giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

possono dare un contributo notevole alla lotta contro la disoccupazione, debbono essere anteposte a totte le altre; costi quel che costi. Non bisogna lasciarsi prendere dalle Idee preconcette di far prima le opere generali ed aspettare che queste opere entrino in funzione, oppure credere che tutto consista nel costruire costose opere atte ad evitare impaludamenti di poche centinala di ettari di terreno. Occorre rovesciare l'ordine delle opere e partire prima da quelle opere che possono determinare un immediato insediamento degli uomini al suolo completandole successivamente. Questo mi pare sia il punto fondamentale della relazione di Gramigna e che è opportuno sottolineare. Ma non basta: occorre vedere quali sono i compiti delle altre iniziative. Due parole si possono dire sulla riforma fondiaria, che non va concepita semplicemente come una ridistribuzione della proprietà, ma deve essere vista nelle fasi successive soprattutto per quel che riguarda l'awaloramento delle zone che saranno sottoposte ad insediamento rapido e immediato di gruppi di contadini, collegati da Enti di gestione che mettano loro a disposizione, la terra, le macchine agricole, il credito agrario, l'assistenza tecnica in generale. Opera di riforma che deve essere concepita agente non solo sui terreni che andranno ceduti alla piccola proprietà o a gruppi di contadini organizzati in cooperative, ma anche su quella parte di terra che resterà agli antichi proprietari. Creare un meccanismo perché si realizzi quello che è stato il voto di tutti gli studiosi dell'agricoltura da Jacini a Serpieri, cioè a spingere I proprietari a cedere parte delle loro terre e investire il ricavato in migliorie. Per quanto riguarda i compiti dei lavori pubblici, il competente Ministero avrà il compito di eseguire in funzione dell'opera di bonifica e della riforma agraria, tutte quelle opere che sarà necessario per portare vita nuova nelle zone arretrate, traverso centri rurali, borghi, insediamenti della popolazione. Questi tre punti della bonifica della riforma e del lavori pubblici, devono essere coordinati fra loro come pure deve essere coordinata ad un solo fine l'opera del vari dicasteri. Ma anche l'attività privata deve essere Indirizzata e spinta verso il coordlu. 161 namento di queste opere in particolare la produzione industriale. Essa deve vedere nella realizzazione di queste opere maggiori possibilità di assorbimento dei suoi prodotti. Stamane ho sentito accennare alle scarse possibilità di collocamento di trattrici agricole: ora se questa redenzione del mezzogiorno si effettuerà con mezzi adeguati, si dovrebbe prospettare all'industria una possibilità per una larga produzione trattoristica. In sostanza l'industria dovrebbe vedere possibilità concrete di un maggiore respiro. Infine devo accennare brevemente a quello che può essere Il compito dei tecnici. Si è detto che non si avevano tecnici sufficienti o meglio che non ci sono tecnici che hanno quelle particolari qualità che sono necessarie per queste opere. Credo che in questa affermazione ci sia qualche cosa di vero; tecnici in cerca di lavoro ce ne sono molti, ma essi non sono sempre del tipo che a npi occorre. Occorrono dei tecnici che vivano in campagna, che stiano giornalmente a contatto con questi problemi, che operino direttamente a contatto coi contadini. Bisogna obbligare i nostri tecnici a mettersi su questa via altrimenti faremmo semplicemente l'ammasso dei burocrati e non la riunione delle forze tecniche. Credo che bisognerà avere un po' di coraggio Inizialmente, prendere i tecnici che ci sono, metterli a contatto con I problemi pratici e possiamo essere sicuri che in un periodo di tempo relativamente breve, se questi tecnici avranno volontà e intelligenza, essi saranno capaci di assolvere I compiti loro assegnati. In sostanza io penso che, configurando cosi il problema ed esaminando tutti gli aspetti dell'azione di bonifica di riforma agraria di lavori pubblici di attività industriale e di impiego di tecnici, l'orizzonte della nostra azione si schiarirà notevolmenJe. il fine è di mobilitare e di organizzare tutte queste energie allo scopo di creare delle condizioni di vita stabili per i lavoratori e con un piu alto salario. A questo proposito ricordo quello che l'on. Di Vittorio ha detto sabato circa la necessità per molte categorie di lavoratori agricoli italiani di realizzare un plu alto salario. lo avrei amato che accanto a questa parola • piu alto salario • egli avesse aggiunto una precisazione Importante e cioè: • piu alto

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