giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

California Press. Los Angeles, 1944). E' una lettura interessante, se si riesce a vincere la prima Impressione che il libro sia frutto di immaginaziorie volta a disegnare regni d'Utopia, anziché elaborato consapevole di scienza positiva. Ma la serietà dell'autore e l'impegno che egli pone nel tentativo di formulare un metodo di calcolo economico che vorrebbe essere aderente alle finalità stabilizzatrici del plano, sollecitano l'attenzione del lettore interessato ai problemi di economia formale, mentre chi il proprio interesse è portato a rivolgere alle istanze pili urgenti della politica sociale del nostro tempo trova nel libro del Landauer capitoli assai suggestivi e spunti meritevoli di meditazione. Non è di questi ultimi capitoli che vogliamo occuparci in questo saggio, nonostante il loro pili Immediato interesse, ma del presupposti teorici sui quali l'autore imposta tutta la sua costruzione. che mira a delineare una terapia per debellare la Instabilità del sistema capitalistico. L'analisi sulla attendibilità delle premesse spiana la via al pili accurato vaglio critico delle conclusioni ed è per questo che, non potendo, nel breve corso di un articolo. dare fondo a tutti I problemi affrontati dal Landauer, cl limitiamo qui a discutere solo quelli dai quali muove Il suo discorso. Il Landauer si è proposto di studiare i problemi che sorgono dalla trasformazione di un sistema economico non pianificato, In cui le decisioni degli attori economici si svolgono senza alcuna coordinazione preventiva, In un sistema pianificato, che, attraverso l'azione di un organo centrale di pianificazione, si proponga di realizzare • una coordinazione migliore di quanto non avvenga in un mercato non regolato • delle scelte economiche dei singoli (cfr. pag. 11). Il • plannlng • concepito a questo modo avrebbe il compito fondamentale di evitare la depressione economica. Esso è Inteso come mezzo di stabilizzazione economica, che sarebbe conseguita quando l'attività generale si conformasse ad • uno stabile saggio di accrescimento senza cambiamenti violenti nel livello del prezzi e senza diffuse interruzioni dell'occupazione •. A differenza dei teorici del socialismo - che di solito partono dal problema: è possibile una economia razionale se tutti I fattori di produzione sono di proprietà collettiva? - li Landauer si pone Invece Il 7. 97 problema: quale forma e grado di controllo sociale devono essere stabiliti come rimedio alla instabilità economica? Prescinde, pertanto, dall'ipotesi di radicali cambiamenti nell'ordinamento istituzionale della società ed ammette che l'economia di mercato sia mantenuta con tutte le sue caratteristiche di libere scelte del consumatori e degli Imprenditori, gli uni tendenti alla maggiore soddisfazione del propri bisogni, gli altri al massimo profitto In regime di proprietà privata. Ammette la funzione segnaletica e orientatrice del prezzi. ma ritiene che essa sia Insufficiente a compiere la perfetta coordinazione delle attività economiche individuali, perché a queste farebbe difetto una sufficiente valutazione delle reazioni derivanti dai prezzi futuri. La stabilità economica, dice l'A., non si può ottenere senza che le azioni Individuali siano pianificate in vista delle relazioni di domanda-offerta che saranno da esse stesse create ed a questo scopo è insufficiente la conoscenza delle relazioni di domanda-offerta esistenti in partenza. Farebbe difetto cioè nelle azioni individuali un adeguato sconto del futuro. L'A. insiste su questa sua tesi, nella quale trova la spiegazione dell'andamento ciclico della economia di mercato e l'assume come la diagnosi necessaria per stabilire Il fondamento razionale della terapia pianificatrice. La spiegazione delle fluttuazioni cicliche egli dice - si polarizza nelle due teorie del • sottoconsumo • e della • supercapitalizzazione •. Accettando l'una o l'altra di queste due spiegazioni non vi sarebbero che due vie per la eliminazione del ciclo: - l'una consisterebbe nell'influenzare Il meccanismo del prezzi In modo che i prezzi attuali riflettano sufficientemente le condizioni future della domanda e dell'offerta· - l'altra starebbe nel costringere gll ' Imprenditori a disobbedire, nella formazione del loro plani per il futuro, agli stimoli che vengono dal prezzi attuali, i quali li spingono ad assumere impegni che non potrebbero essere soddisfatti con successo [ ...] I: impossibile pianificare sulla base di determinazioni quantitative « a priori » Se ci volgiamo poi a considerare l'altra questione analoga della determinazione delle • funzioni di produzione • per le

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