statistici e nelle relazioni economiche •, che risultano da accordi e da collegamenti che uniscono imprese altrimenti oligopolistiche in potenti monopoli, e che questi accordi e collegamenti non sono sempre promossi dall'esistenza di dazi protettivi ma spesso imposti dalle esigenze del progresso tecnico ed organizzativo. Dovremmo ricordare ancora che spesso i dazi protettivi aiutano imprese nazionali nel loro sorgere - come lo stesso Zappa ammette -, Imprese che possono poi concorrere validamente con le imprese straniere; e che un'impresa che ha un monopolio all'interno può essere nel mercato internazionale un'impresa oligopolistica, soggetta ai danni e ai pericoli che la lotta tra imprese del genere comporta e bisognosa quindi in certe situazioni di dazi protettivi. Nelle polemiche sulla socializzazione a suffragio di alcune tesi vengono addotti dati statistici relativi a situazioni economiche particolari. Non sarà inutile - in proposito - mettere in evidenza i pericoli di certe considerazioni statistiche affrettate. Nella ricordata pubblicazione dell'ANIDEL 20 , per rispondere ali 'obbiezione dei fautori della nazionalizzazione dell'industria idroelettrica, che sostengono avere quest'ultima perso in Italia quel dinamismo interno e quella iniziativa che potrebbero giustificarne ancora la gestione privata, si espongono i dati di accrescimento del capitali, degli immobilizzi, della potenza di concessione, della potenza istallata, della producibilità e della produzione degli Impianti elettrici italiani. Tali dati, per quanto degni di attenzione, ci sembrano però insufficienti a confutare l'obbiezione, dovendo gli stessi essere valutati in relazione alle prospettive e all'importanza dell'industria idroelettrica in Italia: ciò in modo particolare per quelli dal 1935 in poi, che segnano percentuali lievi di incremento. Né ci pare che possa confutare la stessa obbiezione li confronto tra i dati dell'accrescimento dello sviluppo dell'industria idroelettrica e quelli relativi alle altre industrie. I vari rami produttivi infatti non si sviluppano nel tempo secondo lo stesso rapporto mutando la loro redditività e per i I progresso tecnico e per Il variare dei gusti e del bisogni degli uomini. Altrettanto poco significativo può essere Il confronto tra lo sviluppo dell'Industria Idroelettrica In Italia e quello della stessa Industria In altri paesi 91 se le condizioni In cui si è svolta la gestione (liberismo economico, controllo del le tariffe. sistemi di concessione, nazionalizzazioni) sono diverse e se diverse sono le possibilità e l'importanza della industria considerata nei vari paesi. La rassegna delle recenti opinioni sulla nazionalizzazione ci permette di formulare alcune considerazioni sintetiche e conclusive. Nell'affrontare il problema della finalità 21 , dei limiti e degli effetti diretti ed indiretti delle nazionalizzazioni occorre avere ben presente la situazione economica e politica del paese e le caratteristiche generali del sistema economico che essa condiziona. Quando poi si devono concretare le risoluzioni prospettate nelle realtà economiche e stabilire il momento in cui tali riforme dovranno essere attuate, si devono valutare tutti gli elementi che concorrono a determinare i risultati delle riforme stesse. Tra questi peso non indifferente ha la efficienza della nostra burocrazia statale e le possibilità di rawivarla e di rinnovarla. Nel considerare le esperienze passate e quelle di altri paesi occorre procedere con cautela. tenendo presente le diverse condizioni economiche e politiche in cui le riforme considerate sono state attuate e che non sono senza influenza sui risultati che sono stati ottenuti. Il tema della nazionalizzazione e quello della pianificazione dell'economia ci inducono a meditare sulla evoluzione sociale che essi vengono a riconoscere e a sancire. Meditazioni che in molti suscitano la nostalgia di altri sistemi che riconoscevano al lavoratore artigiano maggiore autonomia, sia pure a prezzo di un minore benessere economico e che mantenevano vivo in lui Il senso della sua personalità. Noi non temiamo le esigenze della evoluzione sociale. La nostra è una preoccupazione positiva: la preoccupazione di salvare nelle forme di vita associata sempre plu Intense la personalità del lavoratore, di impedire che la stessa possa limitarsi ad una funzione produttiva inserita in un sistema economico sempre piu meccanico e sempre plu rigido. Non si creda che questa preoccupazione. che non dovrà essere ignorata nei programmi di nazionalizzazione, sia la voce di un sentimento. Se lo spazio e li tema ce lo consentissero potremmo documentarla ampiamente e dimostrare come essa,
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