la Libertà - anno I - n. 4 - 22 maggio 1927

2 LA LIBERTA 22 MAGGIO 1927 ~ varsi in faccia a 11 n assassino. lnfalli, il conlr• Cesare Maria è quello stesso che nel dicembre i922 in vn famoso teler,romma aveva assunto la ;espon– sobilila solidale della memorabile, rac– capricciante strage di Torino, nella 9ua– lc Cfl,ddero vittime d'imboscale e di ai– salti prodÙori, numerosi cilta4ini jner– mi rei di vero o prrr;unlo anltfa!ictsmo. Fo~se che, agli occhi dri missio!1ari d~l cardinale, il conte Cesare Mana ha t~ merilo di aver lavato, col sangue d~glt ascari e dei migiurlini, quello fral~rno di cui erano intrir;e già le sue mani? (! cardinale e missionari pensano che il delillo in una socielil. ben ordinata e rispeu'os<i dell'ordi'}-e, .non_es~sle, quando l'autorità fo9ale si rt{iuh di accertarlo e di punirlo e chP~in oqni_caso, all~ d~– ficie,1ze e alle ... dts.tra:aom _della g~usti– :;ia um.nna mettera, un 9wrno, nparo UN PLEBISCITO CONTRO IL AMERICANO FASCISMO " Protestare contro il fascismo, espornele ingiustizie e gli orrori, lavorarea rovesciarlo, è il primo dovereverso la libertàumana". Da wi'inchicsla nord-americana sul fascismo, di cui recentemente sono stati pubblicati a New Yorl~ i rcsultati, ripor– tiamo alcuni giudi~i che, rappresentano, data la varietà delle persòne interroga– te, L'opinione media negli Stati Unili sulle cose e gli uomini d'Italia. E' noto che alcuni gl'ossi banchieri la pensano diversamente; ma quelli non ra– gionano nè col cervello, nè col cuore. Per essi l'Italia altro non è che un ler-rr.no ~~;{[~~~;~7:~l~ ~!!!~fi 1~1~: 1 ~e 5 : ;gn~h! poco il loro paese, col duplice vantaggio ài intascare laute commissioni e di reg– gersi al rolcrc. Ma al ·infuori dei vamt>iri di W!ill Sfreet, di qualche ai,venlunero della po– litica e di alcune isteriche in viaggio, lo americano che si occupa di problemi mondiali è nettamente avverso al fasci– smo e disistima profondamente tl suo capo~ Molle personalità hanno invialo ltm– r,he risposte al re/Cl'endum accennato. Nessuna favorernle al fascismo. Citere– mo, per brevità, soltanto qualche frase significati·va. « Gli italiani sono troppo migliori riel fascismo ... La violenza che non trova modo di finire e di dnr luogo ad una si– tuazione in cui i diritti di un'opposizio– ne sieno ammessi i la. violenza che cre– di attuare l'ideale fascista Onisco per pro– vocare, prima o poi, un'allra vio)enza ... Mussolini è in certo modo il peggior ne– mico del fascismo: vuol tenere in sog– gezione l'esuberanza teatrale del suo parlito; vuol soffocare le flamme che e– gli stesso alimenta ... Il fascismo è nato per un colpo di scena; donà essere u– no spettacolo teatrale fino alla fine.:. Un re di Francia disse, come i\-lussoli– ni: « L'élat c·cst mai »; un allro: n A– près mai le deluge 1>. E' precisanienlc quello che accadrà quando l'impero di Mussolini andrà in _pezzi. vv. J. ELLIOTT professore all'Università 'di Harvard. la vita, deve sollevare lo stesso generr.so entusiasmo, nei paesi stranieri, che ac– compangò lo sforzo compiuto dall'Italia. per liberarsi dal giogo degli Asburgo. RonERT:\I. LOVETT Professore all'Università di Chicago. bc;tr i~~~~,j~~~l! ~~~~ 0 i~i~~l~~~ 0 d::itl~: il fasci.m10 ò un abborninevole ritorno alla brutalità primitiva dell'uomo. E' di– spotismo e tirannia. SigniOca l'annien– tamento di tulli i nobili ideali di libertà che il ~onere umano ha espressi e con– quistali in tanti secoli di lolla. Il fasci– smo non è che una forma di schiavitù. Ifa potulo fiorire per qualche tempo, ma, come tutte le forme simili è destinato a prossima rovina. Loms :\·fARSIIALL A vvocalo di New York. Sono per.maso - con Quincy Adams e Cah·in Coolidge - che la nazione me– r,lio governata è quella meno governata, cioè quella nella quale i cittadini subi– scono meno l'imposizione minaccioso. e violenta dello Stato. Perciò il presente regime italiano è per me particolarmen– te offensivo. E spero che sia presto di– roccato. UNDERHILL MOORE Prof cssorc di Dfrillo all' Unfocrsilà di Columbia- New York. Fino a che i cittadini italiani non ~o– dranno dei loro sacri diritti, l'flalia do– vrà essere considerala una nazione sot– toposta ad un dispotismo fuori legge. A.DELBERT MOOT Avvocato di Buffalo. A rischio della loro vita e delle loro proprietà migliaia e migliaia di italiani resistono alla tirannide fascista, mante– nendo vivi i principi di Cavour e di ::\ilazzini, e preparando il giorno dalla li– ,berazione. :\Iigliaia sono in esilio. Ad es– si ogni americano che crede negli idea- SENZA li della noslra rivoluzione per l'indipen– denza, deve dare aiuto e simpatia. 