giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

singoli individui. Ecco perché l'economia liberale individualistica va verso la morte. Ha ragione l'onorevole Corbino quando dice che l'economia liberale non c'è. Non c'è piu perché è fallita, ed è fallita perché ha provocato una serie di guerre che hanno ridotto l'economia mondiale nelle condizioni in cui si trova (Applausi a sinistra). Ora vogliamo lasciare queste forme di pianificazione al capitali• sta monopolista? Il capitalista ha la sua pianificazione. Se domandate alla Monte• catini, essa ha la sua pianificazione. Ma dobbiamo lasciare nelle mani dei privati, di elementi incontrollati, al capitalista monopolista la pianificazione in modo che essa sia diretta verso soluzioni di difesa dei loro particolari interessi, o deve invece intervenire lo Stato per chiarificare, per Indirizzare questa pianificazione verso un risultato rivolto all'interesse dello Stato? Questa è la domanda che ci dobbiamo fare. Ripeto, noi non vediamo in questo emendamento quell'enorme pericolo che vi si vuol vedere. Tutti affermano la necessità della pianificazione; però, quando si arriva alla conclusione, si dice: • noi voteremo contro; è necessario non includerla nella Costituzione •. Ma ci sono tante altre proposte che sono state incluse nella Costituzione e che sono di carattere generale. Qui si afferma un principio: lo Stato ha il dovere, nell'interesse della collettività, di tendere a garantire ai lavoratori il diritto e la sicurezza di lavorare facendo la pianificazione. Questo mi pare di vedere nell'emendamento. Perché dobbiamo essere contrari? Ho sentito una obiezione fatta dall'onorevole Einaudi. • Ma noi abbiamo votato l'altro giorno la libera scelta: come è possibile conciliare la libera scelta, lasciata al lavoratore, con la pianificazione? •· lo sinceramente non vedo Il conflitto esistente fra la libera scelta e la pianificazione. Lo Stato (e noi abbiamo votato la libera scelta per questo) deve rispettare li diritto di libera scelta del lavoratore. Però lo Stato può Indicare al lavoratore dove egli può trovare li lavoro e dove ha la possibilità di avere la garanzia del lavoro. E' nella libertà e nella libera scelta del lavoratore di rinunziare a quelle garanzie; ma quando avrà rinunziato di sua Iniziativa la colpa sarà sua. 59 EINAUDI. Non è un piano, ma una statistica. D'ARAGONA. Anche la statistica è un piano, perché senza la statistica non si fanno i piani. Quindi la statistica è un presupposto del piano. Ecco perché non riesco a comprendere questa enorme opposizione. La pianificazione parlamentare è quanto di meglio si possa desiderare. Dando all'emendamento questo significato e questa portata, li mio gruppo voterà favorevolmente all'emendamento in discussione. (Applausi). MAZZEI. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha la facoltà. MAZZEI. li gruppo repubblicano voterà contro l'emendamento Montagnana. C'è una precisa tradizione dottrinaria nel nostro partito, alla quale noi cerchiamo sempre, per quanto possibile, di attenerci scrupolosamente. Le parole che si usano in un testo costituzionale devono essere usate in quella che è l'accezione corrente. Ora, il problema di questo emendamento è proprio nel senso che si dà alla parola • piano •· Noi repubblicani non siamo pregiudizialmente contrari all'intervento statale (Interruzioni - Commenti). anche perché gli stessi teorici liberali hanno dimostrato ad usura che lo stesso liberalismo non esclude l'intervento statale: è questione di grado e di misura. Si tratta, dunque, di vedere di quali • piani • si tratta: se si tratta d'una pianificazione generale e totale, la quale fa si che lo Stato investa con la sua azione tutto il movimento economicosociale; a questo, evidentemente, noi siamo contrari, perché non solo il pensiero repubblicano italiano, ma il pensiero repubblicano di tutta Europa è contrario a questa tesi. Giustamente, Ortèga, li grande repubblicano spagnuolo. dice che uno dei maggiori pericoli, cui va Incontro l'età contemporanea, è quello della • statizzazione della vita •· Noi non vogliamo statizzare la vita. Ciò non significa che noi non sentiamo le preoccupazioni e le esigenze sociali che mirano a rendere il diritto al lavoro effettivo per tutti. Ché anzi, questo è

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