60 tradizionale della scuola repubblicana italiana, di quella scuola che ha iniziato Il movimento operaio in Italia e alla quale, quindi, nessuno può in buona fede rimproverare di non curare l'interesse degli operai, nemmeno i colleghi comunisti, i quali si associano alle tesi che loro fanno piu comodo, in tante circostanze, e non vogliono permettere che noi appoggiamo una tesi perfettamente coerente con la nostra tradizione dottrinale. (Commenti a sinistra). In particolare, io devo precisare: l'emendamento parla di garantire il diritto al lavoro. Nei dibattiti svoltisi in seno alla Commissione dei settantacinque il diritto al lavoro è stato unanimemente concepito e voluto come un diritto potenziale, vale a dire come una esigenza etico-giuridica, che lo Stato riconosce valida, e che noi repubblicani siamo ben lungi dal non ritenere tale. Ragione per cui abbiamo votato con tutta tranquillità per il diritto al lavoro e per tutte le misure che lo Stato dovrà adottare, per renderlo piu che possibile concreto e reale. Questa è una posizione. Quella, cioè, del diritto al lavoro come diritto potenziale. Altra posizione è quella del diritto al lavoro inteso come diritto positivo al quale si attribuisce una immediata e concreta garanzia, quale quella d'un piano economico, che, in questo caso, non può non essere inteso nel senso di quella pianificazione totale, che non possiamo accettare perché non siamo marxisti. Ma c'è di piu. C'è il fatto, per esempio, che l'articolo 37 ha un capoverso in cui, dopo l'affermazione: • Ogni attività economica privata o pubblica deve tendere alla utilità sociale •, si aggiunge: • La legge determina le norme ed I controlli necessari perché le attività economiche possano essere armonizzate e coordinate ai fini sociali •. Con questa norma dell'articolo 37 (che noi esamineremo e che noi repubblicani voteremo senz'altro) è assicurata la possibilità che lo Stato adotti tutti quel provvedimenti e quelle forme di programmazione economica che possono avere carattere sostanziale di plani, per fini determinati e contingenti. E che ciò sia effettivamente Implicito nella predetta disposizione sta a testimoniarlo la esplicita dichiarazione dell'onorevole Ghidini, quale esponente della Commissione, il quale ha categoricamente affermato che il secondo comma dell'articolo 37 contiene un accenno chiaro alla possibilità di piani. Questo lo accettiamo di buon grado. Ma non si vede perché noi dovremmo inserire nella Costituzione un'ulteriore disposizione, che, fra l'altro, contraddice il comma immediatamente precedente dello stesso articolo 31, non solo per la possibilità di scelta del lavoro da parte dei cittadini, che potrebbe risultare impostazione data al diritto al lavoro, come • diritto potenziale •, e non già come • diritto positivo perfetto •. come è ottimamente chiarito nella relazione dell'onorevole Pesenti, di cui l'onorevole Bellotti ha letto il passo principale. Debbo dire, infine - e con questo chiudo - che gli argomenti svolti dal collega ed amico onorevole Foa, che pure è uno dei firmatari dell'emendamento, rispondono ad esigenze che sono anche le nostre. L'onorevole Foa, se non vado errato, ha detto: badate, quando ho aperto questa discussione, quando ho dato adito a questa interessantissima e brillante discussione, non ho voluto risolvere il problema del rapporto tra iniziativa economica privata ed iniziativa economica dello Stato. Non ho voluto risolvere questo problema; ho voluto semplicemente affermare l'esigenza che certi interventi statali che oggi sono disordinati ed episodici possano essere coordinati In un piano organico in modo tale che l'Intervento statale, anziché essere rimedio a dei mali, non si traduca in un ulteriore aggravamento di questi mali. Ebbene, questa esigenza è perfettamente assolta dal capoverso dell'articolo 37 che noi voteremo. Viceversa, se noi votassimo questo articolo, cosf come vorrebbero altri, daremmo la possibilità di un equivoco per via della parola • plano •• di cui è nota l'accezione corrente. Sarebbe un equivoco del genere di quello che si sarebbe avuto se fosse passato senza emendamento quel primo capoverso dell'articolo 28 (• La scuola è aperta al popolo •J, In cui la parola popolo aveva un palese significato classista, del tutto differente dall'accezione In cui la parola • popolo • è presa nell'articolo 1 della
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