8. E. :\10R1$0X Pro/es. di Storia all'Univ. di llarvard. La politica di àlu.~solini significa , e– pressione all'interno e espan-;ione alFc– stero. Le sue non provocale minacce rnn rivolle contro la pare del mondo alln quale siamo dirottamente inlrrc~~:tti. Ln influenza del fa~cismo sulla civillà mon– diale de\·e e5=:c::cre deplorala. O~ni ci•:u– dino che, ba-dnqdo solo ai falli ~uoi, si rallegra allo spellacolo dei metodi fa.~ri– sli in Italia, nuoce alle 11oslrc i-:titnzio– ni di libertà e aiuta, senza volerlo, i ne– mici della pl'Opriclà e del dirillo indivi– duale. Clli\RLES .'.'\AGEL ex-Ministro del Commercio e Lavoro. Il fascismo è il personaggio più <.ini– slro della scena politica odierna. Dobbia– mo sorveglial'c allentamenle la condot– ta di una tale bestia in Italia. E. A. Ross Professore all'Universild di Wisconsin. Il fascismo è assolulamcnle pratico!o da persone che si con.::;iderano aulo-qua– lincate a governare. Oppugnal'e una ta– le lesi è superOuo. li fascismo ha Ji– slrutto tulle le libertà. I suoi uomini so– so giudicati dalle loro opere. REV. JONN A. RYAN Prof. all'Un. Cattolica di Waslti11gl011. Il regime di :\lussolini mi sembra o– dioso e pieno cli pericoli per Pllalia e per l'Europa. Credo sia destinato alla rovi– na; spero sia presto. F. vv. TAUSSJG Professore all'Università di llarvard. Ho profonda simpatia per il movimen– to antifascista, che è mo\"imcnlo per la umana. libertà di cui godiamo in que– sto paese. Sono persuaso che le classi lavoratrici italiane non si soltometler:in– no supinamente all'autocrazia, ma loL– leranno fino a che non abbiano ric(,n– quislato il loro diritto alla li~ertà. t~i limiti del possibile, le nostre rnlere 1·1- sorse sono a loro disposizione. Il fasci– smo è repressione e negazione della li– bertà e della democrazia: esso è perriò come ogni movimento che cerchi di ne– gare l'espressione naturale della rdz– za umana, nemico della società. ,V!LLlAM GREEN FILO La democrazia è oggi sfidala da due Iati: dalla minoranza. che governa la Russia e dalla dittatura italiana ... Mi meraviglio soprattutto della mancanza di reazione a questo staio di cose nella m:ts– sa americana. Recentemente ho perfino letto in un giornale influente che Mus– solini è un grand'uomo! BEGHE NELLA " PODESTERIA" MILANESE FELTX ADI.ER Pres. dell'Amcr. Ethical Cul. Socicty. I fasci non erano simbolo di tiranni- ~th aJc~f~rc~:e~i ;~:a~i e~-~~~U~a °; t fascismo rappresenta invece il dominio di bande organizzate, fuori legge fino dalla loro costituzione. Culmina con la dittatura e l'autocrazia. E' un figlio po- !~u8mnot\t~i~~a e errca~/h::PJ~~~i~g, è la V10Toa L. BeRaÈà Deputalo al Conar. pe,: ~\4(ilwaulcee. La diUalura di Mussolini, chè~ C~lpe– sta il « corpo putretat.'to della Liberti » è il più pericoloso potere autocratico èel mondo. E' la negazione delle più sacre tradizioni della democ'razia americana. L'Jlalia. aboliti tutti i diritti dei suoi cit- ::~~i~=l~i~j,vf:c~l:J~:~:a~~kd/5!c,~~s~:~ ti direllameole ordinati da Mussolini. Egli ha ripetutamente glorificato la vio– lenza e condona.li i delitti commessi dai suoi. E' triste constataro come noi che rifiutiamo di riconoscere, per ragioni :~~a~~iui~ ,:;~:~~~ 0 ~o~ss~e;~~~~~:~;:.!: so alla sua opera per la « legge e per l'ordine "• JERO1t1E DAVIS Professore all'Unfoersità di Yale. Il fascismo è, senza eccezione, il 1>iù pericoloso e dep!'ecabile regime che e5i– sta in ·Europa. E' l'incarnaz\one d('lla forza; non ha la scusa della liberazione di una moltitudine come il bolscevismo; rappresenta solo un ritorno verso anti– c.hi sistemi di tirannia e di crudeltà. La megalomania di Mussolini è il suo per– fetto simbolo e il suo carattere è la fol– lia. Con un colpo il fascismo ha tollo all'Italia tutta la gloria del Risor9imento. Finchè il fascismo durerà. non v1sarà li– herlà. in Italia e sicurezza nel mondo. Protestare contro il fascismo, esporne le ingiustizie e gli orrori, lavorare a ro– vesciarlo, è il primo dovere verso la li– bertà umana. JoHN H. Houtts Pastore della Communily Clwrch di N. Y. 11 fato del secondo impero dovrebbe essere avvertimento suiflciente a colo– ro che impazienti per le manchevolez– ze della democrazia, credono di evitarle sottomettendosi ad un tiranno. Chi ca- ;::Aa /snc~~~g:r~i.eAedEt~~~doe~5! 