giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

dine a questa, e cosi gli Investimenti come mezzo per ovviare al!a disoccupazione. Di questi si è parlato molto: dal Governo, dai sindacati, dalla stampa di ogni colore: ma il nesso causale tra questo interessamento ministeriale e l'azione dei sindacati è stato sin troppo palese. Le cifre e le dichiarazioni di Pella han del resto dato la conferma di quanto era stato agevolmente previsto: che cioè tutto l'improvviso e febbrile affaccendarsi del Governo sul problema degli investimenti nelle settimane immediatamente precedenti e susseguenti la Conferenza indetta dalla Confederazione del Lavoro non era stato altro che un tentativo di neutralizzare gli effetti propagandistici di questa. E difatti i 1.500 miliardi di investimenti lordi previsti per il 1950-51 sono meno dei 1.600 previsti per l'anno finanziario precedente: di nuovo v'è soltanto un incremento degli investimenti pubblici (direttamente fatti o indirettamente provocati dallo Stato) un decremento degli investimenti privati: entrambi assai contrastanti e discussi e la creazione di una Cassa per il Mezzogiorno, destinata a gestire per dieci anni la somma di 120 miliardi annui. Di questi (contro i quali s'è già levata la voce di ambienti settentrionali che un giornale economico chiama • ambienti produttivi • I, soltanto I 24 miliardi del Fondo • Interim Aid • costituiscono creazione di nuovo credito: per li resto si trasferirà del reddito da un Investimento ad un altro o, nel migliore dei casi, da consumi ad investimenti. Da notare poi quella affermazione della relazione Pelle per cui il sistema bancario è vicino a raggiungere Il limite delle riserve minime obbllgatorle fissato all'inizio della politica Einaudi: giunti al quale dovrà essere accantonato li 25 e non phl li 40% del nuovi depositi (è forse questa la terza fase annunciata da Pella?). Tutto questo però non toglie che tutta la politica di Investimenti (degli Investimenti pubblici non si dirà mal abbastanza come siano pigri) rimanga costretta entro I limiti ferrei di una politica finanziarla estremamente ortodossa. Tutta la relazione Pella è stata concertata su questa nota: e sull'altra che ne costituiva la premessa necessaria - o almeno necessaria nel confronti della opinione pubblica -: non v'è traccia della phl volte denunciata depressione della vita economica del Paese: In sostanza quella diversa politica chiesta allo Stato non 149 soltanto non può essere accettata perché contraria alla politica di stabilità I• contro ogni minaccia a questa, - ha detto Pella, noi non esiteremo a prendere le misure piu idonee e se occorre, anche le piu dure •I. ma non è neppur necessaria. Relazione e discorsi sono stati su questi punti improntati ad un sostanziale ottimismo: alla disoccupazione pochi accenni frettolosi: degli altri sintomi piu Immediati di una depressione che non possono in alcun modo essere attribuiti a cause di indole strutturale, discesa costante dei prezzi all'ingrosso, ristagno della attività produttiva, pesante situazione di mercato. nessun cenno. La linea governativa, a parte il maggior rilievo, puramente formale, dato agli investimenti, è in fondo esattamente la stessa di un anno fa, di quando Pella qualificava • davvero sorprendente • la opinione espressa dagli ambienti dell'E.C.A .. • secondo cui la politica del pareggio finanziario sarebbe in contrasto con una ben definita politica produttivistica, la quale vedrebbe di buon occhio una piu morbida azione per la riduzione del deficit •: era la polemica con Hoffmann che, nel Country Study dedicato all'Italia dopo il primo anno di Piano Marshall aveva duramente attaccato la politica Pella, polemica del resto subito smorzata per considerazioni probabilmente di carattere politico. Si riparla oggi di una analoga, se pure meno esplicita ed in parte diversamente orientata, presa di posizione americana attraverso un discorso di Zellerbach ed un memorandum, per ora segreto, che sarebbe stato Indirizzato dall'E.C.A. al Governo Italiano. Ma non sembra che per questo la linea politica del Governo possa presentare delle sorprese: s'era molto parlato della presenza assidua di Campilll e di La Malta alla Conferenza della C.G.I.L.: ma non credo che le si potesse attribuire altro significato che quello di una mossa politicamente Intelligente e soprattutto necessaria, senza peraltro conseguenze sostanziali: Pelta del resto si è sempre dimostrato molflflll(l forte dei suol due colleghi, al punto che è corsa la voce che egli si fosse rifiutato di discutere In Consiglio del Ministri la sua relazione. Tutto qui: la politica economica Italiana non sembra destinata ad uscire dal binari consunti di una routine asfissiante, specchio fedele di quel che è la vita del Paese In

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