come ricordano I nostri autori, anche da parecchi scrittori socialisti, I quali però credono che basterebbe lasciare libero il mercato dei beni di consumo diretto, perché le variazioni del prezzi di questi beni rivelerebbero le richieste dei consumatori Indicando all'autorità centrale Il modo come esse dovrebbero attuare la distribuzione delle risorse disponibili fra le varie produzioni. Ma - rispondono i nostri autori - per organizzare razionalmente la produzione non basta conoscere Il prezzo di vendita; bisogna conoscere anche l'altro termine di paragone, cioè Il costo. Un calcolo accurato dei costi è, In una economia pianificata, non meno necessario che In una economia individualistica. Gli scrittori socialisti, o non si sono accorti dell'Importanza di questo problema, o ne hanno dato una soluzione del tutto errata. Probabilmente ciò deriva dall'aver essi creduto che In una economia collettivistica - soppressa la proprietà privata della terra e del capitale e venuta meno perciò, per Il capo di un'Impresa, la necessità di pagare un compenso per l'uso di questi due fattori della produzione - l'unico elemento del costo, al quale dovrebbe essere ragguagliato Il prezzo di vendita, sarebbe il lavoro. Se fosse cosi, Il problema del costo sarebbe certo molto semplificato. Ma questa concezione racchiude un grave errore: l'uso della terra e del capitale continuerebbe ad essere un • costo • per la collettività anche In una economia socialista, per il fatto che questi due fattori continuerebbero ad essere scarsi, cosicché terra e capitali impiegati in un dato uso sarebbero sottratti ad altri usi. Perciò anche in una economia siffatta, se, per esempio, le merci A e B sono state prodotte con cento giornate di lavoro per ciascuna, ma la prima ha richiesto inoltre l'uso di una certa estensione di terra, I costi delle due merci non potrebbero essere considerati Identici. Parrebbe che Il • capitale •, In quanto è rappresentato da macchine, edifizi, mezzi di trasporto, ecc. potesse essere ridotto a quantità di lavoro soltanto. Ma la formazione del capitale Implica anche In una società collettivistica un • risparmio •, cioè una rinunzia pro tempora al consumo di una certa quantità di beni, cioè un • costo • che deve riflettersi nel prezzo delle merci. In una produzione razionale I prezzi debbono 73 essere commisurati al costi, i quali, come s'è visto, risultano anche in una economia collettivistica da elementi eterogenei, cioè Il lavoro e l'uso della terra e del risparmio, sicché un calcolo in natura non può essere fatto, data l'impossibilità di sommare assieme, per esempio, mille giornate di lavoro con l'uso di un ettaro di terra per un anno. Il calcolo economico non può essere fatto che in moneta. Ma affinché l'imprenditore possa procedere a questo calcolo, e confrontare i costi monetari con I prezzi di vendita, deve sussistere un sistema di prezzi per l'uso dei fattori della produzione. Poiché questo sistema di prezzi manca in una economia collettivistica, nella quale i mezzi di produzione sono proprietà collettiva, un calcolo economico è impossibile, e manca perciò lo strumento grazie al quale la produzione può essere organizzata In modo razionale. Non si possono fare delle previsioni e del confronti circa la convenienza economica dei vari investimenti; né possono essere accertati a posteriori I risultati della gestione delle varie Imprese. Manca un meccanismo che permetta di attuare un equilibrio organico fra le varie branche della produzione. Si saprà, grosso modo, che, per esempio, la terra è scarsa, mentre il lavoro è abbondante, ma non esistono misure esatte della scarsità e abbondanza relativa dei vari fattori, sicché non è possibile combinarli nel modo piu conveniente nelle singole imprese. Si aggiunga che in una economia collettivistica manca il potente stimolo della concorrenza, che obbliga le imprese a confrontare continuamente I costi con i ricavi, per evitare di essere eliminate dal mercato. Il socialismo, conclude il Mises, è l'abolizione dell'amministrazione razionale delle risorse economiche di un paese. A questo proposito, i nostri autori osservano che bisogna tenere nettamente distinto Il problema tecnico da quello economico: per esempio, una fabbrica può essere attrezzata nel modo plu perfetto dal punto di vista tecnico e destare l'ammirazione del pubblico; ma essa rappresenta un Investimento sbagliato dal punto di vista economico se le risorse economiche In essa Impiegate potevano essere usate con maggior vantaggio In altro modo. 5. Questa, per sommi capi, la dimostrazione della tesi centrale del libro.
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