1 ~~ocdotdi Napoleone III si può prolungare per qualche anno l'esercizio della tirannide: ma questi primi anni del dominio di Mussolini non lasciano bene sperare nè per l'Italia, nè per l'Europa. A. L. H0LCOl'fDE Professore all'Università di Jlarvard. Il fascismo italiano non è soltant~1 il parassita. di un papolo meritevole di miglior sorte, ma è il promotore è il fau- tore intelleLtuale di lulli gli allri fasci– smi europei che minacciano ~ sono il principale ostacolo alla pace. ÙSCAR JASZI Professore all'Obei-lin Colleae. Il futuro di Mussolini è mollo incerto. Nessun usurpatore è sicuro sul seggio, poichè ogni movimento storico ~ domi- ~~~~l~a~lit 1 :ft~e~1{~~~nfics~i\~~iiir~ 1 :il~ mente tutte le forme di follia e di deva– stazione politica. D. 8. JORDA~ Pres. Emerito dell'Un. Leaud-Stanford Il pericolo per P~uropa della dittatura mussoliniana è evidente. E' vero che gli italiani stessi possono salvare il loro paese dalla minaccia di un potere irre– sponsabile. La campagna pc~ frontiis-– giare questa forza de\ 1 astalr1ce 1 nella quale Matteotti e Amendola lasciarono Nobili e plebeialleprese. -Vitaallegrae affarid'oro.- La fortunadi un imboscato. • Le corbellature dell'on.Belloni Negli ambieD.li giornalistici correva in questi giorni la voce che !'on. Belloni ave-: va rassegnato le dimissioni da Podestà d1 Milano per contrasti di vedute con l'ono– revole Mussolini. La notizia non è stata confermala, ma essa merita di cssero Tilevata e pub essere interessante accennare i motivi vhc ve– rosimiLmento l'hanno provocata. L'on. Belloni, in qunlità di Podestà, ave– va scelto a suoi collaboratori il priMipe Borromeo cd il visconte di Modronc. çon grave scandalo, -sembra, dell'on. Mussdlini, jl quale, si dice, vuole conservare al fa– scismo milanese un carattere .Cf. popola– resco». li fatto è che il duce ha fallo sostituire i duo blasonati con i plebei « dell'intelli_– g:enza", on. 'fo~ru_sio e gr. uff. Morgagm, 11 primo ex socialista neutrahsta e ferro– viere, l'altro pure ex soci~lis_ta e cono– sciulo come l'uomo di arrar1 d1 casa Mus– solini. L'oriirine del dissidio sembra doversi attribmro a questa scella. . Perchè di contrasti in fatto di criteri amministrativi non ò il. caso di _parlare: Es.si non es!s~ono pe_rch~ O!Jn e~1ston_o 1 criteri ammmistrnt1,•1. S1 vive alla gior– nata e per ora almeno, si vive be'ne, in quanto' ci sono i 600 milioni di liro pre– stati dagli americani. ~.,ap~rlc del l~one se l'è ratta il gr. ulT. Pur1celh, grande 1mpre– .sario dei lavori slradali, commissario re– ••fo della Fiera di Milano e generoso finan– ~iatoro del fascismo. Gli sono slat~ affi-: dali lavori per una spesa complessiva d1 150 milio'ni. Por quanta disposizione all'ottimismo si abbia e per quanto si sia disposti a crede– re all'onestà e alla retiitudme degli uo– mini l'atlualc Podestà di Milano non è certo' l'uomo che possa tranquillare i Mi– lanesi sul buon uso degli illuminati poteri che sono stati a lui conferiti. Non è Cuor di prcposilo infatti ricor– dare çbc il PoOe~tildi Milano, fu durante Ja guerra imboscato. Per quan_toconc~rne ~i/eÒl~~u~~n;i }~ ~~~~~a ii~a~f:at::1 d~f :~: r:::io d~~l~ns~r~~si~rcu~:tfu:~uf:\:~c~~= tenere la bem.:inasintetica che gli era sta– ta offerta da un chimico francese. L'on. Belloni andò. fece gli accerlamenli del ca– so e convintosi di avere trovato l'Eld~– rado, acquistò il_breve_tlo,.ma ·per pr~pr10 conto. Tornato m 11.ahas1 accorsa dt es;– sere stato corbellato, sempre in tempo pero per ottenere d'accordo coll'on. Finzi di far pagare all'erario pubblico la sp~sa della corbellatura. ICOMPLICI DEL FASCISMO IL PAPA Il Ponlefìce ha fatto pervenire all'ono– revole Bclloni, podeslà di i\lilano. una grande fotografia con la seguente dedica autografa: 1, Impartiamo col massimo amore nel nome del Signol'c l'Apostolica Ucnedi:icmc al diletto figlio di Cristo, coltissimo e abt– lissimo uomo d'~ionc, q1wlc altestazio,ic di singolare bcnevolcn=a e ir1 ogni modo qual peg110di feliciti,, che chiediamo a Dio Ottimo .