Siro Lombardini aprile-giugno 194 7 Recenti opinioni sulla socializzazione Stralciato da • Rivista Internazionale di Scienze Sociali•. a. 55, serie lii, fascicolo 11, 1947, pp. 119-129. Nella discussione sulla socializzazione del le imprese non è sempre chiara una precisazione preliminare. La socializzazione può essere attuata nel quadro di una economica collettivista o nei limiti di una economia pianificata. Nel primo caso alle valutazioni individuali dei bisogni si sostituisce una valutazione collettiva e la produzione awiene sulla base di una siffatta valutazione. Gli organi economici dello Stato si preoccupano di ripartire le risorse tra i vari rami produttivi e tra le varie imprese di ogni ramo cosi da realizzare la massima produttività (uguaglianza delle produttività marginali) e la massima soddisfazione dei bisogni collettivamente valutati (uguaglianza degli appagamenti marginali). I beni dovrebbero poi essere ripartiti secondo un piano di razionamento. Non essendo ciò praticamente possibile lo Stato si avvale della sua posizione di monopolista per manovrare i prezzi in modo da esitare tutte le quantità dei beni di consumo prodotte. In una economia collettivista i prezzi dei beni di consumo sono quindi funzione dei loro costi, ma diventano gli strumenti per la distribuzione dei prodotti o, il che è lo stesso, per la • ridistribuzione del reddito • come rilevano i capi dell'Istituto economico dell'Accademia delle Scienze di Mosca ('). Naturalmente un simile ordinamento eco'!omico esige la socia Iizzazione integrale degli strumenti di produzione. Praticamente una socializzazione integrale degli strumenti della produzione non è, nell'attuale stadio della economia, possibile. Vi sono certi settori (artigianato, piccola conduzione agricola, libere professioni) che non possono essere completamente sottratte all'iniziativa privata, e il cui peso però in un paese di avanzata industrializzazione può non essere tale da impedire collettivizzazione della produzione. In un'economia pianificata, quale sarà probabilmente l'economia dei paesi occidentali nei prossimi anni, le scelte individuali faranno invece sentire ancora il loro peso attraverso il mercato - nel senso tradizionale della parola - pur essendo influenzate dalle valutazioni collettive cui lo Stato ispirerà la sua attività economica e i suoi interventi e che avranno tanto maggiore efficacia nella direzione della produzione quanto piu vasto sarà il settore socializzato. Che l'economia pianificata presenti caratteristiche diverse dall'economia collettivista è contestato dal Bresciani Turroni 2 • Secondo l'illustre economista la pianificazione porta necessariamente alla soppressione del mercato libero, alla fissazione di tutte le incognite del sistema economico da parte dell'autorità centrale, alla trasformazione del popolo in un grande esercito le cui razioni individuali sono determinate dal le Autorità. Le esperienze con le quali l'autore documenta le sue affermazioni si riferiscono ad un tipo particolare di economia pianificata. Trarre infatti dall'economia nazista deduzioni che possano applicarsi ad ogni sistema di economia pianificata sembra offrire qualche difficoltà. E' noto che ad instaurare il controllo di tutta l'economia attraverso interventi diretti sempre piu diffusi di organi centrali è stata, in Germania, non solo e non tanto la preoccupazione di creare le condizioni di economico sviluppo del sistema economico, condizioni che non sono più assicurate dal meccanismo dei mercato, e un'armonia tra le preferenze e le esigenze sociali, ma soprattutto la preoccupazione di giungere alla guerra in condizioni di netta superiorità sull'awersario. In una economia di guerra ogni pianificazione conosce una lotta sorda tra le preferenze individuali e le esigenze collettive: sembra pertanto che non sia del tutto escluso che organi consapevoli delle conseguenze dirette ed indirette di ogni intervento possano modificare ed inquadrare nelle linee di un piano economico le iniziative private, non suscitando quel contrasto messo in evidenza dall'illustre Autore. Anche un autore socialista 3 , afferma che
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