sostituire queste fonti con le possibilità determinate dal mercato finanziario internazionale. Ora lo non mi preoccupo di sapere da quale parte possano venire questi mezzi, non guardo né alla prove• nlenza, né al tipo o alle caratteristiche dei prestiti che si potranno avere; parlo soltanto della struttura economica che noi vorremmo preparare, dato che, fino al giorno in cui non potremo essere autonomi sul problema dei rapporti internazionali, avremo bisogno di questi aiuti. Credete pure che oggi la parola • piano • intesa nel senso con cui era stata considerata nella prima ipotesi, è una parola che spaventa. LOMBARDI RICCARDO. È l'America che chiede del plani. CORBINO. Siamo d'accordo. onorevole Lombardi, ma i piani che chiede l'America - me lo consenta l'amico Lombardi - non sono quelli che chiedeva l'amico Pajetta con il suo emendamento (Si ride - Applausi al centro e a destra). C'è una notevole differenza; lo dico e affermo sostanzialmente con voi che è assurdo pretendere che lo Stato, nelle condizioni attuali, si possa disinteressare dello svolgimento della vita economica; sarebbe illogico, perché allora io Stato non sarebbe pili lo Stato. Questo stato con la s minuscola che se ne vuole andare noi lo facciamo andare, e gli sostituiremo un altro Stato con la S maiuscola, che si deve occupare della vita economica e sociale del Paese. E io sarò il primo a sostenere questa tesi con voi. Ma, se sostanzialmente slamo d'accordo, cioè se tutti ammettiamo che l'attività dello Stato debba essere diretta al fine di ottenere, non dirò il massimo di utilità sociale In senso assoluto - che non esiste - ma quel massimo di utilità sociale che dalla classe dominante è volta per volta riconosciuto corrispondente alla definizione che dovremmo dare nella Costituzione, perché dobbiamo mettere nella Costituzione delle cose che ci potrebbero, In un certo senso, danneggiare e non ci gioverebbero proprio a nulla? Questa è la preoccupazione che ho nell'animo mio; perché, credete pure, noi liberali non vogliamo ostacolare la marcia del socialismo. Non è questo un problema soltanto italiano; 55 è un problema che travaglia tutti i popoli. È un problema in cui noi camminiamo come cammina una delle stelle della costellazione dell'Orsa Maggiore, insieme alle altre sei. Siamo in un'epoca nella quale noi abbiamo distrutto il fondo delle teorie liberali in materia economica - lo riconoscete anche voi questo - il liberalismo economico è stato distrutto, non esiste pili. Sono contento che si taccia questa constatazione, perché vuol dire che il fallimento al quale assistiamo in questi giorni non è il fallimento dell'economia liberale, è il fallimento di un'altra economia. (Rumori e commenti a sinistra. Applausi a destra). Comunque, noi non abbiamo ancora sostituito alla vecchia economia liberale un'altra economia a basi salde; stiamo cercando, stiamo brancolando nel buio; speriamo che o il sole dell'awenire, o la luna piena del presente ci consentano di uscir presto da questa situazione. Ma se partiamo del presupposto che l'interesse che tutti vogliamo tutelare, anche se non apparteniamo a determinati banchi dell'Assemblea, è l'interesse delle classi lavoratrici che, credete, pure stanno a cuore a noi come a voi; (Commenti a sinistra) credetelo pure, posso dirlo perché sono uno dei vostri, perché per provenienza appartengo a quelle classi lavoratrici che voi affermate di voler difendere e, se volessi passare all'altra classe, rinunziando allo scanno di deputato, io potrei fare da domattina in avanti: se sono qui, ci sono per difendere con voi, sia pure da un altro punto di vista, l'interesse delle classi lavoratrici, con identità di buona tede, e sono convinto che nel vostro intimo, anche se apparentemente rumoreggiate un po' alle mie affermazioni, voi che tutti mi conoscete dovete ammettere che io ho ragione. Dunque, dicevo, se questo è l'intendimento di tutti - noi cerchiamo di fare una Costituzione che valga non per l'eternità, ma per lungo tempo - non vincoliamo l'azione del governi futuri alla necessità di piani, nel significato odierno della parola: atteniamoci a quello che la Commissione, con l'articolo 31 e con l'articolo 37, propone ed eventualmente concordiamo pure una integrazione dell'articolo 37 nel senso che è compatibile e conciliabile con tutti i punti di vista. E facciamo che su un argomento che sta a cuore di tutti non si proceda a una
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