\Jassimo per lui stesso e per l'i11- tcra città di Milano a noi cariuima, e alla quale egli prtfsicde con ~utorità. ,NeUa fe– sta di .San Pio, 1927. Pws PP. Xl." JJ Sanlo Padre sa cbe questo Bellonl è. un personaggio molto discusso ; come pa– triolla è slulo in guerra un imboscato, co– me cortlmercisnte non è di chiara fonte, come squadrista ha le mani sporche di sangue, e come pode~lil ò il servo coman– dato di una usurpazione mostruosa. E' a costui che il Papa manda la sua apostolica benedizione, e la fotografia con dedica ! Non vi è esempio di una tale mostruo– sità.! gr;~CJ~iopuct~!~· c7'~ecJ;iach1!J 0 i~nle ~ si svela ancora una volta intera. In Francia scomunica l' Action Fra11çai– .sc che è una pallida fascistn, perchè è lun– gi dal Governo. In llalia si prostra al fascismo lordo di sangue cd onusto di potere, e lecca le zam- pc a un qualunque ciallrone squadrista come Belloni. E non lo trattiene neppur{' un pensiero di pietà solidaie coi poveri piccoli preLi e parroci di campagna, pestati dal fascismo, perchè stanno presso nl popolo che soffre, dovo hanno av.ute le canoniche devastate, le chiçse profanate. Oh ! povero don '.,linzoni, assassinato impune·mcnte dai raseiSU a. Ferrara, ed ora assassinato un·allra votln nella sua.. tomba' dal u Papa brianzuold 11 - cosl lo chiamò Mussolini - che mnn<la sàluli e l'apostolica benedizione allo squadrista Belloni. Alla tesla <leJ-l'anLiclericalismodell"Ita– lia nuova si metteranno i piccoli preti in– sorti conlro Je alle gerarchie e il Papa fllosquadrista. Sl nella civile storia d'Italia stanno i nomi di Fra Dolcino, di Gerolamo Sa....-o– narola e di Tito Tazzoli, come ci stanno i nomi dei papi... di Ca.saBorgia. UN RINNEGATO ASPASSO E' uscito in questi giorni a .Milano l'albo dei giornaHsli compilato dal dircllorio na– zionale del u Sindacato r.ascisla della stam– pa ,,. Come è noto, n norma della legge fa– scista sulrordinamcnto della stampa, pos– sono esercitare il giornalismo professionale soltanto coloro che sono inclusi noll'albo, vale a dire i giornalisti ritenuti dal fa– scismo sufficientemente 1, nazionali n. La pubblicazione dell'albo ha suscitato qualche sorpresa poichè da esso sono stati esclusi nomi abbastanza noti di giornalisti già ritenuti u inseriti"· Fua gli c.5clusi vi: è il direUore del u noma n di Napoli, avv. ~unziatella, e i redattori del u Corriere del– la Sera)) Sacchi e Ceriani. Xon pochi sono coloro chepuro essendo inclusi nell'albo non sono slati ammessi ~1eJSindacato. A questi ultimi non potranno essere affidati incarichi direttivi. Zani– cotti che si trova fra gli esclusi dal Sin– dacalo dovrà pertanto essere sostituilo nel si~{grea~~;bmJe~t~,g~r/~ir:~~~faalS01~i ,,~e- In conseguenza della crisi che atlraversa la stampa fascista un considerevolissimo numero di giornalisti anche fascisti tes– serati si trova senza lavoro. Il tentativo di fusione del 1, Secolo " con « La Sera " ratto di recente. a ?li il ano nella speranza di salvare almeno una delle due aziende, non ha avuto il successo sperato. Il nuovo organismo editoriale uscito ùa quesla fusione si {rova già. in crisi dopo appena aualche mese di vita, ed ha do\"ulo pertanto· provvedere. al licenziamento di numeroso personale. Su u'na quarantina di redattori ne furono licenziati venticin– que, e fra quelli anche il rinnegalo Inno– cenzo Cappa. Anche 11 giornale finanziario del fasci– sta Um1>ertoNotari vel'S'a in catlive acque e se ne dà per prossima la sospen~iooe. COERENZA All'ambasciala vive e fiorisce un timido vaghissimo flore : il cosidetto comr'nen– dator Bosoarelli. Questo figlio della forte Calabria è uno ~~~ s!to b:;f ~:;tsf/a::r~~aqi~:ue~:fst1~ 1 s~~l tempi. Egli continua infatti, salvo una b~r-v~ parentesi, ad esercii are ~al 1919 le funz1on1 di consigliere d'Ambasciata. Tale era con Bonin Longare, tale restò con Sforza con Romano con Manzoni. Consi,liere a Parigi era all'epoca dì l\'it– ti, consigliere rimase ~ll'epoca. d.i Giolitti, di Bonomi, di Facta, d1 i\lussohn1. Gli uomini e le idee cambiano, Boscarel– li resla. Però da qualche tempo una