giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

160 esistenti nella relazione Breglia. L'esistenza di un fondo lire non utilizzato, come ha accennato il Prof. Breglia, di riserve della Banca d'Italia, di riserve in divise e monetarie non utilizzate, di risparmio inerte è stata e sarà meglio comprovata. Questo rappresenta il fondo iniziale per dare impulso agli investimenti ed eseguire il Piano. Il Prof. Battara ha detto: ma voi proponete un Piano che presume l'investimento di centinaia di miliardi l'anno; ebbene se questi investimenti sono produttivi saranno rneno i I secondo anno, meno ancora i I terzo, cioè il reddito formerà il reddito nuovo. I mezzi iniziali ci sono e sufficienti poiché i calcoli indicano una cifra superiore certamente ai 600 miliardi. Si tratta quindi di mobilitare con mezzi fiscali, con il sistema creditizio, con mezzi vari e nuovi queste riserve, quando già non siano in mano dello Stato ed adoperarle secondo le linee proposte del Piano. Anche in questo caso i mezzi tecnici ci sono. Sono stati e saranno illustrati. Data l'esistenza di riserve e la possibilità tecnica di mobilitarle si tratta di agire, superare gli ostacoli politici. In poche parole si tratta di rompere la struttura esistente e capovolgere la politica economica che è stata seguita fino ad oggi dalle classi dirigenti. Mi pare che il Piano proposto dalla C.G.I.L. abbia proprio questo significato. lo sono certo che se inteso in questo senso esso è realizzabile e può essere realizzato. MarioBandini febbraio 1950 La bonifica e il piano Desidero dire brevemente di ciò che riguarda i problemi della bonifica e della trasformazione fondiaria; sono problemi di cui ci si occupa oggi con passione e con interesse rinnovato. La fase di studio è stata necessaria per ottenere una migliore conoscenza della situazione reale e dei modi di azione, ma ora deve cedere il posto alla fase di azione, di un'azione decisa, che possa portare veramente a risolvere i problemi che la storia sempre piu urgentemente pone. Mi riferisco alla relazione che è stata letta ieri mattina dall'ing. Gramigna. Questa relazione è estremamente concreta e realistica come doveva essere. In taluni potrà avere ingenerato l'idea di certe difficoltà da superare, ma io non credo che dalla realistica esposizione di dati, si debba trarre la conclusione che l'opera è troppo difficile. lo credo che le possibilità di realizzazione debbano essere esaminate non solo dal punto di vista particolare della bonifica, ma bensf in relazione a tutti i possibili modi di azione che possono portarci a risolvere i problemi urgenti, e cioè il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del le nostre masse lavoratrici. Il concetto che soprattutto preme sottolineare è che le azioni debbono essere strettamente coordinate tra di loro per evitare disperdimenti di mezzi e di forze in relazione alla scarsità dei mezzi di cui disponiamo. Il primo compito è quello della bonifica di cui ieri è stato parlato. Molti relatori hanno analizzato in che cosa consista questo compito: non solo cioè nel riprendere l'opera di trasformazione della terra, non solo d'intensificarla, ma dare ad essa un orientamento diverso. Il centro della relazione Gramigna mi pare debba essere veduto appunto in questo, e cioè nel fatto che le opere di trasformazione di Immediato rendimento che

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