giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

che I primi mesi sono completamente passivi, ed ecco che allora si viene di nuovo a cozzare contro le difficoltà d'ordine finanziario. La maggior parte delle Società dell'Alta Italia, anche ricorrendo a dei prestiti, possono mantenersi In vita al massimo per poche settimane. E' questo per esempio Il caso dell'Ansaldo, della S. Giorgio ecc., tanto per citare solo le maggiori. La tragicità della situazione finanziaria è dovuta oltre che dal motivi già accennati, anche dal fatto che durante Il periodo dell'occupazione tedesca non era possibile ridurre sostanzialmente il personale senza lasciare la maestranza disoccupata, che del resto sarebbe stata deportata in Germania. Quindi anche a seguito dell'intervento dei vari Comitati di Liberazione, la maestranza, pur non dando il rendimento che avrebbe dato in condizioni di normalità, fu lasciata In servizio percependo cosf il suo guadagno giornaliero a tutto danno dell'Azienda stessa. A questo aggiungasi che le scorte del materiale, già depauperate per i mancati rifornimenti, furono poi ancora ridotte dalle requisizioni tedesche. Data quindi tale situazione, occorre affrontarla con la massima decisione e senza indugio; perciò secondo me è necessario fare grandi economie sulle spese generali di ogni singola Azienda e facilitare la concessione a queste Aziende delle facilitazioni finanziarie a grande respiro da parte di Banche e Istituti finanziari in modo che nel periodo di giuntura fra la vecchia e la nuova produzione l'Azienda possa continuare a vivere per poi riprendere con sicurezza il suo cammino. E' della massima Importanza la determinazione, fin da ora, dell'indirizzo che le Aziende dovranno prendere per la nuova produzione, per non Incorrere nel rischio, che in base ad accertamenti sommari Intrapresi si sta già delineando di convergere tutte le attività verso gli stessi prodotti. Infatti è di oggi la tendenza delle maggiori Industrie metalmeccaniche a prepararsi per produrre nell'avvenire tutte quante materiale ferroviario rotabile con conseguenze sintomatiche, sia per la concorrenza, sia per il congestlonamento del mercato In tale genere di prodotti. 13 Quindi la trasformazione delle industrie deve avvenire sempre nel quadro della situazione generale. Non di minore importanza, anche se trattato In secondo luogo, è il problema dell'approvvigionamento delle materie prime e del semi-lavorati. In modo particolare occorre provvedere alle nostre Industrie ed al piu presto possibile carbone cok metallurgico senza Il quale non potranno funzionare fonderie, acciaierie, ecc. In tutte le officine ed aziende che ho potuto visitare nel mio giro nell'Italia del Nord ho riscontrato questa immensa fame di carbone. Alcune Società potrebbero anche arrivare a sormontare le difficoltà d'ordine finanziario sopra accennato, purché fosse loro garantito un rifornimento, sia pure minimo, di carbone. Il patrimonio Industriale delle principali aziende dell'Italia settentrionale è, come già detto, in massima parte In piedi, ma manca la linfa necessaria per la sua vita; manca del carbone di cui l'Italia è notoriamente sprovvista. Le domande che oggi i lavoratori e gli stessi industriali si pongono sono queste: a che serve aver salvato le macchine se manca il mezzo di azionarle? Non esistono quindi a tale riguardo soluzioni di sorta:_ ed ecco perché il problema è ancora p1u grave del precedente. Solo gli alleati potrebbero e dovrebbero aiutarci con le loro Immense possibilità. Il problema è urgentissimo, se gli aiuti cl devono essere concessi che questi vengano immediatamente. Ogni indugio potrebbe essere fatale all'attività Industriale della Nazione e per l'avvenire stesso di molte migliaia di lavoratori. Non è da credere che questi siano i soli ostacoli che si frappongono ad una ripresa industriale nelle aziende dell'Italia settentrionale; altri come per esempio i mezzi di trasporto rivestono importanza capitale, ma sono convinto che i lavoratori in perfetto accordo con tutte le categorie di tecnici ecc. e se aiutati in quanto sopra detto, con la loro costanza ed operosità nel lavoro faranno certamente risorgere l'attività delle nostre Industrie nell'interesse generale della Nazione.

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