pacata me– la atlrista il volto di questo cavaliere del- ~l~~d~~t~itt c;~~~rea!si1~\~~ \";;3~1~n~~~\t passivamente alla decadenza di unn gL·an– de casata e tra'.lcinano con umile rimpian– to accoralo i loro stanchi piedi pialli sui tappeti sdruciti d'un salone polveroso.i' TRIBUNALI DEL REGIME IL CONQUISTATORE E IL CARDINALE t\"t,11 vossa 9ior11() c~u•.in. llal~o. "';'ll.c orondi 1• 111'ilr piccfJlr c1lla. dman:i al 1 ,.,_ bunafe Sp,.ciolc, alfe Cnrti d'Auisr. ai Tri– l.itowli ro,nuni, ,ion vengmio eri!cuc co~– <fmmr contro avvrrsari tlrl r7r;1m,: Jasc,-_ Ma. Si trotla molle vt,lt,, _drt _s~ltti rc"tt 7,ri- distrib11:ione lii nw11!f1:5t1111 sovV_i'r– iivi. P"T of{r$r a .\fusso/1111,per ecc1t11.– mrnlrJ nffa lr1lla di cfassr, per complotto co11t1·0 la sirttrr::rt ddlo Stato, ecc. . .8 venoono distrib11ili in questo Tf!Orlo m••si rd mmi di 0"'' i-o. E l" cro,wcrt intc– rcsrnta d,.i giornali italiflni non rcyistrtJ tutti i processi e tutte le condanne. Molte senten:e, eme$sc dai Tribunali di Provin– cia, non sono nemmeno regi.strale, ne1n– meno comunicate dalla stampa. I giornali fascisti, dediti, co,m~ sem_– pre, ad esaltare f,. fJPSLa ma99wn e mt– nori dei gerarchi di primo, di SPron,lo e di terzo piar11J,ci hanno d 1 tlo 1 fra le allre, la noli:;ia che, per in_i;ialiva, df'i missiu11ari drlla, Consofoto, m uno par– rocchia di 1·orinn, è slfllo celeblolo 111t ,,Te JJeum ,ti ringroziamPnlo per le vit– torie (sic !) ripo1·late dal conte Cesare Maria Dc Vecchi di Val Cismon nella Somalia Setlentrional,. ,,. La cronaca aggiunr1e che il conte Cesare_Maria erc: e il c1.arlinale Gamba, arcrnescovo di Torino si sono scambfote dPllC vi"1ife " ti·a la massima cordialità cd a/fetfoo– sità 11, Come in tulle le mani/ Ps/o:;ioni d"l– l'alfivi:tà fascista e di quella filo o filo– fascista, in questo epi,odio il co1:1ico ed il grotlesco,s 1 inlreccia110 col ll'a91co. rra– bcllare il calvo conte come un. cunr1ui.-.ta– fore coloniale è w1ti 1·idit:r,latrova/o. rftr dimostra, se 11Wi. a quali mele s'innr1!:;i e di quali voli sia capace lo spirilo im– periale dei 1·cstauratori della gloria mi– litare romana. La vcrild e che in Soma– lia le cose procedevano normolmenlc, finchè non vi gi,mse, mPsso del nuvvo Cesare, il conlP. De Vecrhi. Il quale, de– sideroso di agitare comunq11c, anche di là dall'Oceano, un po' di quel rum 1 1re, di c11i le gote e la pancia di ogni f edel fascista non son.o mai sa:ie, mise twto a soqquadro ; e un bel giorno, mosse le tende contro i pacifici ili/igiurlini, che non avevano mai dalo e non avevano inlen:;ione di dare la benchè mini111a noia al 9overno italiano. Cosi, furono spesi mollo danaro e del sangue (si trai– li di sangue bianco o si lrafli di sangue negro, i fascisti non badano a simili ine;ie, se la cosa non li minacci pe1'&0- nalmente) per rendere piU odioso e me– no sicuro un dominio che, fino a quf'l momento, i Migiurtini avevano tranquil– lamente accellato. Fin qui il comico è in prevalen.:a sul tragico. Il rapporto mula, quando si pen– si che gl'ini'.ziatori e patroni della pie– digrotlesca celebra;ione sono stati i mis– sionari e il cardinale che, nel fare atto di omaggio al conte Cesare .Maria, han– 'no dimenticato semplicemente di tro- li g~~t~~~,:iv;;:: ?questa allean:;~ l~a l"uomo cle var11téoflia, co!l .mnguinarw cinismo, 11 un mirluto dt fuoco_ » _per abbattere sulle pfo.:;:;e il p~polo 1/aliano e i ministri dello bontà divina sulla .t~r– ro ha un significalo umano e polllaro che non può rssere dimenticato. E non lo sarà, nel giorno in cui gli alt~ri ver: rannn riconsacrali alla celebra;wne dt riti piU degni. 