giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

166 attuali hanno fatto qualcosa del genere: per esempio per permettere l'esportazione di navi e dar lavoro ai cantieri, ma l'hanno fatto sempre tirati per i capelli e non consapevolmente e programmaticamente: e qui sta il loro erorre. Il ragionare in termini di contabilità sociale deve divenire un ordine nella esecuzione di un Piano come questo. Questo, in qualche misura si fa in tutti i Paesi, ma naturalmente deve farsi su scala maggiore quando i problemi da risolvere hanno le dimensioni enormi che hanno nel nostro caso. Se si ammette che l'aumento dell'occupazione e la creazione di condizioni di vita civile per tutti gli italiani sono il nostro problema fondamentale, nessuna difficoltà tecnica nell'attuazione di questa politica potrà considerarsi insormontabile. E, come ha detto ieri l'amico Fuà, l'onere di dimostrare che questo problema può essere risolto con strumenti compatibili con la struttura economica e sociale esistente, non sta alla C.G.I.L., ma a coloro che vogliono e pensano che sia possibile e opportuno non mutare la struttura economica e sociale del nostro Paese. Giuseppe Capodieci febbraio 1950 Il finanziamento del piano e le disponibilità valutarie 1) L'appuntamento che gli increduli di buona o cattiva lega hanno dato al Piano della Confederazione Italiana del Lavoro, è, come tutti sanno, nella via dei finanziamenti. Ora, per quanto - sotto certi aspetti - ml trovi d'accordo con coloro i quali sostengono non esserci un problema vero e proprio di che cosa spendere, ma piuttosto un problema di come spendere, mi pare che sia del tutto possibile non mancare all'appuntamento, esaminando - oltre alle altre possibilità - quella offerta dalle disponibilità valutarie del nostro Paese. Se si guarda, infatti, allo sviluppo del commercio estero italiano di questi ultimi anni, si vede che l'Italia è andata, continuamente e considerevolmente, costituendosi paese creditore dell'estero ed accumulando riserve auree, per cifre non indifferenti. Le quali, fermate al mese di settembre del 1949, arrivano a ben 23 milioni di dollari U.S.A. cosi ripartiti: pari a milioni di dollari riserve d'oro disponibilità di dollari presso Banche U.S.A. crediti in sterline crediti in pesos argentini crediti in cruzeiros brasiliani franchi svizzeri e crediti verso la Francia, Jugoslavia, Polonia, Turchia, Ungheria, Spagna, ecc. 252 265 220 60 16 110 Totale 923 Non è certamente questo il luogo per soffermarsi sul modo In cui queste riserve e questi crediti sono stati accumulati: essendo conveniente piuttosto che si dica qualcosa sul significato di queste riserve

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