giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

146 quale si svolge, e solo in tale periodo, come un alone di altre attività economiche accessorie. Non è questa una scoperta: si è sempre saputo questo, ma abbiamo letto o sentito tutti negli anni piu recenti che si è rivolta l'attenzione di tutto il mondo ufficiale degli studi economici a tali attività accessorie e chiamiamole contemporanee di attività principali, e tali attività accessorie e contemporanee le abbiamo sentite indicare con gravità come quelle che danno occupazione • secondaria • di lavoratori, rispetto, s'intende, all'occupazione • primaria • che sarebbe offerta da quella che ho chiamata attività economica principale; e su questo fenomeno conosciutissimo e anzi ovvio della generazione contemporanea, da parte di ciascuna attività economica, di attività accessorie, si è proclamata una delle recenti, nuove, preziose teorie economiche, la teoria, niente meno, del • moltiplicatore •. Tutti sapete che i buoni vecchi francesi ci avevano sempre ripetuto che • quand le batiment va tout va •: ora secondo questa gente che deve assumere linguaggi nuovi ogni dieci anni, il detto dei buoni vecchi francesi starebbe a esprimere che il • moltiplicatore• della costruzione edilizia è massimo. Desidero notare che la generazione successiva di attività economica, da parte di attività economiche socialmente produttive, è cosa ben diversa dalla generazione contemporanea di cui ora ho dovuto far cenno. Questa è pura rifrazione luminosa di un qualunque corpo incandescente che viene, passa e va: la luce nel passaggio diviene piu intensa: fenomeno passeggiero, fatuo, futile, perché (come tutti i fenomeni che hanno dato mala eccitazione a recenti scrittori) di origine monetaria; quella, la generazione successiva, di origine reale, è il risultato duraturo della vita economica quando è veramente produttiva, è il risultato duraturo che, man mano, dalla vita umana brancolante nelle caverne, nelle foreste, ha condotto alle case, alle città, alle genti sempre piu numerose, alle nazioni, alla civiltà mondiale. Produzione sociale e vita economica sociale sono una cosa sola. Ma anche le attività produttive per la società emanano evidentemente, mentre sono, attività contemporanee accessorie; e anche le attività successive generate dalle precedenti emanano. quando sono, attività contemporanee accessorie. Se quindi solo le attività produttive sono quelle che generano il processo della vita economica, sprigionantesi dal loro stesso seno, esse stesse hanno il loro • moltiplicatore• (cosi direbbero i nostri contemporanei di questo decennio). perché, ripeto, l'alone, l'aureola sono di una attività economica quale che sia. addirittura distruttiva socialmente o, all'altro capo, abbondantemente produttiva. Abbiamo appreso che 150 o 200 miliardi di lire sarebbero investiti nel 1950 dalle amministrazioni pubbliche italiane, oltre quelli investiti l'anno scorso. L'Italia disporrebbe di riserve auree per 252 milioni di dollari e di riserve di divise estere per 671 milioni di dollari. Non sarebbe certo imprudente per la nostra politica monetaria non lasciar fuori dal circolo produttivo nazionale una parte non irrilevante di tali complessive disponibilità di oro e di divise, tenendo presente l'amara lezione che appunto tale abbondanza di riserve complessive ha contribuito a spingere gli stessi americani a decurtare gli stanziamenti contemplati dal piano Marshall per la ricostruzione economica del nostro paese. E' stato acremente lamentato da nostri connazionali di indirizzi politici ben disparati l'impiego sciatto e insulso, compiuto dagli organi preposti agli interessi della nazione, del fondo monetario messo a nostra disposizione da accordi ed impegni internazionali. 240 miliardi di lire in spese militari In un opuscolo edito dall'amministrazione dell '• European Recovery program •, cioè dell'attuazione del piano Marshall, sono espressi giudizi che adirittura dovrebbero farci arrossire come italiani, tanto plu quanto piu noi fossimo i responsabili della vita economica attuale del nostro paese. • Le imprese controllate dallo stato • (sono parole che si leggono In tale opuscolo) • non sono in alcun modo adoperate a strumento di una politica economica da parte del governo, ma risultano aggravatrici delle rigidità che affliggono l'economia Italiana •. • Per una amplissima parte di tali imprese Il governo Italiano partecipa passivamente o quasi per nulla alle decisioni direttive •. • Tenendo conto della

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