1 o Maggiomovimentato a Milano La giornata. del I• Maggio e la sera precedente sono stato ricche _di in~id~nli La milizia mobilitala aveva rncommc1ato nel pomeriggio del sabato a ~irar-e su oamions cd auto pubbliche e pnvate per le vie del centro o della periferia caotan-– do gli inni rasci~ti _cd_ agi~ando i ~oschet– ti a scopo di rnt1m1daz1one. Spietata è stai.a la caccia ai manifestini diffm!i dai diversi partiti ed affissi un pò ovunque. Innumerevoli le perqui!izioni al paciJlci cittadini che passeggiavano, da parte delle squadre fasciste, e numerosi i diverbi e lo scambio di botte. Le feste di ballo erano state proibite e gli esercizi della periferia erano stati fatti chiudere per tempo. Riteniamo utile e doveroso - ai fini della lotta antifascifta - raccor;liere an– che noi, in poche righe, .senza commcn– .tare ogni .singola senten:a, quel tanto di cronaca giudiziaria che viene O(lnigiorno a nostra conoscenza. Questa rJJ.brica,che ,·accoglie oggi la documenta::ione del ter– rore giudfaiario fascista e della complicità della maqistratura italiana col governo di iJ/ussolim, è la testimoniam;a del sacrifi– cio continuo del popolo italiano, perse– guitato ed oppresso. LETTERE DA ZAG ALI RIA Elencando sul giornale degli emigrati italiani tutti i crimini della u giusti:Jfo ,, che impera oggi nel nostro Paese, voglia– mo anche esprimere, oggi per sempre, la nostra solidarietil verso tutte le vittime cli tutti i Partiti. Ad esse va in questo momento il pensiero riconoscente di quanti -valicando le frontiere - 80no sfuggiti alla .stessa sorte cd allo .stesso marltrio. Per un (< evviva » a Lenin ROMA.- Dinanzi al Tribunale SJ,>eciale per la difesa dello Stato si è svolto 1Ipro– cesso contro certo Vincenzo Manopella, accusato di aver fabbricato alcuni coltelli con sopra il manico la scritta "Viva Le– nin». L'udienza è stata brevissimn. I: Tribu– nale, presieduto dal generale Freri, ha condannato il 'àlanopella a tre mmi di cle– tcm:ione e a un anno di vigilanza. Per manijestitii .sovveraivi ROMA.- rnnanzi al Tribunale Speciale_ per la difesa dello Sla{o si è svolto il pro– cesso contro Sih·io Cornaldi da Rccnna..ti. Egli. era imputato di aver distribuito, a Milano. dei manifestini u incitanti alla ri– bellione contro lo SLato n e di aver conti– nualo ad ap\)artenere ad uno dei Partili sovversivi disciolti nello scorso novem– bre. Il Tribunale ha condannalo il Corinaldi a sette anni di deten:.ionc e ad un anno di vigilanza. Per propagami.a contro il fa,ciamo ROMA.- Il Tribunale Speciale ha giu– dicali gli operai torinesi ?\lichele Bolza. Francesco Bena e Luigi Capriolo imputati di u avero in Torino, diffondendo e distri– buendo giornali e opuscoli sovversivi, fat– to pubblicamente l'apologia di fatti previ– sti dalla legge come reati ; di avere vili- f.~d':olad~::!iz~t~~t~~~l~~; eion::ir 01 }ofl~ parie del disciolto partito comunista e di avere, con vari articoli, ofl 'e.rn il Capo del Governo». Il Tribunale (presieduto dal generale Freri) ha condannato : il Bolza n mi armo di reclusione ; il Bena :\ cinqiie anni di re– clusione e un anno di vigilanza ; il Ca– priolo a sette am1i e sci mesi di reclu– sione, un anno di vigilanza e seicento lire di multa. Un altro repubblicano al confino T[lENTO. - Il giovane repubblicano Scarlezzìni, già Segretario del Circolo Gio– vanile e membro della Federazione Re– pubblicana Tridentina, i, slato condannato a tre anni di confino. Per aver cantalo « Bandiera Ro,aa » ROMA. - Davanti al Tribunale Spe– ciale ha avuto luogo il processo contro il ~~~i~!~~tedl ì\l;~~~~ti" ~~=t~• i~a 1t~ibf;~~ rlnno Bandiera Rossa, allo scopo di fare propaçanda a _favore _del.disciolto partito sociahst.a, e d1 avei· m\"1tato altri a can– tare inni sovversivi >1. II Manicuti è stato condannalo a un aniw di reclusione e all'interdizione per un anno dai pubblici uffici. Per di,Uribuzione cli ,tampe sovver,itie ROMA.- Si è svolto davanti al 'f1•ibu– nalo Speciale il processo contro tali Mina Mario e Chiri Emi!lo, che la stampa. fasci– la qualifica" giovani operai comunist:·pie– montcsi 11, Essi crono imputali di "avere in Pia– nczza e in Alpignano incitato a commeltere fat_ti diretti a far insorgere in armi gli :abitanti del Regno contro i poteri dello Stato e a suscilare la guerra civile dislrf– b~endo giornali e manifesti sovve'rsivi, e dt ave: fatto parto del disciollo partito comunista"· Testimoni d'accu!':a erano : un console d~lla Milizia, il Segrelario del Fnscio di J>rnnezza, un maresciallo dei carabinieri e un operaio fascista. Gli imputali sono stati condannati a .sei :~st~! ~ii~~~,~~ull/n anno di vigilanza Ha già visto Bolsano, ma lo interesse L'on. Conti radiato dall' <,albo>> RO)IA. - L·on. av\". Giovanni Conti. de- putato r~pubblicano per il Lazio, si è ri- 1lutato d1 comparire davanti alla Commis– sione che dovevo. esaminare le ammissioni neU-Albo degli Avvocati. Egli ha inviato alla C_ommh,sioneuna lettera nella quale non riconosce i poteri della medesima cd uccenna ad immoralità di alcuni dei suoi membri. cel 1 l~t~e~~!Wl1boc~~g:~o~~gg;Ii~.s~it~o~~~= g!