Muzak - anno I - n.01 - ottobre 1973

molti musicisti pop, il disco l<ive rischia quasi sempre di essere una specie di trappola appmtatrice di cocenti delusioni per il fruitore ormai abituato a tutta una serie di raffinatezze tecniche ed espress,ive che inevitabilmente negl,i spettacoli tendono a sparire. Un problema questo che si sarebbe presentato insormontabile per un gruppo come gIi Yes che a detta anche di molti esperti •inglesi doveva molto della propria arte al perfetto lavoro dei tecnici ·in s·ala di registrazione: •invece, contrariamente a ogni previsione il gruppo non solo è riuscito a mantenere tutte quelle delicatezze stilistiche che lo avevano reso famoso, ma, arricchendole con un'eccezionale carica di feeioing ha fatto di questa raccolta •ant.:>logica dal vivo il proprio capolavoro. Così, piano piano attraverso cinoue album gli Yes si sono costruiti questa straripante personalità odierna; sono cambiati batteristi, organisti, scelte tecniche, possibilità ev.:>lutive ma tutto ciò rr.:>n ha fatto altro che •accelerare la ricerca di una propria dimensione, di quella che oggi è u11a delle formule espress,ive più valide, affasainanti e originali. L'ombra di Stravinsky nascente dalla suite dell'uccello di fuoco che -apre il concerto sembra magicamente allungarsi lungo i solchi di turn e tre i dischi: ma sarebbe stupido rinnegare la presenza di tante altre magiche ombre, da quella di un r.:>ck sanguigno ed eccitante, da certe rem111Jscenze medioevaleggianti, -a certe pennellate gotiche, ad improvvisi ,appelli al jazz, ai classioi amori di Rick Wakeman. C'è tutto questo negli Yes, ma tutto è sintetizzato ,in una chiave così moderna, mescolato con tanto sapiente gusto, distorto da una così spiccata personalità che ogni c.:>sa si annulla, si trasforma con una impressionante carica di novità, di comunicativa. L-a musica degli Yes: un complesso meccanismo di ingranaggi ruotanti su se stessi e contemporaneamente legati tra di loro, un orologio musicale di piccole frasi sonore, eia52 muzakLP scuna viva, guizzante, puntuale, perennemente in fotta le une c.:>ntro le altre, in un fluidissimo rincorrersi, inarrestabili come mosse da tremende macchine del tempo moderno. Un fraseggio micidiale e continuo che oar~i tanto allarga :e sue maglie veloci per ospitare gli a solo. i richiami vocali, i silenzi inaspettati; ma poi all'improvviso ,il meccanism.:> si spezza, ecco che avviene l'incontro ·con gli spazi naturali, con il surrealismo terreno dei disegni di Roger Dean ora echeggianti delle aperture d'organo, i tappeti di voci: la dolcezza sconfigge la macchina per poi, più tardi, accetarla ·nuovamente, restarne dentro affogata e il meccanismo dei suoni veloci che t.:>rna a dominare. Così nel bollente inferno degioi soettacoli live, l•anciati gli uni contro gli altri, come le fras•i della loro musica, gli Yes sono artefici di una lotta titanica: ·il brano si sgretola in una miriade di a solo, vive ora su uno strumento ora sull'altro. La tecnica è •insuperabile ma mai sterile; è forse qui il grande segreto del gruppo, una serie di soli musicalissimi, dove mai il compiacersi di saper suonare così bene uno strumento và contro la godibilità dell'orecchio umano, la struttura omogenea de•I brano stesso. Rick Wakeman, oramai ·assunro alle glorie, è mago di tasti e di emoz,ioni, capace di sintetizzare in pochi minuti tutte le sue celebri sei mogli, Stewe Howe è ,il perno intorno a cui gli altri ruotano, la chitarra rabbiosa, sottile e spigolosa come il Slt.:> volto teso nello sforzo, Jon Anderson, efebica voce d'angelo sces-a sul palco è lo spirito agrodolce che ,racchiude il gruooo •intero, Chris Squire, basso guttura:le e secco, graffia i mille ritmi, Alan White siede con c.:>n gloria novella là dove sedette Bruford: cinque attori per Yessongs antologia di glorie trascorse di un gruppo, gettate nel futuro, album vivo e dal vivo, per noi meravigliosamente dipinto da Roger Dean. M. F. AKTUALA Aktuala (Bla Bla) Forse solo due •anni fa nessuno avrebbe mai sc.:>mmesso sulla prooagazione in Italia di quel ramo della musica pop che rivolge le sue attenzioni alla musica orientale, ai rag-a indiani, a Ravi Shanark, alle musiche marocchine tanto care a Brian Jones. Invece proprio oggi, quando il fenomeno si è riuscito a liberare della pesante cappa che avvolge tutte le mode, ecco da n-.:>.si ·i incominciano ad incont,rare sempre più numerosi i gruppi dediti •a queste pass·ioni musicali, come ad esempio i Natma e questi esordienti Aktuala. Alla base di tutto c'è il rinnovato, importantissimo amore che •le nuove generazioni portano verso tutte le culture musicali antiche e tradizionali: forse alcuni esempi resteranno difficili, non facilmente accettabili da tutti, lontani da certe moderne concezioni, ma ,rimane sopra ogni cosa !'·importanza e il sign'ificato dello studio ·intrapreso da costoro. Gli Aktuala sono un gruppo di ragazzi milanesi che già raccoglie una certa popolarità nel nord della penisola dove sono soliti esibirsi liberamente tra la folla aMo scopo di rendere pubblica la loro arte: a tanta originalità di spir•ito corrisponde una solida indipendenza artistica; la strumenta2)ione è rotalmente acustica e comprende un enorme e suggestivo campiorrario di strumenti nati nelle tradizioni e neMe necessità espress•ive dei popoli più disparat,i. La musica che ne nasce possiede un chiaro riferimento nei confronti di tutte le musiche atavicamente suonate nel bacino mediterraneo con particolare predi lezione per la zona af,rican-a e medio-orientale: un microcosmo di emozioni e di tinte, un'accurata descrizione sonora dove tutto sembra essere incentrato ·in un grande amore per la •natura. Tra l'altro gli Aktua-la st mostrano cosaienti della grande libertà espressiva e delle migrazioni della musica popolare: così ci troviamo testimoni dell'influenza della musica araba nella cultura spagnola e balcanica, meravigliati spettatori alle esplosioni di free, dirompenti tra antichi ricordi. Walter Maiali ai 1 legni, Lino Vaccina detto • capra • alle migliaia di percussioni, Laura Maiali al tamboura, Antonio Cerantola all'acustica ·e balalaik-a e Daniele Cavallanti ai sax son'.:> i musioisti che si possono degnamente permettere tutto ciò. LEONARD COHEN Live songs (CBS) M. F. j LEONARDCOHEN:LIVESONGS è.::;;.:-•- -••-ll=-~=1 w,:-,:,.- -.-:::::.::-=: :..:::i:.--.:-:- .::::.!= ;~~~:.. < 1 \ ~::' :.,:::-i,::•- I • J -•-•~ =!~·: J ~1 ....t~~ -·-~ Sono passati due anni dall'apparizione di • Songs of love and hate •, il precedente album di Cohen, che ha avuto in Italia un considerevole quanto •inaspettato successo. Ma • Uve songs • non è che un-a mezza novità, visro che cinque dei nove titoli •che contiene sono delle nuove versioni di brani già conosciuti. Questo disco è una spigolatura delle registrazioni effettuate in pubblico nel corso delle due grandi tournées europee di Cohen, nel '70 e nel '72, tranne 'il brano • Queen

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