giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

che se la nazional.izzazione dell'industria elettrica è stata effettuata ed è in corso in paesi come la Francia e l'Inghilterra, nei quali la produzione è prevalentemente o totalmente termica, tale considerazione deve valere assai piu in Italia ove essa è quHsi esclusivamente idroelettrica, cioè fondata sulla utilizzazione di un bene demaniale, quali sono i nostri corsi d'acqua. Queste sono le considerazioni economiche per cui si impone la nazionalizzazione. Ad esse si aggiungono ragioni tecniche che si possono condensare nella necessità di una unità di direttiva nell'esercizio e nella costruzione di nuovi Impianti nell'intero territorio nazionale. Siamo cioè in presenza di una fase • storica • dello sviluppo dell'industria elettrica italiana, che avendo progredito ed assolto I suol compiti nella fase regionale, tende p~r insopprimibili necessità alla sua unita tecnica nel territorio nazionale. 3. Il volume dell'A.N.I.D.E.L. passa quindi a discutere l'espressione • grandi complessi monopolistici • ed arzigogol~ argomenti di ben scarsa efficacia per dimostrare l'inesistenza di un monopolio, laddove la luce è sostituibile dalle candele e tutti possono costruirsi un proprio impianto termico. Non seguiamo su tale terreno poiché sembra Inutile ricordare che slamo in presenza di un monopolio di fatto, certamente per la grande massa dei piccoli e medi utenti. 11 fatto che pochi grandi utenti (una Montecatini, una Falk) possono procurarsi direttamente l'energia, costituisce si eccezione ma è quell'eccezione che conferma la regola: che solo del grandi organismi possono tentare di sottrarsi al monopolio. E' noto a tutti che l'Italia è ormai suddivisa in zone di esclusiva fra I grandi gruppi elettrici, zone I cui confini hanno resistito a due guerre assai più purtroppo di quel che abbiano resistito i confini nazionali. 4., 5., 6. In detti punti si vuol mettere in evidenza che lo Stato, quando interviene in determinati settori, diviene monopolizzatore assai piu del privati: la realtà è che quando Il settore diviene per ragioni tecniche ed economiche monopolio di fatto, ragioni morali richiedono che tale monopolio sia gestito dallo Stato: né vale dire che Il consumatore non ne trae vantaggio fino a che non si dimostri che 11 43 consumatore si trovi nella stessa posizione rispetto allo Stato (cioè se stesso) e rispetto ai privati azionisti di una società anonima. 7., 8. In detti punti si sviluppa il noto slogan della antieconomicità della gestione pubblica. Osserviamo intanto che ammesso per assurdo che ciò sia provato è da ricordarsi comunque che l'industria elettrica ha per sua natura oneri assolutamente prevalenti di capitale (interessi, ammortamento) ed oneri in misura assai piu ridotta di esercizio [personale, materiale). Ne consegue pertanto che la economicità di gestione di una azienda elettrica ha importanza infinitamente minore di quello che abbia la gestione di tante altre aziende che pure lo Stato già gestisce in modo soddisfacente. Un aumento del tasso del danaro porta ad aggravi di costi e quindi di tariffa enormemente superiori a quelli derivanti da un 10% di personale di piu o in meno. E' stato autorevolmente da grandi industriali elettrici paragonata l'industria elettrica alla piu immobiliare delle gestioni: quella della casa: ed è noto che in tempi normali il costo degli affitti dipende ben lievemente dal costo ... dei portieri. Comunque non bisogna ingannare Il pubblico con una presunta antieconomicità di una gestione pubblica Industriale poiché tutte le volte che lo Stato ha assunto la gestione di aziende industriali esso si è organizzato congruamente raggiungendo ottimi risultati (vedi ferrovie dello Stato). In un momento poi In cui nel nostro Paese si inventano lavori pubblici per affrontare Il problema della disoccupazione, non si vede il perché lo Stato debba essere confinato In settori improduttivi e non possa destinare alla costruzione di impianti idroelettrici somme notevoli che attualmente vengono spese In lavori spesso non necessari o ugualmente urgenti. Seconda Parte Vi si dibattono gli slogans • piu comuni • contro le imprese elettriche: riconosciamo che detti slogans sono proprio quelli piu comuni: cioè quelli a cui è ben facile rispondere. Ciò nonostante vedremo come nel rispondere gli elettrici forniscano

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