile aMe ment!i c;he vedere un disco come questo Prelude in tutte le classifiche procura un infinito piacere a tutti coloro '<I ·cui stia a cuore lo sviluppo di nuove, interessanti formule musicali. M. F. WEST, BRUCE & LAING Whatever turns you on (RSO) Secondo album per West, Bruce & Laing, decisamente migliore del precedente. Pur considerando che l'hard rock, nella sua forma più ripica di rielaborazione • dura • di matrici rock-blues, si trova oggi in una condizione di generale decadimento, devo riconoscere a questo album una sua particolare vital,ità, anche se purtroppo gH schemi armonici e strutturali sui qual-i si poggia sono i soliti temi triti e ritriti di questo genere di musica. Intendiamoci: meraviglia pos•iNvamente l'introduzione in questo disco di momenti più pac-ati e sinceri, come i brani • November song • o • Sifting sand •, dal più curato arrangiamento e dalla particolare compostezza ed eleganza espressiva. Il revival del rock'n'roll, dal canto suo, lascia I-a sua impronta anche in questo nL10vo momento evolutivo dei Nostri, con il trascinante brano • Scotch krotch •. La presenza di Jack Bruce diventa sempre più determinante per ciò che concerne gli aspetti più validi del gruppo: 54 muzak LP una particolare eleganza, l'introduzione del pianoforte, ,fa sua voce pastosa e robusta, la consueta creativa irruenza bassisNca. Irrecuperabilmente creamiani, invece, Corky Laing e Leslie West, anche se al secondo va senz'altro riconosciuta una indubbi·a perizia tecnica. Tra i brani rappresentanti •il consueto repertorio rock-blues, segnalo soprattutto la trascinante • Back fire •, che ricorda alcuni dei più scatenati episodi degli ultimi Stones, e la robusta, anche se •armonicamente scontata • Token •. Jack Bruce, pos&ibile che West, Bruce & Laing debbano •essere la tua ultima spiaggia? ET CETERA Knlrsch (BASF) M. I. Da un po' di temp0 a questa parte la Basf, un'etichetta tedesca, sta producendo una serie di album decisamente interessanti e coraggiosi, regolarmente distribuiti: si tratta perlopiù di registrazioni avvenute 'in German•ia durante session tra alcuni grossi musicisti e eminenti personaggi della avant garde nazionale. E' la volta oçigi di questo Knirsch che vede radunati sotto •il nome fittizzio di Et Cetera Jon Hiseman, Wolfgang Dauners, Larry Coryell e Gunter Lenz, Fred Braceful e Richard Ketterer. D-auners artefice di questo ,incontro è un pianista tedesco che esercitando la sua raffinata arte ai confini tra contemporaneo e jazz ha visto la sua fama espandersi •a macchia d'olio, Hiseman non necessita certo di presentazione, Coryell è un notissimo chitarrLta moderno che pur non p0ssedendo tutte le doti di un Mclaughlin ne è spesso indicato come I' alter ego, Lenz e Ketterer infine sono rispetNvamente bassista e percussionista del grup. po cli Dauners. Il concerto, registrato nel Marzo del '72 per una trasmiss,ione televisiva (cose che anche qui da noi, alla RAI, sono all'ordine ·del giorno) non si presenta con uno sviluppo molto ordinato; nella prima facciata ogni musicista cerca di trascinare gli altri verso lo stile che maggiormente gli si confà: nuoce qui forse l'eccessiva eterogeneità dei musicisti e cosi troviamo un Coryell falsamente indurito e un Dauners .inesistente nel rock d'apertura, un Hiseman leggermente confuso nel seguente pezzo jazzato ed entrambi gli ospit.i ·ingles•i alquanto fuori posto negli azzardatissimi solchi finali dove Dauners mostra tutta la sua avventurosa vena compositiva contemporanea. Decisamente migliore la seconda facciata dove prevale l'idea di imbastire, ciascuno con i propri gusN e le pmprie capacità tecniche una musica che annulli in sé tutte le provenienze. Qui •il gusto della novità e il piacere della libertà espressiva eccitano •i musicisti -a donare il meglio di loro stessi: scopriamo dunque un Dauners fluido e audace, capaciss,imo agli strumenti ·elettronici usati secondo la cruda scuola tedesca, un Coryell sottilmente geniale, smanioS'O di attirare l'attenzione di tutti, smanioso di percorrere ancora molta strada, quanto ad Hiseman conferma di essere un batter,ista malleabile e versatiVissimo: un disco in sostanza molto •interessante. M. F. CAT STEVENS Foreigner (lsland) Xamaica, Xamaica, isola delle sorgenti, Giamaica umido atollo •dal popolo felice, danzante il reggae, a te venne un uomo che s•i chiamava Stephen Georgiou, a· noi è tornato chiamandosi Cat Stevens. Ecco: il risultato maggiormente tangibile di questo viaggio in Giamaica allo scopo di partorire Foreigner mi sembra l'aver rinnegato da parte di Cat le sue spiccate matrici mediterranee; non tanto quelle sue cantate in latino o in gr·eco che tanto ci avevano conquistato negli album precedenti, quanro quel senso di scontinat-a interiorità, quell'enigma, •il misterioso significato del simbolo che da anni le popolazioni mediterraneo-or,ientali, le slave e soprattutto le greche si portano addosso. Non che -la musica voglia perdere quelle complessità architettoniche che tanto l'avevano abbellita in precedenza, ma oggi ·le sue composiz•ioni appaiono meno involute, meno interiormente sofferte, più aperte e pronte al dialogo: un po' come paranonare ,il profilo enigmatico di una statua greca del Partenone al sorriso aperto della donna g•iamaicana con il cesto delle noci di cocco sulla testa. Cat, dotato di una sensibilità sottile e appercettiva ha subito avvertita questa felicità esistenziale, questa tipica spensieratezza del popolo dell'•isol-a, lo ha fatto suo, immettendolo nella proriria tipica rabbiosa melinconia ma parimenti perdendo qualcosa di tipicamente suo: la forza della riflessione. Ciò indubbiamente dispiacerà a chi conq-

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