giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

di radicali rinnovamenti nell'amministrazione dello Stato, anche per la confusa situazione economica generale e per la fallimentare situazione statale. Qui si tratta di precisare se tali critiche giungono a negare la possibilità e l'utilità della socializzazione owero presentano le difficoltà contingenti che a programmi del genere si oppongono. Naturalmente non sarebbe senza dannose conseguenze ignorare tali difficoltà. Lo Zappa imputa alla gestione statale una divisione del controllo dalla responsabilità. Ma noi non possiamo ignorare che nella grande impresa privata o il capitale è sufficientemente frazionato (e questa è per owi motivi la situazione preferita e dallo stesso Zappa opposta a chi parla di larghi profitti assicurati dall'industria privata) e allora non è chi non veda come l'amministrazione non solo non può essere Ispirata dall'assemblea dei soci ma neppure da quest'ultima efficacemente controllata: owero Il capitale è per una parte, che può essere anche di molto inferiore al 50%, nelle mani di un gruppo compatto e allora questo gruppo è in grado di sacrificare ai propri interessi gli interessi degli altri azionisti che naturalmente non sempre con essi coincidono. Anche in questo caso, poi, l'impossibilità di seguire passo passo l'amministrazione e l'alto grado di tecnicismo che essa spesso comporta rendono difficile un controllo esterno della stessa da parte di gruppi di azionisti. La divisione che si viene a creare tra controllo e responsabilltà è quindi un aspetto sempre piu vasto della nuova evoluzione economica. La socializzazione, lungi dall'accentuare tale Inconveniente, può concorrere ad eliminarlo. Giustamente è stato osservato 14 : • In un sistema collettivista non vi è niente che si opponga allo stabilirsi di una scala di rimunerazione del lavoro anche se ripida, In corrispondenza delle diverse capacità che gli uomini hanno a produrre. Quello che occorre esaminare è se esiste la possibilità di controllare I risultati conseguiti dal singoli, problema del resto che si pone anche con particolare urgenza, In una economia Individualista al suo stadio attuale di sviluppo. Infatti non potendo Il proprietarlo della grande Impresa controllare direttamente I suol subordinati, gli occorre una misura precisa del rendimento di questi ultimi, misura obbiettiva Indipendente da qualsiasi valutazione personale. Tale 89 esigenza, dato il livello raggiunto dall'organizzazione scientifica del lavoro, può essere soddisfatta. Si può dire col Soule che "i suggerimenti di amministrazione collettiva che nelle generazioni anteriori erano utopistici perché non vi era nessuna tecnica per mezzo della quale metterli in atto, oggi non lo sono piu" •. Tali osservazioni valgono anche per le imprese socializzate di una economia pianificata. Il confronto tra le redditività delle singole imprese socializzate di uno stesso ramo produttivo è facilitato dal fatto che ognuna di esse può attuare la funzione della produzione ottima e che gli altri elementi obbiettivi di differenziazione (locazione delle fonti delle materie prime e del mercati di sbocco ecc.), possono essere accertati. Anche per i dirigenti di un monopolio socializzato possono essere attuati Incentivi sufficienti e dannosi alla collettività come è invece quello del profitto (di monopolio, s'intende) in una economia individualista. Quando non vi siano motivi di interesse sociale che consiglino di limitare opportunamente la produzione l'incentivo può essere proporzionale alla quantità prodotta. E' probabile in tal caso che questa venga estesa al massimo economicamente possibile (prezzo =costo medio). Nel caso invece in cui si voglia limitare la produzione l'incentivo può essere proporzionale in parte alla quantità, In parte al profitto. Lo Zappa non crede che la diligenza e l'efficienza degli amministratori di una impresa socializzata possano essere stimolate e controllate. • L'amministratore privato che opera in modo non economicamente vantaggioso• egli dice • quando non incorra In responsabilità patrimoniali e penali. è almeno allontanato dall'ufficio occupato. La stessa estrema possibilità di fallimento dell'Impresa e la grave responsabilità che essa addossa agli amministratori ne frenano la negligenza e Il malvolere nelle imprese private, non nelle imprese pubbliche che nel fatto non possono fallire. Supporre che gli amministratori delle Imprese pubbliche rivestano piena autorità e Incorrano nelle stesse responsabilità degli amministratori di imprese private, significa disconoscere la vasta portata del controllo politico al quale le pubbliche gestioni sono sottoposte per la loro stessa Intima ragione d'essere • 1 •. Sembra

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==