76 Il primo fenomeno ha aumentato il desiderio di proteggere il capitale investito e Il secondo lo ha reso possibile anche mediante il ricorso al potere politico; e cosl le prime due qualità sono seriamente ridotte se non interamente distrutte. D'altra parte. molti economisti ritengono che l'epoca degli sviluppi sensazionali è passata: il progresso economico continua e continuerà anche rapidamente, ma vere e proprie rivoluzioni tecniche non sono da attendersi, almeno nei paesi industrialmente maturi. Anche se un sistema socialista fosse meno flessibile del presente, ed è lecito dubitarlo, questo difetto non è oggi fondamentale. Quanto alla terza • qualità • in molti paesi essa non è più una • qualità •, ma un serio difetto: la rapida accumulazione del risparmio non solo non è più necessaria, ma rappresenta invece una perenne minaccia di disoccupazione e di crisi. Questo è certamente l'aspetto più tipico e serio della crisi del capitalismo privato: esso non è più capace di trovare uno sbocco all'abbondante risparmio che esso genera attraverso i monopoiii e la disuguaglianza dei reddito e il mancato investimento del risparmio conduce alla disoccupazione cronica su larga scala. Questa incapacità ad assorbire il risparmio ha indubbiamente ragioni obiettive quali il rallentamento del progresso ed i nuovi indirizzi tecnici. la stasi della popolazione. ecc. Ma la ragione è che la classe capitalista ha perso la capacità, il coraggio e la volontà di assumere nuovi rischi. E questo sia perchè essa è troppo concentrata nella difesa delle posizioni di monopolio già acquistare, sia perché Il clima politico. etico e sociale diviene sempre più ostile al grosso capitalismo finanziario ed Industriale. E' proprio per quest'ultima ragione che il problema della disoccupazione ammette si palliativi temporanei, ma, probabilmente, non soluzioni permanenti. Perchè tutte le misure concrete per eliminare e controllare la disoccupazione, sia che esse mirino alla redistribuzione dei reddito o all'Investimento da parte dello Stato, finiscono necessariamente per interferire con le decisioni e col profitto privato, diminuendo sempre più il coraggio e la volontà di assumere nuovi rischi. Quindi, almeno nei paesi ricchi ed Industrialmente maturi, si tratta oggi di scegliere non fra un sistema di Impresa privata ed un sistema socialista, ma fra quest'ultimo ed un sistema di • impresa privata controllata •. Ma come è noto i controlli hanno una loro logica Inesorabile; ogni controllo conduce a nuovi e più estesi controlli. fino a che in ogni campo lo Stato interferisce con le decisioni capitaliste private. Ed un sistema in cui le decisioni sono limitate e controllate mentre il rischio, almeno teoricamente, rimane individuale, non può alla lunga funzionare efficientemente. Pertanto questi paesi appaiono economicamente maturi per un sistema socialista. Se il sistema capitalista privato vi si mantiene, e potrà seguitare a mantenersi utilmente per qualche tempo, ciò è spiegato oltre che da molti fattori storici, politici e sociali, anche dal fatto che la ricchezza di questi paesi è tale che malgrado gli sprechi e anche in periodi di grave disoccupazione il reddito individuale è sufficiente a non causare sofferenze intollerabili per la maggioranza della popolazione. La situazione è diversa nei paesi poveri di capitale e di risparmio. È possibile che, dal punto di vista economico, il sistema capitalista privato non abbia quivi interamente esaurito la sua funzione. Ma in molti di questi paesi, l'awento di una economia socialista è urgente, anzi forse più che mai urgente perché il capitalismo privato ha dimostrato di non essere sufficientemente forte per funzionare in un regime di libertà democratica. Esso va quindi estirpato prima che la difesa degli interessi acquisiti generi nuove forme di fascismo; e non è necessario ricordare che, almeno in Italia. il fascismo è stato il più miserabile e fallito esperimento economico che si possa immaginare. Gli argomenti svolti nelle pagine precedenti servono a spiegare perché un numero sempre maggiore di economisti, formatisi sui principi della teoria classica e pur restando nell'ambiente di questa teoria, sia oggi dell'opinione che la transizione da un sistema capitalista privato al sistema socialista è necessaria ed urgente. Ma questi stessi argomenti hanno una portata pratica per quello che riguarda la tattica della transizione: quegli stessi economisti, grazie alla loro conoscenza del meccanismo motore di un sistema di impresa privata, sanno che un tale sistema non può funzionare In condizioni di incertezza politica. Fino a che il sistema
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