giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

162 salario annuo • perché i lavoratori agricoli non hanno bisogno di altissimi salari per pochi giorni dell'anno, ma hanno bisogno che si creino quelle condizioni agricole atte a determinare un inserimento stabile di popolazione al suolo, popolazione che possa ottenere la continuità di lavoro durante l'anno. Non si tratta quindi di un semplice problema di contratti bensf di un problema di trasformazione agraria che renda necessaria e conveniente questa forma di insediamento stabile dei lavoratori. Questo è per me il compito che sta oggi davanti alla politica agraria italiana. Il problema dei finanziamenti rende o no possibile di assolvere questo compito? lo non sono un esperto di questioni finanzairie ma appartengo a quella categoria di economisti che sono abituati a ragionare in termini di fattore di produzione e in termini di produzione piu che in termini monetari. lo non credo che il problema fondamentale sia quel lo di trovare il denaro necessario per ottenere questi risultati, credo soprattutto che bisogna dimostrare che la possibilità di realizzare un piu alto tenore di vita per le popolazioni agricole meridionali esiste: credo che occorre dimostrare che esistono i fattori della produzione (che esistono cioè le terre che possono produrre molto e molto di piu, che esiste il lavoro che è parzialmente inutilizzato e che è il motore di ogni trasformazione, che esiste il capitale qualora per capitale si intende non la moneta ma le macchine, gli attrezzi e cioè tutto quel capitale tradotto in beni economici e in fattori di produzione). lo son sicuro che questo rendimento positivo ci sia, sempre che si coordinino tutte le energie e tutte le azioni. Quando c'è questo, io credo che i problemi monetari e finanziari divengono sottoposti agli altri: sono problemi rimorchiati, come diceva un economista famoso. Un'azione simile determina nelle zone povere e depresse del Meridione la base di una possibilità ulteriore di vita; e la nota teoria del moltiplicatore di cui il collega Breglia ci ha parlato. Se si agisce secondo queste linee si riuscirà certamente a determinare quella svolta decisiva della economia meridionale con le sue basi agricole In primo tempo e poi con tutte le altre parti, svolta che è la premessa di ogni azione, di ogni piano. Ma ripeto per questo occorre pensare all'inizio del periodo dell'azione perché prolungare troppo il periodo dello studio può essere pericoloso e dannoso, non bisogna lasciarsi prendere dalla teoria della perfezione: dal fatto di voler la strada spianata, di marciare sulle rotaie come un treno. Non bisogna, in altre parole, lasciarsi guidare da quell'eccesso di pensiero che talvolta è di danno alla Nazione. Questo brevemente ho voluto dire e questo credo possa essere la linea su cui la nostra agricoltura potrà trovare domani il suo migliore avvenire.

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