giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

158 Infatti i consumi indispensabili sono anelastici e tali diventano dato il basso limite anche i consumi industriali. Nello stesso tempo. come è noto dai testi di economia, anche i consumi di lusso, dato il mercato ristretto e ricco, hanno prezzi anelastici, anzi pitl alto il prezzo e pitl apprezzata è la merce. Infine io credo che anche l'alta evasione fiscale ha la sua origine, tra altri motivi, nella situazione fondamentale derivata dalla distribuzione del reddito. Voi mi potete chiedere: che rilevanza hanno queste sommarie considerazioni sul Piano proposto dalla C.G.I.L.? Il Piano della C.G.I.L. apre una nuova strada. Fino ad oggi la politica economica delle classi dirigenti del nostro Paese è stata intesa non ad attenuare queste disparità che sono essenziali per lo sviluppo economico del nostro Paese, bensì ad aggravarle. le classi dirigenti nel loro settore privato e attraverso lo Stato, cioè con la politica economica, in tutti i campi hanno tentato di ovviare al basso tasso di accumulazione capitalistica, alla formazione del risparmio, (pitl difficile in Italia per ragioni storiche che si riassumono nel ritardo della rivoluzione industriale nel nostro Paese, dopo un'epoca di decadenza economica e quindi di scarsa accumulazione primitiva) con una politica contro le masse lavoratrici. Qual'è stata la nostra politica nel commercio con l'estero e la nostra politica di esportazione? E' stata questa: aiuti economici e politici nelle varie forme alle industrie esportatrici e riduzione di salari, cioè concorrenza fatta ai danni del la grande massa consumatrice del popolo italiano e quindi restrizione del mercato interno. Quando non bastavano le protezioni ed i sussidi dati in varia forma, il forzamento delle esportazioni, si ricorreva anche a quelle pressioni politiche per la conquista di mercati che naturalmente ci lasciavano le briciole dato che i paesi nati prima si erano già impadroniti dei territori migliori; politica che ha portato il nostro Paese alla attuale rovina e che tra l'altro oggi non è pitl seriamente pensabile come via di uscita neanche per i capitalisti data la situazione internazionale del nostro Paese. Nella politica economica ali 'Interno, oltre all'azione antloperaia e anticontadina per mantenere bassi i salari in senso nominale e in senso reale (col protezionismo nel campo alimentare e generale, con le imposte di fabbricazione e di consumo) il protezionismo si è riversato in modo particolare su quei settori di industria pesante necessari a fini politici, aggravando le storture iniziali del nostro sistema produttivo. Tale politica ha favorito la concentrazione industriale e finanziaria, l'affermarsi del monopolio, e poi giunti nella fase del monopolio oramai dominante ovunque, ha favorito sempre pitl l'ingrossarsi di questi gruppi monopolistici non solo con le commesse statali, col protezionismo, ma con tutti i mezzi, favorendo tra l'altro gli autofinanziamenti in tutti i modi, con la politica fiscale, elargendo finanziamenti dello Stato e di Istituti controllati dallo Stato. Tutto ciò, naturalmente, portava ad un aggravamento della situazione dell'industria media che già nel mercato veniva a trovarsi in condizione di inferiorità di fronte ai gruppi monopolistici. la politica fiscale in cui si palesano pitl facilmente i criteri politici direttivi dimostra che la grande maggioranza dei proventi del le entrate deriva sempre da redditi minimi dei lavoratori e dei ceti medi mentre forte è l'evasione tra gli abbienti. lo rileva anche l'indagine Doxa che considerando che il 10% delle famiglie ha un terzo del reddito nazionale considera che si potrebbero realizzare 310 miliardi di entrate per le imposte dirette - mentre oggi ce ne sono appena 120 - soltanto colpendo questi redditi pitl elevati con una aliquota moderata. Questo si dovrebbe fare invece di ridurre con !a politica di bassi salari, come sempre è stato fatto, Il mercato interno, invece di aggravare il fenomeno con la protezione ed il sistema fiscale e le altre forme di intervento nel campo economico a favore dei profitti dei pitl grossi capitalisti, Per questo il Piano della C.G.I.L. ml pare debba indicare ed aprire una nuova strada, una nuova strada prima di tutto perché con un investimento diretto attraverso Il Piano ed una estensione dell'occupazione si risolve, o almeno si attenua, uno dei danni pltl gravi derivanti dal sistema capitalistico moderno: la disoccupaznone permanente. Si ha poi una creazione di capacità di

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==