giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

62 possiamo far dire loro tutto quello che crediamo ... Noi socialisti abbiamo preso atto con piacere di alcune affermazioni del! 'onore• vole Corbino. Anzitutto • che uno Stato interamente liberista cessa di essere uno Stato •- Onorevole Corbino, badi che la sua affermazione è stata sottolineata e sarà consegnata, se non alla storia, almeno alla cronaca della nostra vita poli• tica: può darsi che venga il momento in cui debba esserle ricordata. CORBINO. L'ho detto da 25 anni e lo ripeto! MALAGUGINI. Lo ripeta ad alcuni, a molti forse, dei suoi amici e vedrà che non saranno della sua opinione: con tutto il rispetto che le debbo, non credo che lei solo costituisca e rappresenti tutto il liberalismo italiano. L'onorevole Corbino nel suo discorso ha fatto un'altra affermazione di carattere generale. che va rilevata. perché queste nostre discussioni possono avere un valore trascendente anche lo scopo immediato di dettare articoli di Costituzione ... PRESIDENTE. La prego però di non dimenticare lo scopo immediato! MALAGUGINI. Onorevole Presidente. a me difficilmente potrà fare rimprovero di superare il tempo fissato dal regolamento. E d'altra parte non mi pare di uscire dal tema. Dicevo dunque che c'è stata un'altra affermazione dell'onorevole Corbino, strana, ermetica quasi: • non si può parlare di fallimento dell'economia liberale. ma caso mai di fallimento del liberismo o liberalismo economico •- (Interruzione dell'onorevole Corbino). Ho segnato queste parole mentre lei le pronunciava, onorevole Corbino, e le dichiaro che non sono riuscito ad interpretarle, a capire cioè la differenza tra economia liberale e liberismo economico. Sarei proprio lieto di avere un chiarimento in proposito. E vengo all'intervento dell'onorevole Gian• nini. L'onorevole Giannini si è dichiarato contro tutti i plani. perché è sempre e In tutto contro lo Stato. Orbene, se voles• simo fare dello spirito e compiacerci di coglierlo In contradizione, potremmo rlcor• dargli che egli non è contro lo Stato finanziatore di determinate categorie. Lo Stato non bisogna considerarlo solo per il contributo che può dare a favore di determinati interessi, per quanto legittimi; soprattutto non si può continuare a proclamare. come egli fa ogniqualvolta gliene capita l'occasione, una assoluta sfiducia nello Stato come regolatore e coordinatore della vita nazionale. Battute di questo genere, se potrebbero essere tollerabili durante la discussione di pro• getti di legge di importanza relativa, come quello sulla cinematografia, non mi pare siano ammmissibili quando si tratta di cose serie come il problema di cui stiamo discutendo. Che dire poi dell'altra sua dichiarazione con cui ha negato l'esistenza di una classe lavoratrice? Sono motti di spirito, di gusto molto discutibile, che possono trovar posto in un giornale umoristico ma che non dovrebbero essere pronunciati in una Assemblea Costituente. Concludendo, il gruppo socialista, a nome del quale io parlo, dà la sua completa e cosciente adesione e darà quindi il suo voto all'emendamento Montagnana, Foa ed altri. In sostanza nessuno o quasi nessuno degli oratori precedenti ha contestato l'utilità dei piani nella economia nazionale, anche se taluno, spaventato della parola, ha tentato di giustificare il suo voto negativo con l'affermare che il concetto è già espresso nel primo comma dell'arti• colo in discussione e sarà ripreso nel secondo comma dell'articolo 37. Con la aggiunta proposta noi vorremmo che il principio fosse piu chiaramente, direi quasi solennemente, affermato nella Carta costituzionale; non per ipotecare l'avvenire, ma per lasciare aperta la via alle piu ardite innovazioni che in questa materia il legislatore futuro Intendesse introdurre. (Applausi). PARRI. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PARRI. lo sento Il bisogno di aggiungere qualche parola, soprattutto Indirizzandomi ai colleghi del settore di sinistra, per spiegare le ragioni della contrarietà nostra all'emendamento presentato dagli onorevoli Pajetta e Foa; contrarietà, direi anzi piuttosto disagio, fra la diffidenza entistatalista che è forte non solo nella nostra corrente, ma In tutto Il Paese, ed è ben giustificata in uno Stato che ha forti tradizioni solo In senso burocratico, In cui

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