Muzak - anno I - n.01 - ottobre 1973

La musica Il primo album di Alan, «Aria» è uscito durante l'estate del 1971, ma raccoglie composizioni che datano, alcune, di almeno due anni prima. La voce l'elemento di maggior rilievo, una voce onnipresente, spesso acuta, aspra, tormentata; anche la caratteristica principale dei brani è una certa involutezza psicologica, una suprema reazione di un'anima che tenta di ricomporre il suo caos primordiale: brani come • La mia mente», « Un fiume tranquillo», la stessa suite • Aria », che copre un'intera facciata, sono gravide dell'intuizione della morte e della violenza emotiva con cui l'artista tenta di reagire. Questo disco è la cronoca di una cri- ' si mentre accade, e la musica è un torrente sonoro non ancora padroneggiato, un fluire che mantiene il fascino dell'incompiutezza, dell'intuizione non ancora realizzata. Già vi fa capolino il sintetizzatore, e l'apporto del grande violinista jazz Jean-Luc Ponty in «Aria• assume il ruolo di un polo di trazione al di là del caos. Il brano melodico e struggente • Vorrei incontrarti • indica invece il sentiero di una maturata esigenza di nuova serenità, la seria volontà di uscire dagli abissi per acquisire una più approfondita percezione di sé stesso. Qualche mese fa esce il secondo album, • Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto ». Non a caso, il primo abbozzo dell'omonima suite, che come di consueto copre una facciata del disco, è stato scritto ai tempi di « Aria ». In questo lungo brano, infatti, il vecchio tormento, la percezione decadente dcli 'esistenza trovano il primo compiuto sbocco, un singhiozzo che è un rinascere e anche una riscoperta di sé stesso. La voce di Alan è molto maturata, è diventata limpida dove prima era aspra, mentre la musica si approfondisce di nuovi contenuti, di nuove ricerche sonore, di nuove atmosfere viscerali tese e compiute, e questo anche grazie all'apporto di eccezionali musicisti come Francis Monkman (ex Cuned Air) al sintetizzatore e tastiere, Tony Marcus (cx Frank Zappa) al violino elettronico e il bravo Antonio Esposito alla batteria, che ci offre una completa reinALANSORRENTI venzione e rielaborazione degli schemi ritimici. I cinque brani dell'altra facciata presentano almeno tre piccoli gioielli: • Serenesse », « Una luce si accende», « A te che dormi »: segno di una maturità armoniosa e a vasto respiro ormai acquisite e meditate. Adesso Alan si trova ad una svolta: e la sua lotta interiore tra presunzione e umiltà assume un carattere decisivo che potrebbe condizionare nel male tutta la sua evoluzione futura. L'Entourage Molta gente, tra produttori e discografici, gravita intorno ad Alan Sorrenti, ed il « battage» pubblicitario su di lui assume talvolta il carattere del bombardamento psicologico. Alan si dichiara estraneo alla pubblicità su di lui, e possiamo anche credergli, conoscendolo, anche se possiamo presumere che egli si senta lusingato quando si parla di lui, come del resto è normale per chiunque. Certo, va dato atto di un certo coraggio alla gente che circonda Alan, per aver subito creduto in lui e per avergli dato completa facoltà di esprimersi pur rendendosi conto che il personaggio non è certo l'ideale per favorire i canali più squallidamente commerciali. Ma rasentare il bombardamento psicologico nel reclamizzare qualcosa, non è sempre un'iniziativa azzeccata: per questo siamo certi che questo pericolo potrà essere completamente sventato. Il mistificatore L'accusa di mistificazione nei confronti di Alan riguarda soprattutto la malevola supposizione che egli si servirebbe di strumentisti validissimi per nascondere il suo vuoto creativo. Ebbene, io posso smentire categoricamente questa accusa: la musica di Alan nasce dall'anima, è la manifestazione concreta di sé (e del resto non potrebbe essere altrimenti, in un personaggio orgoglioso come è lui). Semmai, il guidare un grosso musicista verso l'identificazione artistica ed emotiva con il proprio mondo è un grosso pregio che si ascrive alla caparbia personalità di Alan Sorrenti. Nessuna mistificazione, quindi, tranne forse qualche volta soltanto nei confronti di sé stesso, quando l'egocentrismo riesce a soffocare la consapevolezza di avere un gran bisogno di affetti sinceri. Il genio Alan Sorrenti è uno degli artisti più emblematici del pop italiano. La sua musica e il suo linguaggio espressivo, fi. nora, hanno continuamente migliorato. Il mercato internazionale lo attende. Il suo coraggio nel proseguire per la propria strada senza nulla concedere al commercialismo da hit-parade è assodato. Limitiamoci, per ora, a queste considerazioni obbiettive. I programmi Nel corso di quest'estate, Alan ha compiuto una fortunata tournée sulla riviera tirrenica, con una formazione comprendente Antonio Esposito alla batteria, Vito Manzari (ex balletto di Bronzo) al basso e lui stesso alle tastiere e alla chitarra. E' imminente una sua partenza per l'Inghilterra, che creerà le basi definitive per un suo probabile lancio internazionale, mentre si mormora di accompagnatori çl'eccezione, e sottovoce si fanno i nomi di Elton Dean o Me! Collins. Nel frattempo è ultimata la messa a punto del materiale che costituirà il suo prossimo disco, mentre Alan continua ad approfondire lo studio del sintetizzatore. E questo per ora è prioprio tutto, davvero. Manuel lnsolera 19

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