9-1 mutevoli e variamente configurabili non sono punto arbitrari. E' questo un punto che merita la piu grande considerazione ed un ulteriore approfondimento; tuttavia, a semplice scopo orientativo, sembra che si possa affermare come - concepito il piano come deve essere concepito, e ciò quale strumento per il conseguimento di finalità individuali o collettive considerate nel tempo - non v'è dubbio che i limiti del piano medesimo vadano ricercati nel costo di esso, costo che diventa sempre piu grave quanto piu il piano si estende; vadano ricercati nell'aderenza al mercato tanto meno sicura quanto piu si fanno vaste le manipolazioni del mercato stesso; vadano ricercati infine nella stessa attitudine del piano a conseguire i fini eletti dai soggetti economici, attitudine sempre meno precisa quanto piu le manovre si fanno vaste e complicate. Sulle modalità degli interventi occorre ricercare forme piu razionali. In questo senso la politica del credito del Ministro Einaudi costituisce un modello. Purtroppo fatti economici sono molto complessi e non sempre è possibile adottare uno schema cosi elegante per l'intervento; ma non è dubbio che le leve del credito e della moneta offriranno sempre una vasta _possibilità di manovra, costituendo le vie migliori e piu dirette per agire, attraverso d1 esse sulle condizioni reali della struttura economico-produttiva del mercato. Poco di piu può dirsi in ragionamento a priori. per rispondere ad un desiderio di maggiore concretezza. La teoria economica può farci conoscere le reazioni che seguono a determinati interventi, ma solo l'esatta conoscenza delle situazioni di fatto e l'intuito dell'operatore può far prevedere gli sviluppi qualitativi e quantitativi dei diversi interventi. La storia economica, specialmente la plu recente, ci offre esempi notevoli di riusciti Interventi statali, là dove la mente ispiratrice seppe valutare con esattezza la situazione nella quale si veniva ad agire. cosi come cl offre esempi tanto piu numerosi di Infelici manovre, attuate spolverando I plu frusti strumenti della politica economica. Quando si parla di plani e di pianificazione bisogna sempre preoccuparsi che le autorità responsabili abbiano una conoscenza Il plu possibile esatta della situazione economica e non procedano come un aereo la cui cabina di volo ha i vetri appannati dalla nebbia. Bisogna preocC'uparsi ancora che esistano gli strumenti piu adatti per eseguire le decisioni dei poteri centrali. Qui si profila il compito grave che spetta agli studiosi ed ai pratici. Quando si parla della necessità di un piano economico generale si allude anzitutto a quelli che l'Einaudi ha definito • piani di conoscenza ., cioè all'acquisizione possibilmente precisa dei dati relativi al reddito nazionale, agli investimenti. ecc. Si allude ancora alla necessità di introdurre sempre un filo logico nella catena degli Interventi, in modo che questi si concatenino logicamente e non si contraddicano. Giuristi ed economisti, possono precisare, sia pure pro tempore, i limiti delle reciproche sfere di azione da parte dello stato e dell'individuo, identificando gli strumenti tecnici e giuridici attraverso i quali l'iniziativa governativa potrà esercitarsi. Si ritiene infine doveroso esprimere la convinzione profonda che il gioco degli Interventi statali debba essere attuato in guisa da assicurare, il piu largamente possibile, il manifestarsi delle forze spontanee dell'economia, lo svilupparsi libero e fecondo delle iniziative private cui tanto deve. in !talla ed altrove, il processo di ricostruzione e di ripresa. del quale è dato compiacersi. Il pericolo. ripetutamente denunciato, che un accentuato interventi• smo statale sia causa di tirannia politica e di corruttela è tutt'altro che remoto com'è tutt'altro che remoto il pericolo di u'na continua diminuzione del reddito reale della collettività. A questo non si può reagire se non estendendo al massimo e radicando profondamente il costume della libertà politica e civile, favorendo il controllo della pubblica opinione sull'operato degli organi governativi attraverso la stampa, e soprattutto consentendo li massimo sviluppo alle attività economiche Indipendenti, le quali non solo assicurano l'orientamento dei processi produttivi verso le forme meno costose e plu rispondenti alle esigenze del consumo, ma creano I redditi di una classe sociale politicamente Indipendente e che perciò può costituire una forza politica non trascurabile In difesa della libertà.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==