-'enza, non può più esercilare la profes– s1one1 fra l'Italia fascista e gli "Slavi del Sud" Zagabria, maggio. II treno che parte da Sussak e che mon– ta ansimando su per i dossi car3iei si fer– ma n Bakar (Buccari) in attesa del diretto 3~ ~a~i 1 V~~-:~;~ 0 d~ctr~~ s~fYi : 0 ~: reito) nativo di Lisbona, attendeva con me, nell'afa delle ore pomeridiane, il celere per Zogabria. Facemmo conoscenza. di!ipdi cdi~Wii) ~~~t~esi~~ 0 fu~~~r~~atr~ a spese proprie nonostanle la sua qunf:tà. di porlgohese per 6tudiave 1, do visu ,1 i guasti di carattere etnografico che la guer– ra ha creato nelle zone di confine e con– statare quali nuovi problemi di irredenti– smo sono nati dal cataclisma che si dice\"a dove$Sealmeno sei:vire a sciqglierc il pro– blema delle diver3e terre irredente. Ha già visto Bolzano, ma gli interessa maggiormente il confine .Jugoslavo. An– drà poi in Macedonia e. per Budapest e Yienna, in Alsazia-Lorena. e, Mai è <latodi vedere che a Fiume, cre– do, " mi dice nel suo· curiosissimo fran- f~~1e"cf~~uc~~t~l~;~;a n~~ig~g cfl~.~~5a~P(5;; ~M~~i if:fl~~ei~~~~h:o~~ft:a~i 0 ief{>~~s1! della fronliera, da Castelnuovo in giu ll. Ma sarà dunque vero ? La n~tizin. portata da tutli giornali di Zaga·br1a.dallo u Obzor " alle cc :\'ovosli ii era corredata di particolari precisi in mo– do impressionante. Si facevano i nomi dei reggimenti di fanteria concentrali al con– fine italiano e dei reparLi della Milizia. i\fa io non voglio credere neanche a que– sto portoghese che pure possiede un tanto onesto e sunsi\"o " embonpoint n. Per l'appunto mi sono recato ·a Sussok porchè volevo vedere di persona quanto ci rosse di vero ncllP ,·oci che correvano per Zagabria di questi giorni. Gli allarmi fu– rono molti. Ad un dato momento circolò persino la voce che gli italiani avessero occupato Sussak. Io non aYe,o prestalo fede alla notizia anche perchè. avendo e!'alta conoscenza della topografia locale. so perfeltamentc bene che, in cnso di conflitto, i miei com– pnlrìotti, tJ.Onehè occupare Sussak, dovreb– bero evacuare Fiume come prim:i misurn R~~~e;;~:1:~,:~i~~~~~~ d~i~-l~acr~! l! g~rà alla quale lascia solo uno spiraglio verso Abbazia e l'Istria. Non ero quindi eccessivamente precc– cupato alla mia partenza. Ci tenevo ad osservare se anche i miei ospiti slavi fos– sero cosi pacifici come dicono d'essere e se non avessero operato nttrove quei movi– menti di truppe che a Zagabria, centro fer– roviario principale, non mi era stato dato, in verità, <li notare. E fu cosl che potei, con mia onesta sod- ~~~:1J:~r~•e:l~~vg~?itf~~ !e~?a tr~!zi~ 10 d;!~ l'oratoria conta.dina di Stefano na'dic è :~~p~~n ~ro;;:oc~ut~~~~~~·a ~~mie1~\?a ~~~ curare, come un inutile perditempo, i di– scorsi di guerra. Ciò mi confermava però solQ duo cose sufficientemente note : che respon$abile ~cll"imbotliment'? 1i c.r~ni per _la guerra ~ sempre la crim1nali!a del giornalismo nazionalista e che la carne da cannone non crede alla guerra che quando la fa. Tanto enorme le sembra il delitto che lo giudica impossibile. Non vorrei dire una sciocchezza (tanto facile- in questa matena)- ma sembra anche a me incredibile che si possa seriamerite parlare di guerra pet· causa del signor Ahmed-Zogu. Eppure ... J::ppure è proprio così : è questo signore per l'appunto che può vantar.:=id'aver fallo tare delle brutte figure tanto al defunto Pasie che a Mussolini. Quella di Mussolini come «gaffe" <liplomalica è ormai col– laudala e non controversa. Ma non bi.~o– gna dimenticare che il signor Ahmed è andato a lerrorizzare quei poveri albanesi a mezzo dei consigli - in 1, dinari n ed in armi - del signor Pasic o dì chi per per esso. (Strano : anche Pnsic era un ex sovversivo rd andò al potere con le mani non completamente monde di sangue). Poi naturalmente ha ricono5ciulo nel Duce il capo.scuola, ed ecco il patlo di Ti– rana. Tanto si è scritto di queslo inaudito trattato che basta rilevame una caratteri– stica di carattere giuridico. pe~~l~~~=~~r~ J'ia;;21o~~lao~\ 0 5~°n-/~~a ~{~~ che per il uCòde n del 1804 ; il '.