giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

aprile 1947 Osservazioni sulla nazionalizzazione dell'energia elettrica Questo testo si trovava Ira le carte Pesenti. VI era impresso Il bollo del Centro Economico per la Ricostruzione (CER. via Palestro 68. Roma). Si tratta di • Osservazioni• In margine al volume edito da/l'Associazione Nazionale Imprese distributrici di energia elettrica (AN/DEL). Aspetti e problemi della nazionalizzazione. 1946. L'Associazione nazionale Imprese distributrici di energia elettrica ha pubblicato per i tipi di Bertieri un volume che intende trattare il problema della nazionalizzazione dei complessi industriali sia in linea generale che in particolare nei riflessi dell'industria elettrica. L'entità del volume stesso. dei dati in esso riportati, e delle argomentazioni dedotte da gestioni pubbliche in Italia e in altri Paesi del mondo richiederebbe un'analisi dettagliata e una risposta particolareggiata. In questi brevi appunti non possiamo che limitarci ad un giro d'insieme delle impostazioni fondamentali politiche, tecniche ed economiche allo scopo di mettere in luce quella che a nostro giudizio sono le maggiori deviazioni dalla verità e dall'interesse generale. Nella prima parte del volume sono svolte considerazioni generali sul problema della nazionalizzazione: si comincia infatti con l'affermare che motivi politici sono alla base della richiesta di nazionalizzazione senza riferimento ai motivi di ordine tecnico ed economico. Orbene se la battaglia per la nazionalizzazione viene condotta in linea politica e su quotidiani a larga diffusione per un pubblico di Insufficiente preparazione ciò non significa che ragioni fondamentali tecniche ed economiche non siano alla base del problema della nazionalizzazione. Noi affermiamo anzi che i motivi di ordine economico e tecnico sono cosi ovvi che solo l'attuale organizzazione politica della società consente il mantenimento di strutture tecnicamente ed economicamente superate. Il problema della nazionalizzazione nel caso soprattutto del l'industria elettrica si impone proprio per ragioni tecniche ed economiche: migliore utilizzazione e coordinamento della produzione; pianificazione tecnica dei nuovi impianti da costruire; soluzione economica ed unitaria del settore trasporti di energia; uniformità di tariffe per tutt'ltalia. Citando una nota frase del premier inglese Attlee essere ciò compito degli antinazionalizzatori provare la loro tesi, e non dei nazionalizzatori, i compilatori del libro non hanno colto l'ironia nascosta di tale frase: essere cioè talmente ovvie le ragioni che militano a favore della nazionalizzazione che sta agli antinazionalizzatori affaticarsi a dimostrare il contrario. Non è senza ragione infatti che In accordo al detto di Attlee. sono proprio gli antinazionalizzatori che si agitano e stampano ricchi volumi. 2. Secondo gli elettrici nazionalizzazione vuol dire passaggio allo Stato della gestione e anche della proprietà e delle aziende appropriate. Tale provvedimento viene definito • una rivoluzione nel sistema capitalistico •. Orbene il passaggio allo Stato della gestione e della proprietà è il mezzo, e non il fine della nazionalizzazione. Simili provvedimenti che oggi si chiamano • rivoluzione • furono pacificamente adottati in passato quando ad esempio nel 1904 Giovanni Giolitti, che non è passato alla storia come un rivoluzionarlo, statizzò le ferrovie dello Stato. Scopo fondamentale di una nazionalizza- ;zione è quello di sottrarre un determinato settore di preminente interesse generale ad uno sviluppo industriale privatistico, fondato quindi unicamente su criteri di reddito e di speculazione. Nel caso specifico dell'industria elettrica siamo in presenza di un'Industria a costi crescenti in situazione monetaria ferma, e pertanto il margine industriale tende naturalmente a decrescere se I prezzi restano fermi o comporta automaticamente un aumento delle tariffe. Per tale genere di situazione si presenta a un certo momento Il bivio: o Intervento dello Stato sotto forma di sussidio (già verificatosi nel caso in Sicilia e Sardegna) o passaggio della gestione allo Stato. Si rifletta anche

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