' f stito, non era un decadente, non era un sex-symbol: eppure la generazione decadente di oggi lo venera come un profeta: tramite tra costoro e lui L senz'altro il pulsare frenetico del rock'n'roll, è senz'altro la problematica culturale della sofferenza, della droga, della vita dei bassifondi, della denuncia spietata, grottesca, sconnessa di una realtà opprimente. I FIORI DELMALE Ed ecco, dalle marce bidonvilles di New York, dalla Bowery Street avvelenata dall'alcool, dal rabbioso East Village venato di eroina e di omosessualità viscida e disperata, ecco esplodere il rock impazzito e marcio dei Velvet Underground: la voce dylaniana ed esausta di Lou Reed; la viola elettrica, attorciglata come l'inconscio, di John Cale; il biondo viso bastardo di Nico, bella come la notte. Ispirati direttamente a Dylan, i Velvet Underground si inaspriscono nell'arte del travestismo allucinato alla corte di Andy Warhol, il tragico regista underground del sesso carbonizzato. La lezione di travestismo del Gran Sacerdote Warhol riveste una importanza enorme nel futuro caratterizzarsi del rock decadente. I Velvet Underground sono i grandi mediatori iniziali tra travestismo e rock, e le paranoiche teorie sulla morte del sesso di Warhol sono il veicolo maledetto dell'esplodere della ribellione delle maschere senza sesso e dei clown bisessuali (che, a pensarci bene, sono la stessa identica cosa). « I'n waiting for my man, twenty - six • dollars in my hand », canta Lou Reed e tu senti che c'è qualcosa che sta 35
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