28 quando presentino un interesse collettivo superiore a quello individuale o particolare, passeranno in proprietà dello stato. I lavoratori di queste Imprese debbono essere considerati come prestatori di un servizio allo stato, alla stessa stregua del pubblici impiegati; essi hanno in tali Imprese una proprietà indivisa con tutti gli altri cittadini dello stato. Ma essi sono, oltre che cittadini, lavoratori e come tali hanno il diritto di compartecipare alla gestione dell'impresa. La funzione imprenditrice potrebbe essere affidata ad un collegio amministrativo costituito da rappresentanti dello stato stabili nell'impresa e da rappresentanti, per categoria, del lavoratori occupati in essa. L'impresa avrebbe dunque una gestione autonoma e, come suol dirsi, Industriale. Tutte le altre imprese collettive, di qualunque dimensione, verranno cooperativlzzate, saranno cioè di proprietà del lavoratori che vi sono Impiegati. I capitalisti ne saranno estromessi, a meno che non si trasformino in lavoratori come gli altri, sottoponendosi alla norma comune. Il processo di cooperativizzazione deve essere graduale. Dovrebbe incominciare con una forma di parziale accessione alla proprietà del capitale dell'Impresa stabilendo per esempio che li lavoratore dopo un periodo di apprendistato o di awentizlato acquista la proprietà di una quota parte dell'azione di quel capitale; dopo qualche anno un'altra quota, finché dopo un certo tempo ne acquisterà la piena proprietà. Le azioni sono Il titolo per partecipare alla distribuzione del profitti netti (tolte le quote di ammortamento e quelle di riserva) e alla gestione della Impresa. Non sono alienabili, neppure quando Il lavoratore lascia l'Impresa; ma diventano obbligazionari per il titolare che si sia ritirato dal lavoro per limiti di età, e come tali ereditabili dai figli di età Inferiore al 14 anni e dalla moglie; e ciò per rinsaldare I vincoli di solidarietà e di mutualità fra I lavoratori di una impresa anche nel momenti di maggior bisogno. D'altronde li lavoratore sempre, In qualunque regime economico, contribuisce all'Incremento del capitale dell'Impresa, trasferendovi quotidianamente quote di quel reddito Immateriale che è prodotto dallo zelo, dallo spirito d'Iniziativa e dalla cura che egli porta nello svolgimento del suo lavoro. Sarebbe vano sperare che questa riforma, qui Indicata nelle sue linee generallsslme, possa compiersi automaticamente dopo che siano predisposti gli strumenti giuridici idonei. Né questa né altra modificazione dell'ordinamento economico si verificheran• no senza un deciso adeguato intervento dello stato. Abbiamo detto che uno del principi informatori della riforma economica sarà la preminenza dei valori sociali su ogni altro. Ma già frammentariamente, caoticamente questo è in atto, e nessuno potrà affermare che l'impalcatura economica sarebbe stata quella che è senza l'ìntervento dello stato. Si potrebbero dare molte dimostrazioni storiche di questo fatto se qui Il discorso non si facesse troppo lungo. La Costituente dovrà proclamare che compete allo stato la funzione di regola• mento della economia nazionale. Questa funzione può svolgersi mediante due forme d'intervento, una normativa e l'altra • finan• ziaria •. La prima consisterà in una pianificazione dell'attività produttiva del paese, Non occorre che Il regime politico sia comunistico per poter costruire dei piani economici. Abbiamo delle esperienze e degli studi di pianificazione economica in regimi democratici. Noi pensiamo ad una pianificazione articolata, per grandi linee. fondata su esigenze autonomamente espresse. La pianificazione nazionale può sussistere in un regime di autonomie regionali e comunali, come processo di razionalizzazione dei piani economici locali. Piu di ogni altro Il nostro paese, a strutture assai diversificate, ha bisogno di una pianificazione economica. La seconda forma d'intervento dovrà essere • finanziarla •. Di tentativi in questo senso ne abbiamo parecchi anche in Italia, tanto che uno scrittore liberista ha scritto recentemente che nel campo della statizzazione Il nostro paese viene immediatamente dopo la Russia (ma egll sa bene che finora l'Intervento Italiano è stato di salvataggio e di sostegno di particolari Interessi Industriali). In relazione alla riforma economica io stato dovrà Intervenire organicamente, costruttivamente: dovrà assumersi l'onere del trapasso delle imprese dalla situazione capitalistica a quella statale ed a quella cooperativistica, e perciò procedere alle espropriazioni del capitali Investiti e agli Indennizzi nel casi, nelle forme e nel llmltf consentiti e fare gll eventuall finanziamenti alle Imprese sottoposte alla cooperatlvlzzazlone. Senonché lo stato non potrà riuscire In
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