144 nostra scienza ha incominciato ad osare di chiamarsi appunto scienza. Per non ricordare precedenti anche insigni, mi permetto di richiamare l'attenzione di tutti noi su uno dei capitoli un tempo piu noti e venerati della Ricchezza delle nazioni di Adamo Smith. Comunque tutti sappiamo che la • Magna Charta ., o almeno quella che a buona ragione può essere considerata tale,. della nostra scienza esprime la considerazione e la distinzione del lavoro produttivo e del lavoro improduttivo: lavoro produttivo e rispettivamente improduttivo, s'intende, nei riguardi del complesso sociale tutto e non dei singoli individui o enti tale o tal'altro compresi nel complesso sociale. E mi permetto ancora di ricordare che non senza un motivo da molte generazioni la nostra disciplina si è chiamata e tuttora si chiama certamente nei nostri paesi latini. economia politica. in cui • politica • sta a significare sociale, civile; e ricordiamo tutti, anzi, che il nostro Antonio Genovesi le sue lezioni le chiamava appunto di economia civile. Ed è da questo punto • civile • quindi cioè • politico •, cioè • sociale •· che i nostri problemi tutti vanno riguardati e quindi il fondamentale fenomeno della economia che in sé racchiude tutti gll altri: il fenomeno della produzione. Ancora in questi anni, in questi mesi, in questi giorni si è letto e si legge o si è sentito e si sente da cultori ufficiali o comunque da uomini altamente responsabili della politica economica, almeno nostri Italiani, che un problema dell'investimento non c'è, che tutti gli investimenti sono da considerarsi tali, che tutti gli investimenti, ciò significherebbe, sono produttivi, che ciascun privato il quale • investe • non è tanto sciocco da investire a vuoto, che ciascun privato responsabile di un'impresa avvia la sua impresa al fine di ottenere un guadagno e, durante la vita di essa. in essa occupa, ciò che particolarmente importa a noi, quelle persone che occupa, e le persone in generale tanto piu sono occupate quanto piu i privati, secondo il loro fiuto e Il loro istinto tendente alla propria convenienza economica, si lanciano e conducono avanti le imprese quali che siano Consentitemi ancora che io qui esprima meraviglia e rincrescimento che siffatte proposizioni possano essere espresse e possano circolare impunemente nel mondo di coloro che hanno meditato sulle cose economiche e perfino di coloro cui sempllcemente l'applicazione di un loro innato buon senso mostrerebbe la fallaccia delle proposizioni stesse. I cortigiani, i servitori, i mimi, i cuochi, I_ profumieri, perfino I fabbricanti di ninnoli, gli arabescatori di stoffe e tutto quel ciarpame umano che costituiva la delizia delle corti e delle case signorili del settecento, erano quelli contro I quali si levava la austera meditazione del primi che abbiano onorato gli studi dell'economia sociale; erano quelli che costituivano I viventi esempi del lavoro Improduttivo appunto denunciato, Insieme con altri, da Adamo Smith. Non è nulla di nuovo quindi che noi pensiamo, se appunto pensiamo, che non tutte le attività private, sol perché procacciano un guadagno a chi le compie, sono produttive socialmente; anzi, è molto antica tale meditazione; essa è espressa addirittura nei primi nostri libri sacri. Esseri senili, non scienziati Che oggi nel 1950 un modesto cultore di questi studi abbia Il dovere di ricordare queste nozioni e questi precedenti è Indice del disorientamento e della disgregazione del pensiero economico della nostra generazione. A questo proposito non posso ancora non esprimere Il mio dolente stupore che da uomini della generazione oramai piu che matura tuttora viventi non sia stato né sia dato un allarme e un monito severo contro il dilagare di Inconcepibile ignoranza. Non solo per questo argomento che riguarda la produzione sociale, ma anche per altri. a qualcuno dei quali dovrò pure accennare. siamo oramai al punto. ed è bene che ce lo diciamo, che scienza economica pare non esservi piu. Siamo ritornati ai balbettii che precederono il sorgere del pensiero sistematico sulla economia. Ma quelli erano balbettii di infanti che In sé contenevano la promessa. o almeno la speranza, che si svolgessero poi in discorsi di uomini. Questi sono balbettii di esseri senili, se pur giovani di anni fiaccati Infine dal peso di apprendimenti via via meno nutrienti quanto via via piu • preziosi • e pretensiosi. Mi auguro, spero che tutti cl auguriamo,
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