sfazione dei bisogni, ha il potere di ridurre notevolmente il margine del rischio e di rendere plii largo quello del profitto sicuro. In terzo luogo il piano economico ritarda la genesi del processo ricostruttivo e allontana sempre piii il termine della prosperità nazionale. Ammesso pure che un'economia pianificata garantisca uno sviluppo plii ordinato del processo ricostruttivo, con innegabili conseguenze di importanza sociale, non bisogna dimenticare che solo l'Interesse personale, pur tra I pericoli di lesione del bene comune, ha il merito di awicinare, insieme al profitto, il momento finale e le fasi precedenti della ricostruzione. Questa serie di • pratiche • che l'imprenditore è obbligato a sbrigare presso una burocrazia sempre lenta e complessa, rappresentano per lui una notevole perdita di tempo e di energie, e per la società un ritardo del benessere economico in disaccordo con i suoi stessi interessi. la rete di intralci, che lo Stato, spesso contro voglia, è ora costretto a spiegare di fronte alla iniziativa di quanti si propongono di intraprendere una qualsiasi attività produttiva, dovrà continuare ancora per un certo tempo, finché duri la situazione attuale con le sue deficienze di materie prime e di mezzi tecnici di produzione. Ma mano a mano che le necessità militari si faranno meno sentire e cominceranno ad affluire i • primi aiuti • e i soccorsi, e poi i prestiti sperati dall'estero, la pubblica autorità dovrà sempre piii alleggerire il peso del controlli e delle proibizioni, e dare maggior campo alla libertà Individuale, se vorrà che la prosperità economica coroni con effetti piii considerevoli l'opera della ricostruzione. E anzi fin d'ora sarebbe opportuno un esame di talune misure restrittive, per accertare se l'utilità astratta o lontana di squilibri possibili da evitare sia tale da essere ancora preferita alla utilità concreta o Immediata della loro abolizione. Un'economia pianificata è l'espressione di un■ polltlc■ dltt■torlale Ancora un'altra considerazione va fatta nel dare un giudizio sul valore politico del plani economici, ed è che gli Interventi statali, pur limitando la libertà Individuale, non la sopprimono, come non sopprimono né diminuiscono Il bisogno e la domanda del beni. Nonostante l'azione repressiva del 15 pubblici poteri, in regime di economia pianificata le forze economiche rimangono intatte, magari allo stato potenziale. pronte ad espandersi ovunque si apra una via per sfuggire al controllo e alla disciplina statale. E con le forze sussistono anche le leggi che presiedono ai fatti economici. Il violar queste leggi significa introdurre nuovi squilibri, oltre quelli inerenti a qualsiasi intervento autoritario, tollerabili solo in vista di motivi che trascendano l'ordine economico. Molti fatti potrebbero citarsi in proposito, per dimostrare non poche di tali violazioni, nocive anche all'ordine sociale, che I 'impreparazione degli organi pianificatori ha commesso in Italia, contrariamente a quanto è avvenuto in Germania, dove l'esperienza dell'altra guerra ha reso possibili all'economia pianificata risultati di gran lunga migliori. Ma in generale, in qualsiasi ipotesi, un piano che si sovrapponga alle attività individuali e che, disciplinandole e coordinandole, intenda raggiungere un fine nazionale, deve uniformarsi il piii possibile allo spontaneo e incoercibile movimento delle leggi che regolano i rapporti scambievoli dei fenomeni economici. Se cosi non fosse, la vita economica tenderebbe a scindersi in due rami distinti, uno legale, mosso dalle prescrizioni statali, l'altro clandestino, regolato dalle leggi economiche, cosi nella distribuzione come nella produzione che ne è il presupposto. l'esperienza dimostra che lo Stato manca di un'attrezzatura cosi perfetta di controlli e di imposizioni, da obbligare le libertà individuali ad eseguire In maniera assoluta i suoi ordini imposti d'autorità. Abbiamo voluto riprendere l'argomento dei piani economici per osservarlo quale strumento nelle mani dello Stato nel suo compito di promuovere quella parte del bene comune, che è costituita dall'aumento del reddito nazionale e dalla conservazione di uno stato completo di prosperità materiale. Problema molto discusso e complesso quanto piii dai principi generali si procede nelle deduzioni e si discende al casi particodari; ma sopratutto problema difficile a risolversi in Italia per la novità del momento della ricostruzione. Nel quale cioè sono in campo nello stesso tempo circostanze che da una parte Inducono lo Stato a un deciso Intervento nella vita economica e
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