\'ostro s:irà ricordato come colui che capovol.se nero- ~/~~a;i~~ecff~ ~~;;f1t~, deicidi{~;~; ~~fO: lizione della irretroattività della legge pe– nale, in diritto internazionale un patto nel quale si sancisce il diritto d·intervento di uno stato nella politica interna di un altro stato. E di uno stato come l'AJbanla che ba meno abitanti di Milano (800.000) e.d un confine non ancora delimitato completa– mente sulle carte e (araticamente non deli- ~o~~b~~ ~If~~tid~{o~oP~~lete:g~t~~~~~ cd il governo dell'amico del DucP. non ha alcuna influenza, di un paese infine nel quale tutta la politica - da Fan-~oli al– l'attuale brigantello - è sempre consistila nel riempire le casse del Tesoro per poi, al momento opportuno, andarsene •• -av.ee -n, Cosl !ecc il reverendo Fd,11-'Noii! :t.1pa– rando esso puro sotto Je ali di Ren,iMnlm Ma, ;;.e dio l\'JIOle,tutto è calmo e paci– fico nella cillà del Quarnaro. Fiume, col suo bel porto dai docks vuoti e dalle po– ~he navi quasi tutte in disarmo, conserva 1I s.uo aspelto di cillà sfinita, svuotata, sterile. Sussak, col piccolo porlo Baros pieno di lavoro e di .ittività ha sempre g~i _stessi gendarmi, non uno di più, dalla d1v1sa elegante e dal viso non tanto intel– ligente. Quante notizie false ! (« Giornale d'llalla" 3 ma~gio) « Sulla base di precise nolizie provè'menli da Sus– sak sono in grado d·informare che, in ~no degli ultimi giorni dello scorao aprile e colà. arrivato da Marsiglia un piroscafo francese carico di materiale bellico, ece... 11. Eccone una. E' e1cluso <lai giornale di Ca– pita,1cria che, da quindici giorni a questa parte, alcun piroscafo francese sia entrato in quel porto, comunque. D'altronde lo smentire la falsità. di que– ste notizie è un fuor d'opero. La Jugoslavia, non solo brama la pace. ma non può volere la guerra. Lo sforzo di a~ccsa eh questa giovnne nazione è mira– bile e pub dare grandi frulli. Essa ba un f~a~~~g1!::~~: \~1.htgJ·.togeE·~bir::1i)ca~ un proletariato agricolo sobrio e forte. i\la questo popolo non ha ancora trovato la sua base unitaria, il suo « ubi consi– stam II per la fusione. Si .è celebrato a Belgrado come una gran– de :-1Ltorindel!a_politica ra~icale l'avveJ}lo ~cll attuale mm istero Vukicevic. E sapete perchè ? · . Pcrchè dalla combinazione sono esclusi ? rappresentanti dei contadini delle ricche e fertili contrade di Croazia e di Slavonia <: della Dalmazia e si è dato !"ostracismo :il loro rappre.sentante, l'irrequieto e gon– fio ma coraggioso e tenace Stefano Radic Pe_rchè è un ministero serbo, ad csclusion8 dei Croati (cho sono i più numerosi nel Hegno Serbo, Croato e Sloveno). Cerio nessuno può negare che la politica as~olutamcnte riprovevole del governo fa– sc1~ta contro gli Slavi dell'fstria. e dello u hinterland II di Trieste abbia prodotto i suoi frutti avvelenati. Quando si può giungue ad affermare al la Camera d~i Deputnti Italia□a - ritl'ott; non ad un bivacco ma ad un ovile - come fece l'on. Dudan, che è inutile discutere il proble'!la lingu_istlco sla,·o perchò <( Slavi m Italia non c1 sono e non ce ne devono ~:~~; l'a ~1::0 ~~i~~ ~~ t~~~!e~t!~~\u~~t; contro gente pacifica, non organizzala nè eccessl~amente ~nimala da spirito na'zio– nale, si_crea un irredentismo che i passali gov~r°:1avevan? saputo assopire. I~es1slenza d1 una « Orjuna 11 (organiz– zazion~ fascisla e irredentista Jugoslava) l~ne alimento da questa politica di oppres– sione. )la essa non ha for7.a nè seguito, n~ . rappresenl~nz_a parlament.oro seria e s1 e per ora limitata a guidare II Zivio" e ci Dole 11 (\V. e abbasso) sotto le sedi delle \apprescnlanze consolari italiane. ?\Indi tutte queste co.se parlerò prossi- d~~;~1W~~l~u~~~lo p~~~uri~t::~ 'ia~/tfsi~;~i Jugoslavo. . .. « ~p~ure." i_n~isle il. mio portoghe.se "li ho v!:it1coi m1~1occhi quei soldati. Erano mail!. ~d a Fiume c·erano ancbe molli ufflernli col fe~ nero, fascisti. Ma mi dis– f~~fa~re questi non erano militari ma \'0- 11 Ora io non capisco. Volontari sta bene. . "Ma_.se non lavorano. il... come dire? 1! « déJeuner n chi lo paga?» ·• .\Il I m~o buon giudice di "diritto" <:. tu_ SllfJC3"ll COi!a \'UO! dire quello che te cl11?nu, nel 1110francese d'oecasion llu ,di ..Jeuner ,,.. e, Fa,v;oo.

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