giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

distinte. Da una parte il piano di Importazione del beni e dall'.altra il piano per l'impiego del controvalore in lire. Considerare il piano Marshall come un sistema di assistenza al bilancio ml sembra un assurdo. Lo Stato deve trovare mezzi per risanare il bilancio all'Infuori di questi aiuti che hanno una precisa destinazione e non deve esaurirne il controvalore in prezzi politici e in operazioni di ordinaria amministrazione. Altrimenti mancherebbe lo scopo del Plano. Ho l'impressione che sussistano ancora Incertezze circa la politica economica da seguire, che sembra oscillare dubbiosa fra la pianificazione e la libertà completa. Ciò crea una atmosfera e una situazione deleteria, come ha mostrato l'esperienza di questi ultimi anni. A mio modo di vedere si deve superare la diffidenza che abbiamo verso I piani, che è causata da Inesperienza, ed affrontare in pieno il problema della pianicazione; bisogna innanzitutto stabilire chiaramente e nettamente quanto deve attribuirsi all'agricoltura, quanto ai lavori pubblici, quanto all'industria, e quanto ai vari rami d'Industria. Bisogna intanto creare un organo adatto. Spero che non si ripeterà la situazione creata con l'UNRRA. Noi eravamo a rimorchio di essa senza alcuna linea direttiva, opponendoci a volte alle manifestazioni migliori e a volte rimanendo Indifferenti a quelle plu gravi. Gli S. U. hanno già proweduto a definire In ogni particolare, i compiti, le funzioni, l'ordinamento di tale organo: non abbiamo che da imitarli. In ogni modo, insieme all'organo è necessario avere il programma, ciò che è tanto piu difficile in quanto le nostre statistiche ufficiali sono arretrate e oltremodo manchevoli. Occorre finalmente decidersi a eseguire censimenti simultanei demografici, agricoli, Industriali, delle abitazioni ecc. Se non cl decidiamo a prowedervl di urgenza perderemo del tempo prezioso e faremo delle brutte figure. Il pieno, dovrebbe, a mio parere, essere predisposto con Il concorso e la collaborazione oltre che degli Industriali, anche delle classi operale, magari attraverso I consiglidi gestione,perchése vogliamo che Il Plano Marshall sia efficace e sentito, occorreche anche I partecipantialla produzionene alano Informatie possano dire la loro parola. 137 ErnestoRossi (intervento) Il Prof. Demarla ci ha messo in guardia contro le eccessive illusioni che possono nascere dalla prospettiva degli aiuti americani. Questi aiuti possono servire di stimolo per risolvere i problemi della nostra ricostruzione, ma dobbiamo contare specialmente sulle nostre forze per uscire dalle difficoltà presenti. Il problema della ricostruzione nazionale è specialmente un problema di riduzione di costi. che implica la soluzione di una Infinità di altri problemi per i quali ben poco possono aiutarci gli americani. Prima di tutto bisogna pensare alla rimessa in efficienza delle Amministrazioni dello Stato, ridotte in una condizione tale da non poter piu assolvere alcun serio compito di pianificazione nell'interesse collettivo. Se non riusciamo a riorganizzare i nostri servizi statistici, se non riusciamo a creare degli organi capaci di prendere delle deliberazioni ponderate con un accurato esame di tutti gli aspetti essenziali dei diversi problemi, se non riusciamo a far rispettare le leggi e ad esercitare un serio controllo su tutta la pubblica amministrazione, non possiamo neppure pensare a una politica economica che si valga degli aiuti americani per la ricostruzione del nostro Paese. Dobbiamo chiedere ai nostri governanti di comportarsi con maggiore energia contro i ricatti dei diversi gruppi sezionali, e per questo dobbiamo dar loro tutto il nostro appoggio quando fanno una politica antidemagogica nell'interesse della collettività. Un'altra grave insufficienza è rappresentata dai quadri della nostra industria, che si sono formati in regime corporativo con la politica autarchica fascista. Difficilmente potremo rimetterci al passo con l'industria mondiale finché i dirigenti delle nostre aziende saranno quelli che sono stati in gran parte scelti non con la concorrenza, ma con criteri politici o per nepotismo. Dobbiamo aprire le finestre al soffio della concorrenza che viene dal paesi economicamente plu progrediti per eliminare anche fra I dirigenti I gruppi parassitari. E fra I gruppi parassitari occorre annoverare anche quelli che si sono creati delle condizioni di privilegio, per l'altezza del salari e per Il blocco del llcenzlamentl, In conseguenzadella politica della Confedera-

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