giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

Sarebbe poi banale aggiungere che un piano di investimenti, da realizzare attraverso i privati e gli istituti pubblici, è incompatibile con la strategia delle agitazioni di cui la Confederazione vuol continuare a portare la palma. Non ci nascondiamo, quindi, che dal Congresso di Genova deriva un certo pericolo per l'immediato nostro avvenire economico, in quanto potrebbe capitare che una parte delle masse lavoratrici, quelle che, come abbiamo detto, sono piu malleabili e mobilitabili, finisca effettivamente per credere che la Confederazione ha avanzato davvero proposte realizzabili e concrete, suscettibili di una eliminazione, quando venissero realizzate, della disoccupazione. E ciò mentre sono ovunque evidenti le necessità di una nuova ricomposizione della nostra industria, il che non è possibile senza l'afflusso di capitali esterni, o anche, secondo esperienze concrete che certi dirigenti della C.G.I.L. debbono aver visto in atto, attraverso la creazione del risparmio forzato. E' quindi piu che mai necessario che il Governo definisca una sua poi itica e che ne dia acconcia illustrazione al paese.

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