Muzak - anno I - n.01 - ottobre 1973

Per Mauro della PFM « sono poche le persone che hanno la preparazione per questo tipo di lavoro. li ~0% degli impresari italiani è abituato a vendere l'attrazione per ricavarne la sua percentuale, infischiandosene delle esigenze del gruppo, della scelta del locale, e di tutti gli altri problemi che possono sembrare piccoli ma sono estremamente importanti ... ». « Certo - aggiunge Francone - il rapporto con l'impresario è notevolmente cambiato negli ultimi due o tre anni. Non facciamo più un certo tipo di lavoro con le serate, perché abbiamo visto che un simile modo di lavorare alla fine Li ammazza. Quindi insieme all'impresario abbiamo cercato disfare maggiormente il pubblico, farlo spendere meno e fargli ascoltare musica migliore, e nello stesso tempo lasci a noi una certa disponibilità di tempo, indispensabile per scrivere e per provare. E così abbiamo pensato alle tournée in teatro. Guadagni meno che se facessi 300 serale in un anno, ma certamente lavori meglio. AnchP l'impresario non guadagna più con le serate ed è costretto ad adottare nelle iniziative nuove, come, per quel che ci riguarda, le tournée all'estero ». « Insomma - riprende Mauro - abbiamo deciso (anche il Banco e gli Osanna, credo si muovano nella stessa direzione) che il modo migliore di lavorare sia quello di fare delle tournée teatrali al prezzo minimo possibile in modo che il pubblico non abbia problemi. Anche da un punto di vista organizzativo questo sistema è migliore perché puoi, programmare in anticioo, che so? 4 mesi di tournée diluiti come vuoi nel corso dell'anno e avere quindi il tempo di fare altre cose». L'autoproduzione: una soluzione? Ma fra i progetti più ambiziosi degli Osanna, c'è quello dell'autoproduzione dei gruppi. E' Danilo che ce ne parla: « Noi tendiamo alla creazione di una società finanziaria che 14 BANCO OSANNA PFM nasca non da un finanziatore esterno, ma dall'interno dei gruppi. Un'organizzazione insomma che sia in grado di assicurare sicurezza economica e organizzativa sia al gruppo d'avanguardia con il suo piccolo pubblico di 10.000 persone, sia a quello più commerciale che arriva a vendere 200.000 copie. Un po' quello che ha fatto Frank Zappa che ha crealo ben 2 società c:>n queste caratteristiche per poter dare spazio anche alla musica sperimentale. Perciò abbiamo imboccato questa via per esempio producendo il Cervello cui seguiranno altri gruppi e altre iniziative d'avanguardia. In questo modo chi crede, come noi crediamo, nella musica che fa non dovrà rischiare l'autodistruzione come individuo e non sarà più schiavo di un fe. nomeno puramente commerciale. Dalla Jine dell'estate noi contiamo di non fare più serale ma di poter lavorare in una libertà assoluta che ci permetta di fare dischi, tournée teatrali, jam session e formazioni collaterali, quando e come lo desideriamo ». !I manager dunque scomparirebbe? « Il manager - continua Danilo - dovrebbe limitarsi a essere il rappresentante, il tutore degli interessi della società, di una situazione già organizzata, ed avere la disponibilità dei fondi di questa organizzazione. Oggi come oggi una tournée teatrale come Palepoli vuol dire perdere dei soldi, come del resto è avvenuto anche per il Be-in che abbiamo organizzato in giuno. E' evidcn te del res lo che non potevamo fare altrimenti perché sono cose che riteniamo debbano essere fatte ... e del resto la soddisfazione, l'entusiasmo degli altri gruppi, le manifestazioni di consenso ci hanno ampiamente ripagati ». Anche la Premiata produce un piccolo complesso, « Acqua fragile». « E' un gruppo - ci dice Franz - che fa della musica abbastanza fresca e nel quale crediamo molto». Sull'autoproduzione non sembrano invece d'accordo i componenti del Banco. Francesco per tutti è molto esplicito: « per ora non abbiamo questa necessità, né, del resto, ci sentiamo abbastanza preparati per farlo». Londra pro e contro « Qualcuno pensa che la soluzione - dice Danilo degli Osanna - possa essere l'lnghi lterra. A noi questa sembra una soluzione alienante. E' vero che Londra rappresenta il fulcro del mercato discografico mondiale, un mercato (non dimentichiamolo) condizionato dal flusso e riflusso Inghilterra-USA. Ma è un discorso alienante perché

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