il risultato di certe leggi difettose e di certe misure di politica economica che impongono delle limitazioni artificiali alla libera concorrenza• 9 • Non ci è consentito nei limiti di questa tassegna esaminare questo arduo problema. SI può ricordare che anche un monopolio provocato da interventi politici e legislativi può essere economicamente vantaggioso, permettendo delle economie del costi. La riorganizzazione dell'industria mineraria inglese, riorganizzazione che provoca l'affermarsi di un potente monopolio, offre In proposito un esempio significativo. Questo è esplicitamente ammesso dallo Zappa Il quale riconosce che • in paesi nuovi o in paesi economicamente arretrati ma non troppo poveri, la nazionalizzazione fu mezzo di industrializzazione di vasti settori produttivi che si svolgevano In forme giudicate antieconomiche e sorpassate. Nei paesi industrialmente nuovi non ridotti in rovina da molti anni di inflazione della moneta e del credito, la nazionalizzazione ha avuto rapido sviluppo anche per creare industrie oltre I limiti consentiti dal progredire del risparmio privato. Solo con la nazionalizzazione fu talora consentita la costruzione di vasti complessi economici che ai nostri giorni si credono spesso atti ad una produzione non Impari nei confronti del crescente bisogno del consumo. Il controllo di Stato su date gestioni produttive fu eccitato anche dall'opportunità di organizzare Imprese di vaste dimensioni o potenti gruppi che, sotto un comando unico, sia pure con il concorso del capitale privato, potessero reggere all'invadente concorrenza del grandi complessi produttivi stranieri • 10 . E' indubbio che il progresso tecnico attraverso concentrazioni e collegamenti ha ormai superato le condizioni di frazionamento della produzione presupposte dal meccanismo della libera concorrenza. Se è dannoso anticipare I tempi, non torna certamente a vantaggio del benessere sociale Il ritardarli. Sulla forma della gestione nelle Imprese socializzate I pareri sono ancora plu discordi. I liberali nel llmltl In cui ritengono Inevitabile la socializzazione propendono per Il mantenimento della struttura privatistica. Il Battara, In proposito, scrive: • In regime di soclallzzazlone le aziende per la distrlbu87 zione e la produzione sono ordinate, organizzate e gestite in forme che non si scostano molto dalle attuali società anonime meglio gestite. Senonché, in luogo di consiglio d'amministrazione e di sindaci, costituiti dal raggruppamenti di gruppi capitalistici sono amministratori scelti nei consiglio di fabbrica degli operai, degli impiegati, dei tecnici e fra i rappresentanti degli interessi collettivi (sindacati, organi dei consigli economici ecc.) che debbono rispondere del loro operato come qualità, quantità, costi ecc., In base a piani economici regionali e nazionali. La socializzazione non consiste dunque nell'accentramento burocratico da parte dello Stato ma anzi tende ad un decentramento razionale delle singole aziende • "· Noi pensiamo che uno schema generale di gestione nelle imprese socializzate non possa essere formulato. Le esperienze e gli studi che sull'argomento sono stati fatti in Germania, in Inghilterra, Francia ed Austria nell'altro dopo guerra non incoraggiano certamente i fenomeni di gestione complessa che lascino Il capitale in mano di privati. Né la gestione complessa diventa possibile ed efficace se il capitale passa allo Stato. Oltre alle difficoltà di determinare il rapporto tra la partecipazione del capitale e quella del lavoro e tra questa e quella dei consumatori alla gestione, e a quella non minore di rendere quest'ultima rappresentativa della corrispondente categoria, è da tener presente che, se i rappresentanti dei consumatori sono operanti, l'arbitro effettivo della gestione vengono ad essere i rappresentanti dello Stato. La compartecipazione alla gestione delle forze in essa interessate viene a ridursi ad un pesante ed inutile meccanismo Indubbiamente dannoso alla necessaria unità e stabilità di indirizzi e prontezza di decisioni, la gestione essendo sostanzialmente affidata ai rappresentanti dello Stato. Tanto vale allora snellire gli organi delle aziende, nazionalizzando l'Impresa e fasciando al dirigente tecnico la responsabilità della produzione che deve svolgersi secondo le direttive di massima di organi centrali alla cui formazione possono ben partecipare tecnici e rappresentanti delle varie categorie interessate. L'esperienza delle aziende del gruppo IRI pensiamo cl autorizzi a diffidare del progetti
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