Dopo le numerose voci apparse sulla stampa estera che davano per scontato lo scioglimento di questo gruppo rivoluzionario, l'inopinata uscita di questo bellissimo •album è il più bel regalo che un loro acceso sostenitore potesse aspettarsi. • Sweetnighter • è il terzo album del gruppo, ·e il primo che fortunatamente esce in Italia. I tre membr•i principali, è cioè il tastier,ista austriaco Josef Zawinul, il bassista cecoslovacco Miroslav Vitous e il sassofonista negro Wayne Shorter, hanno in tempi recenti militato nelle rivoluzionarie formazioni dell'ultimo Miles Davis; ed è proprio dalla musica del grande trombettista, avviata su nuove strade di fusione tra il free, il rock, la musica orientale e •il recupero dei selvaggi ritmi •africani, che il sound dei Weather Report prende le mosse. I due precedenti albums, • Weather Report • e • I sing the body electric •, erano stati caratterizzati da un suono sofisticato, rarefatto, etereo nei suoi svolgimenti e nelle sue evoluzioni, quasi •a ricordare 1 il -tintinnare di un crist3Ilo in uno spazio silente. Questo ultimo album rompe impetuosamente questi schemi, presentandoci una musica ormai completamente dispiegata nel-la ,sua potenza aggressiva e nella complessità irruenta delle sue tessiture armoniche: all'impalpabilità di un tempo si sostituisce una corposa e prevalente base r·itmica dal tipico incedere latino-americano, che ·se perde ·In rarefazione •acquista però enormemente sul piano della comunicaz,ione e deWemoz,ione. Un disco prevalentemente • fisico •, quindi, come gli altni due erano stati prevalentemente • psichici •. Ai tre co-leaders già nominati si aggiungono gl·i a-Itri due valentissimi membri ufficiai i delformazione, e cioè il batterista Eric Gravatt e •il percussionista Dom Um Romao, più alcuni altri session men. I brani migliori, in questa occasione, sono •i tre scritti d-a Z•awinul: le ·lunghissime e trascinanti • Boogie Woogie Waltz • e • 125th street congress •, ossessive e dall'•incedere • geometrico •, con cui il gruppo si inserisce prepotentemente nell'area scintillante di quella new music che ha come scopo l'aboliz,ione delle barriere e che ha come apici Miles Dal.'is, 'i Soft Machine, la Mahavishnu Orchestra d·i John Mclaughlin e ora anche i Weather Report; c'è poi la breve e sognante • Adios •, in cui Zawinu-I rievoca attraverso i suoni 1 le sue sensazion1 i di bambino il giorno del funerale del nonno in un piccolo villaggio austriaco. Notevole per la sua costruzione vivace e complessa il breve brano .• Will • di Vitous, mentre più. su un livello stand-ardsi mantengono le due composizioni di Wayne Shorter. Un album che farà felici gli appassionati di una musica che vada • oltre •. BEGGAR'S OPERA Get your dog off me (VERTIGO) M. I. Spesso j,f mutare di un solo elemento a-l'interno di un gruppo è sufficiente per farne cambiare radicalmente tutta la fisionomia: è ,11caso dei Beggar's Opera che da auando hanno accolto nelle loro fila Linnie Paterson, ex cantante dei Chicken Shack, hanno cambiato totalmente direzione musicale. Il gruppo ave\13 fruito di una certa popolarità all'•incirca due anni fa con alcune ridu21ioni •in chiave rock di brani celeberrimi di Rossini o di Mozart; ma dietro questo revival del classico non era stati difficile nascondere una mancanza cronica di idee e personalità: ora sotto la guida di Paterson ;i Beggars sembrano aver trovato -l'ispirazione e di conseguenza la giusta collocazione per la loro musica. Abbandonate certe pretese fumose, preso •alla lettera il loro nome che il vorrebbe straccioni arroganti e presuntuosi, i cinque ing·les,i si sono <indirizzati verso un rock di marca classica dove hanno saputo trasfondere con buon gusto tutto il loro simpatico humor e potrebbero in un futuro non molto lontano sostituire nel cuore di molti fans il mito dei Deep Purple, sc.prattutto dopo l'allontanamento di Gill·an dall'ormai leggendario gruppo. Get Your Dog Off Me si presenta, assieme alla serie di simpaticissimi concerti che il gruppo sta rappresentando in tutta Europa, come il primo passo di questa nuova strada; un album composto da dieci bran,i senz,a eccessive pretese architettoniche ma ricchiss•imi cli feeling e dai testi traboccanti simpatia. A differenza di molti altri gruppi rock che oggi percorrono la scena i Beggar's non cadono mai nella monotonia, anzi co:-truiscono con una certa attraente f,rammentarietà senza mai spezzare l'incedere ritmico, mantenendosi sempre nei termini del buon gusto. E dietro una svisata della chitarra o il'urlo roco della voce non è difficile accorgerni che dopotutto la precedente scuola pseudoclassica sia st>ata del tutto infausta ed infruttuosa: le ·incisive apparizioni di piano, clavicembalo, mellotron e moog nelle abili mani di Alan .Park sembrano nobilmente armonizz-are con la comunicativa che si -agita alla base di tutte le composizioni. Accanto a Park mi sembra riecessario citare fa chitarra mJtevole e piacevole del lungo Ricky Garcliner e la voce nasale, tipicamente anglosas,nne di Paterson, l'artefice di questo strano ma proficuo mutamento dei Beggar's Opera. M. F. YES Yessongs (Atlanlic) C-i sono momenti IJn cui le facoltà critiche del l'uomo paiono bloccarsi; capita quando ci si trova davanti a qualche capolavoro della natura o dell'•arte umana che per una somma di piccoli indefinibili p3rticolari sovrasta tutti gli -altri: la parola cessa di essere un mezzo comunicati\fO per divenire una realtà limitatrice, il muto, ammirato silenzio div;ene il commento più sincero. E muto e stupito dovrebbe 3Ssere il mio commento a questo piccolo capolavoro della musica -rock che mal si ;~la sotto il titolo di Yessongs: mi accingo dunque a parlarvi di questo album triplo con la coscente convinzione che a poco potranno le mie parole nel descriverlo. Oggi la tendenza verso l'album dal vivo è in continua espansione, ritenendo questo come il mezzo più •id-.>neoper trasmettere all'•ascoltatore tutta una certa gamma di emozioni, tutta -l'atmosfera che g1 li artisti di spettacolo ·in spettacolo sono capaci di creare; ma parallelamente, ,a causa della preponderante base tecnica su cui poggia il suono di 51
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