140 e le riserve di valute forti ne darebbero anche la possibilità di acquisto). la capacità produttiva dell'attrezzatura industriale è utilizzata in media in una quota non superiore al 60% del totale, la manodopera è sovrabbondante. come dimostra il fenomeno della disoccupazione. che non ha paragone in alcun paese del mondo. Aggiungiamo che i consumi del mercato interno sono compressi ad un livello notevolmente inferiore a quello dell'anteguerra, che pure non era alto. E tuttavia l'attività produttiva ristagna, vi sono milioni di disoccupati. Lapalissiana pure è la constatazione della mancanza di fiducia negli affari. E come potrebbe questa fiducia esistere, nel clima di depressione e di ristagno che la politica governativa ha creato e si sforza di mantenere col blocco dei salari e stipendi e l'offensiva dei licenziamenti? La conclusione che ne traggono i redattori del Rapporto Hoffman è certamente razionale, ed ispirata agli insegnamenti delle più moderne teorie economiche e delle più positive esperienze di politica economica. Essa riprende il concetto ispiratore del New-Dea! rooseveltiano: un programma di spese statali. che si traduca in un piano coordinato di investimenti pubblici, da finanziarsi con l'espansione del credito e coll'aumento della circolazione. L'incremento dell'occupazione e dei consumi, agirebbe come stimolo della produzione, come incentivo alla combinazione dei fattori della produzione esistente e ricreerebbe la fiducia negli affari, provocando cosi la ripresa di tutta l'attività produttiva. La conclusione è tecnicamente esatta, e giustificata pertanto la critica ad • alcuni circoli ufficiali italiani •. Ma essa prescinde dalla realtà sociale e politica, dalla natura di classe del Governo italiano. La politica del New-Dea! poté essere attuata dall'Amministrazione Roosevelt, eletta coi voti di milioni di disoccupati, dei contadini colpiti dalla crisi. degli operai, degli Impiegati e del commercianti che vedevano la propria esistenza minacciata dal perdurare della • grande crisi •. E il • programma coordinato In investimenti pubblici • fu lanciato, vincendo l'opposizione del grandi Industriali e finanzieri. Ma, in Italia, questo Governo è stato eletto in virtù della campagna di propaganda anticomunista del Vaticano e dei capitalisti americani, è sorretto ed appoggiato allo interno dalle forze più reazionarie e conservatrici della grande proprietà terriera e dei gruppi industriali monopolistici. E' pura illusione ritenere che tale Governo possa attuare quello che invece è il programma dell'opposizione. Socialisti e comunisti hanno sempre sostenuto la necessità di un intervento propulsivo dello Stato nella vita economica, di una politica attiva del Tesoro, di un piano di investimenti pubblici e si sono battuti contro la miope e gretta politica di restrizione delle spese statali, che con la deflazione non può provocare altro che la depressione del mercato e il ristagno del! 'attività produttiva. Ma vi è un'altra differenza fra l'America di Roosevelt e I '!tal ia di De Gasperi. In quella un sistema capitalistico ancora in fase di espansione, era caduto nella fase di depressione, che caratterizza ritmicamente il suo processo di sviluppo. In Italia, l'economia è affetta da una crisi cronica, il sistema economico è giunto ad una fase estrema di sviluppo e di deformazione, contrassegnato dalla coesistenza di residui feudali e dalla più avanzata concentrazione capitalistica. Un New-Dea! italiano potrebbe essere attuato con successo solo da un Governo che derivasse il proprio mandato dalle forze popolari e presupporrebbe una profonda trasformazione di struttura, quella riforma agraria e quella nazionalizzazione che socialisti e comunisti propugnano e De Gasperi rinvia. Il • programma coordinato di investimenti pubblici • consigliato dagli esperti americano presupporrebbe l'espropriazione del latifondo, la nazionalizzazione dei monopoli elettrici, chimici, ecc., la liberazione dell'economia italiana dal predominio della Confida e della Confindustria. Il suggerimento americano pertanto non sarà seguito. C'è un altro modo per De Gasperi di creare la fiducia negli affar!: le spese militar! e la preparazione della guerra. Anche se questa significherà Il crollo definitivo del capitalismo Italiano, e la rovina del paese.
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