Muzak - anno I - n.01 - ottobre 1973

DISCOGRAFIA: e Keyboard study 2 • (BYG 529 327) e In C » (Columbia MS 7178) e Rainbow In Curved Alr • (Columbia MS 7315) « Church of Anthrax » con John Cale (CBS 64259) e Persian Surgery Dervishes » (Shanti 83501 '. 2) • Happy Ending » (Warner Bros. F 46.125) tecipano i membri del Center of Creative and Performing Arts della Università di New York: oboe, basson, tromba, clarinetto, flauto, viola, trombone, vibrafono, marimbas. Qualche anno dopo esce «Rainbow in Curved Air », l'opera che molti considerano il suo capolavoro, e anche il disco di Riley che maggiormente ha influenzato molti musicisti pop (si pensi ai Curved Air, che assunsero questo nome in omaggio al maestro; ai già dtati Soft Machine, specialmente in albums come « Third » e la sezione in studio di «Six»; ai Matching Mole; persino gli Who gli hanno reso omaggio in « Who's mext » con il brano « Baba O' Riley » ). L'opera è un inno alla gioia, con gli strumenti sovrapposti che intessono atmosfera da paradiso. Terry da solo vi suona organo, clavicembalo e percussioni. Il retro del disco è costituito da una altra suite, «Poppy Nogood and the Phantom Band », struggente saga evocativa della nostalgia, mondi vaganti e sassofoni impazziti, celestiali figure musicali ossessionanti e languide come sogni inafferabili. iDopo un lungo silenzio, agli inizi dell'altr'anno è uscito il doppio « Persian Surgery Dervishes », che ci presenta due differenti versioni dell'omonima suite, eseguite da Riley a un anno di distanza: la prima volta a New York, la seconda a Parigi. Aiutato da un feed back che ripete una eco ritardata, Riley estrapola figure sonore con il solo organo. Il disco mostra quanto sia importante nella sua musica il ruolo dell'improvvisazione. Secondo l'ispirazione momentanea, Riley compone delle figure ripetitive che possono restare distinte, ricoprirsi a vicenda, fondersi o accavallarsi creando nuove combinazioni ritmiche e melodiche, che trascinano lo spirito a superare i normali limiti della percezione. L'ultimo disco ufficiale, « HapPY Ending », è uscito alla fine dell'anno scorso soltanto per il circuito francese. E' la colonna sonora di un film, « Les yeux fermés », e presenta come di consuento due lunghe suite. Soprattutto nella prima di queste,· « J orney from a death of a friend », l'ipnosi istalla il suo potere magnetico: basta lasciarsi abbandonare. Il processo, semplice, rivela comunque un universo di suoni complesso, do·.ruto a un continuo raddoppiarst delle figure sonore. Piano, organo e sintetizzatore realizzano qui la forse più alta sintesi gioiosa della musica di Riley fino ad oggi. Il retro, « Happy Ending », è una celebrazione della nostalgia. Aspettando di ascoltare la sua nuova opera, che dovrebbe intitolarsi « Music with balls », accontentiamoci per ora di sentire la sua voce: « Bisogna essere molto coscienti dell'azione che il suono ha su di noi, il modo secondo cui ci influenza. Non dirsi: faccio questo esperimento perché è nuovo, ma vedere quale effetto esso ha su di noi, dentro di noi. Chi fa musica ha una responsabilità, perché fabbrica le vibrazioni. E' come fabbricare un prodotto chimico, un profumo. I musicisti hanno questa responsabilità: trovare come .fare le migliori vibrazioni possibili ». E dunque questo è Terry Riley, molto sinteticamente. Musica dell'inconscio. Musica dello spirito. Musica della gioia, musica della danza. Musica della nostalgia, musica del pianto liberatore, dell'emozione pura, della pace psicofisica, interiore. Ascoltate Terry Riley e guardate in alto: tra quella musica, voi e il cielo non ci sarà più nessuna differenza. Manuel lnsolera « In questa pagina La Monte Young (primo da sinistra) e Marian Zazeela con il tampura (sorta di sitar semplificato) e il Pandit Pran Nath alle tabla. Con La_ Monte Young, compositore contemporaneo, Marian Zazeela (come cantante), John Cale, Tony Conrad, e Agnus Mc Lise, Terry Riley ha eseguito "First twelve sunday morning bleus" e "Fifth day of the hammer" ». 23

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