inquadrare le nostre Idee, ad inquadrare determinati problemi e vederli in base a questo schema che seguiamo. Ora, il problema posto dal prof. Arena all'inizio della discussione, e cioè se si doveva discutere del problema di lunga durata o di breve durata, in un certo senso si riconnette a quanto sto per dire, e cioè praticamente il problema del limite di economicità dovrebbe essere posto in questa discussione come un problema pro tempore, che va affrontato in base a determinate condizioni di passaggio ed in un determinato modo, in quanto risponde a queste determinate condizioni [ ...] lo non voglio affermare, come affermava poco fa il prof. Fortunati, che qui non si tratta di riproporre uno schema passato di economia liberista nel senso piu ampio della parola al quale si riferiva il prof. Amoroso, ed in un certo senso non mi voglio neanche rifare ad una futura economia di pianificazione totale. Mi voglio rifare soprattutto ad una qualunque economia che non saremo probabilmente noi a decidere quale sarà e sulle modalità del passaggio a questa economia. Noi oggi siamo in una posizione di economia che non è né una economia liberista né una economia pianificata. Siamo in una posizione di transizione, per cui la parola pitl adatta, è una economia vincolista, che non è altro che una eredità dell'economia di guerra. Quindi, Il passaggio, la riconversione dal sistema economico vincolistico a quello che sarà il futuro sistema, deve essere fatto in base ad un determinato schema che io credo si possa, anzi si debba, tratteggiare. E qui probabilmente io mi metterò contro molti, perché lo credo che una pianificazione oggi rappresenti un passaggio vantaggioso verso la libertà economica dallo stadio vincolistico nel quale si trova attualmente la nostra economia, cioè praticamente una pianificazione fatta in base a determinati criteri può essere una via verso la libertà economica, quella che desidera il prof. Amoroso, o anche verso quelle forme di pianificazione pltl ampie che può desiderare Il prof. Fortunati. Ma, comunque, rappresenta un passo avanti e non indietro nel confronti della situazione vincolistica attuale. Ml pare quindi che si tratti di un 39 argomento il quale investe problemi molto ampi, problemi che io credo il nostro convegno non dovrebbe trascurare. Che cosa rappresenta e significa questa pianificazione che rappresenta un passo avanti rispetto al vincolismo. e che da un lato apre la porta ad una economia liberistica e dall'altro apre la porta ad una economia pianificata? E' un fatto che. in un certo senso. affonda le sue radici in quella che è la realtà economica del nostro paese. quella che è la struttura economica che si è venuta formando in quest'ultimo trentennio. Noi abbiamo un settore, il quale indubbiamente ha le caratteristiche passibili di una pianificazione, abbiamo un vasto campo della nostra industria, nel quale la pianificazione è una necessità. Abbiamo un vasto campo della nostra economia nel quale, in queste condizioni, la libertà economica è anche una necessità. Abbiamo cioè da un lato una industria prevalentemente statizzata, la quale ha la necessità di un piano economico che coordini le varie attività svolte con la partecipazione del capitale statale nell'industria ed abbiamo un'altra parte di attività economica, che ha bisogno di espansione, di libertà economica, soprattutto di un finire di quelle forme di vincolismo che l'hanno In un certo senso coartata negli ultimi anni. lo credo - il prof. Papi potrà forse confortarmi in questo - che il problema possa essere inquadrato nell'argomento pitl generale che egli ha trattato, problema molto importante in quanto In questo momento si stanno creando particolari condizioni determinate dal passaggio disordinato dall'economia di guerra all'economia di pace che hanno bisogno di essere affrontate Immediatamente se non vogliamo andare Incontro a maggiori guai, che io credo di poter già scorgere nel prossimo awenlre, perché ritengo che le attuali condizioni della nostra economia non sono tanto rassicuranti. E cioè noi potremmo fra un anno e mezzo, quando si saranno ricreati determinati beni capitali e vi sarà una decisa ripresa industriale, trovarci di fronte a problemi che se non li affrontiamo fin da oggi, potrebbero creare una situazione economica In un certo senso opposta alla presente ma tuttavia non migliore della presente.
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