quasi esaurito il suo compito dopo aver predisposto la autorizzazione di una certa somma pel finanziamento di opere pubbliche. L' azione dello stato nel campo delle opere pubbliche si è risolta, cioè, In un intervento Isolato, frammentario e di carattere quasi esclusivamente finanziario. Un Intervento di tale tipo può avere una certa efficacia in periodi di crisi dipendenti dal ciclo economico, crisi per giunta non gravissime; esso è assolutamente inadeguato in un periodo, come l'attuale, nel quale Incombe allo stato un'opera immensa nel campo della ricostruzione: in primo luogo, nel campo della ricostruzione del patrimonio pubblico. Ora si profila l'opportunità di una politica di opere pubbliche non perseguita isolatamente, né solo sul piano finanziario. ma strettamente e coerentemente coordinata alla politica creditizia, a quella sociale, a quella del commercio estero, a quella tributaria ed agli altri rami della politica economica. Un coordinamento fra i vari interventi non platonico e formale, ma concreto, sembra raggiungibile solo attraverso una pianificazione dell'economia. Guardando i problemi italiani con riferimento ad un lungo periodo, la pianificazione dell'economia sembra opportuna per cercare di realizzare la massima stabilità economica possibile, ed in particolare per promuovere e regolare quel processo di Industrializzazione, specialmente nel campo dell'agricoltura, necessario per assicurare, insieme col plu rapido sviluppo del reddito complessivo, l'impiego di quantità crescenti di lavoratori. Guardando, Invece, i problemi ltallanl al prossimo periodo di ricostruzione, sembra conveniente che la ricostruzione medesima awenga secondo un piano che abbia come mira fondamentale l'eliminazione o almeno la progressiva riduzione della disoccupazione. Molto si parla ora di piani per la ricostruzione, ma non sembra, a parere di chi scrive, con concretezza. Sembra quindi opportuno dare qualche chiarimento In proposito, facendo riferimento al fondamentale problema economico, cioè al problema del reddito. Il reddito monetarlo Italiano, secondo recenti valutazioni, si sarebbe ridotto, rl• 31 spetto a quello dell'anteguerra, di oltre il 40%: per esempio, secondo i calcoli del Rossi Ragazzi, esso sarebbe passato da 116 miliardi e mezzo di lire nel 1938 a 68 miliardi e mezzo di lire nel 1945. (Le due valutazioni sono espresse in lire del 1938). Per riportare il reddito al livello del 1938, occorrono 27 anni con un incremento medio annuo del 2%; 10 anni con un incremento annuo del 5%; 8 anni con un incremento annuo del 7%. Se si tiene conto: che in tempi normali il saggio annuale dell'incremento del reddito sia in Italia che negli altri paesi non collettivistici si aggirava, in media e per lunghi periodi, intorno al 3%; che però, nei periodi che seguono le grandi crisi, cicliche o di altra natura, tale saggio può toccare livelli assai piu alti; che non basta riportare il livello del reddito a quello del 1938 affinché anche il tenore di vita medio della popolazione risulti pari a quello del 1938, poiché nel frattempo anche la popolazione cresce; si può concludere che molto difficilmente il saggio di incremento annuale del reddito potrà superare, in media, il 5%, e che quindi molto difficilmente il reddito potrà essere riportato ad un livello tale da consentire un tenore di vita medio analogo a quello del 1938 in un periodo inferiore a 12-14 anni. Chi scrive ritiene che sia opportuno mettere bene in chiaro che noi ora in Italia non possiamo impostare nessun piano di una durata cosf lunga. Per poter formulare un piano evidentemente è necessario conoscere i mezzi disponibili o che si prevede siano disponibili in un certo momento futuro. Ora I mezzi disponibili all'Interno possiamo anche conoscerli; ma non possiamo conoscere, né prevedere, I mezzi che potremo ottenere dagli altri paesi, sia attraverso scambi che attraverso prestiti. Nella migliore delle Ipotesi, nell'Ipotesi che noi effettivamente otterremo prestiti dall'estero nell'ammontare necessario, non potremo ottenerli né tutti in una volta né tutti da uno stesso ente o, almeno da uno stesso paese. Quindi, mentre sembra opportuno studiare un progetto astratto di ricostruzione,
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