72 quel profitto che ne avrebbe potuto ricavare a vantaggio della propria tesi. 4. Il Mises. e insieme con lui f'Hayek e l'Halm, prendono le mosse dal problema fondamentale, che si presenta in qualunque ambiente giuridico-sociale, cioè: distribuire un complesso limitato di risorse fra i vari possibili impieghi, in modo che i bisogni degli individui, che formano una collettività, siano soddisfatti nel miglior modo possibile. In una economia, dove domina la • libera concorrenza •, il problema è risolto grazie al meccanismo dei prezzi (dati i redditi individuali). I consumatori considerano i prezzi stabiliti sul mercato come dati di fatto, in base ai quali essi distribuiscono il loro reddito fra le varie spese. Cosi si formano le domande individuali delle varie merci, la cui somma costituisce, per ciascuna merce, la domanda complessiva. I prezzi di mercato sono la risultante delle domande complessive e delle quantità delle varie merci offerte in vendita. I prezzi cosi formatisi possono essere superiori o inferiori ai rispettivi costi monetari di produzione delle merci. il che significa che, nel primo caso, gli imprenditori ricevono, oltre al normale compenso per il loro lavoro, un sovraprofitto; mentre, nel secondo caso, essi subiscono una perdita. Aumentando la produzione nel primo caso, restringendola nel secondo, gli imprenditori awiano i fattori della produzione nelle direzioni indicate dalle variazioni dei prezzi, le quali, a loro volta, sono l'effetto delle domande dei consumatori. I costi monetari di produzione sono in sostanza l'insieme dei prezzi che I 'impren• ditore paga per l'uso dei vari fattori della produzione e secondo i quali egli regola la sua domanda dei fattori stessi. poiché l'imprenditore singolo non può modificare i prezzi del mercato, ma deve accettarli come dati di fatto. Se a un dato prezzo di un fattore qualsiasi la quantità domandata non è uguale alla quantità esistente - cioè al numero di operai, o alle quantità di terra o di capitale - i prezzi dei fattori variano, il che modifica le domande degli imprenditori, finché per ogni fattore si stabilisce un prezzo che adegua la quantità richiesta a quella disponibile. Ne segue che in un mercato libero I prezzi del vari fattori ne misurano la scarsità relativa. Se, per esempio, la terra è scarsa relativamente al lavoro, si dovrà pagare un prezzo elevato (• rendita •) per l'uso della terra. mentre Il prezzo per l'uso del lavoro ( • salario • ) sarà relativamente basso. Ciò obbligherà l'imprenditore a risparmiare il piu possibile il fattore scarso. e perciò costoso, riser· vandalo per gli usi piu importanti e sostituendolo, nei limiti delle possibilità tecniche, con i fattori piu abbondanti. In tal modo l'imprenditore cerca di produrre una merce qualsiasi col minor costo possibile, utilizzando razionalmente i vari fattori secondo il loro grado di scarsità o abbondanza relative, il che è anche nello interesse della collettività. D'altro lato, la libera concorrenza obbligando gli imprenditori ad adeguare i prezzi di vendita ai costi, fa si che la diminuzione dei costi vada a vantaggio dei consumatori. Riassumendo, affinché le risorse economiche siano utilizzate nel miglior modo possibile, bisogna che siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) deve essere attuata per ciascun individuo quella distribuzione del reddito personale fra le varie spese, che ciascuno reputa la piu conveniente (è questo il principio detto dagli economisti • del livellamento delle utilità marginali •l; b) per ogni merce il costo deve essere eguale al prezzo; cl per ogni merce il costo di produzione deve essere il minimo possibile, il che l'imprenditore ottiene impiegando ogni fattore in quantità adeguate alla scarsità relativa del fattore stesso (principio del • livellamento delle produtti• vità marginali •l; d) la distribuzione dei capitali fra le varie produzioni deve aver luogo in modo che il rapporto tra il frutto netto e il costo dell'investimento sia eguale in ogni impiego ed eguale al saggio dell'interesse. Queste condizioni - che potrebbero chiamarsi le • leggi dell'economicità • - non sono proprie dell'economia • capitalistica • ma debbono essere soddisfatte anche in una economia collettivistica, se essa vuole trarre il massimo profitto dalle risorse disponibili. Ma è possibile che esse siano soddisfatte In questo sistema economico? Come ho già detto, è questo il problema studiato, In sostanza, nel saggi contenuti nel presente volume. Il Mises, l'Hayek e l'Halm fanno osservare, anzitutto, che anche In una economia • pianificata • è necessario un sistema di prezzi, quale guida per la produzione di qualsiasi merce. Ciò è stato riconosciuto,
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