136 di tempo). prowedesse al suo utilizzo, fermo restando sempre li principio che solo l'industria buona - o tale ritenuta dal banchieri - fosse quella che dovrebbe ottenere i capitali fissi e circolanti necessari per gli sforzi produttivi. la cifra del controvalore degli aiuti americani è però talmente limitata al fini di acerescere il livello produttivo già raggiunto, da sollevare seri dubbi se convenga utilizzarla per una diretta politica produttivistica. Tanto limitata da far pensare che vi possono essere altri bisogni anche piu vitali di quelli accennati avanti a cui bisognerebbe dare una priorità assoluta. Questi bisogni, per me, sono rappresentati dalla situazione del nostro bilancio pubblico. Voi sapete con quanta lentezza addirittura esasperante lo Stato proweda ai pagamenti delle spese impegnate in questo esercizio e negli esercizi precedenti. Alla fine dello scorso anno, cioè alla metà di questo esercizio finanziario, si poteva calcolare che la massa dei residui passivi si aggirasse intorno alla cifra astronomica di 800 miliardi di lire 1 • Questo cl dice che se il nostro Stato dovesse continuare in questa politica di ritardo nel fare fronte al suoi impegni, le varie attività economiche del Paese che ne dipendono correrebbero un notevole rischio e a lungo andare la crisi sarebbe superata soltanto con una nuova corrente di piu grave inflazione. la politica di Einaudi ha ottenuto risultati molto soddisfacenti. Però, se è stato finora evitato il disastro monetario, esso non può dirsi affatto scongiurato per il futuro, data la situazione estremamente grave del nostro bilancio pubblico. Quindi mi pare che, soprattutto. dovrebbe essere proweduto al controllo della Inflazione attraverso la stabilizzazione del bilancio e della Tesoreria da attuarsi con la compressione di cotesta massa di residui passivi. Ciò arrecherebbe un vantaggio allo stesso sviluppo economico del Paese. sia pure indirettamente. Con questa riduzione dei residui, si metterebbe Infatti a disposizione del sistema bancario una somma altrettanto grande che poi si ridistribuirebbe nelle forme necessarie allo sviluppo produttivo del Paese. Vi sarebbe soltanto da superare una fase di trasformazione, cioè un lieve ritardo nell'azione del volano antidepressivo e produttivistico, ma non cl sarebbe alcun dubbio che questa linfa vitale proveniente dall'estero. pur passando attraverso la via obbligata del risanamento del bilancio pubblico, verrebbe a raggiungere li suo compito. ciò che del resto è uno degli scopi contemplati espressamente e anche ripetutamente dagli organizzatori del Plano Marshall. In sostanza la moneta nazionale ottenuta dalla vendita delle importazioni E.R.P.dovrebbe essere depositata a credito dell'Amministrazione E.R.P in un conto apposito dell'Istituto di emissione e poi dovrebbe essere utilizzata per alleviare la situazione di tesoreria Questi, secondo me, i semplici criteri che dovrebbero essere seguiti nell'amministrazione degli aiuti americani. Nessun bisogno pertanto di una nuova burocrazia per l'amministrazione del Piano Marshall. Anche se le somme In parola dovessero restare per un tempo indefinito nei conti di cui ho detto, l'attività economica del Paese ne ritrarrebbe egualmente degli importanti benefici indiretti, senza scosse e senza interruzione dei finanziamenti privati, perché I maggiori depositi disponibili costituirebbero una massa di • capitale-disposizione • utilizzabile per gli investimenti. Alessandro Molinari (intervento) Desidero innanzi tutto richiamare l'attenzione dei presenti su di un punto sul quale si è soffermato il relatore e altri colleghi e cioè se sia opportuno riversare gli aiuti che ci verranno dall'America nel bilancio dello Stato. Aggiungo di avere avuto l'Impressione che finora si sia eluso il problema centrale. Uno degli scopi principali degli aiuti è infatti quello di dare un determinato incremento a determinate industrie fissando limiti qualitativi e quantitativi agli investimenti. Per raggiungere questo scopo è Indispensabile avere un piano. DI questo non si è parlato. Noi siamo alla vigilia di importare materie prime. attrezzature Industriali, concimi, macchine, ecc. e non abbiamo ancora un preciso plano concreto di acquisti e di destinazioni. Ciò malgrado che Il Piano Marshall abbia fissato già tutti questi elementi; è giunto persino a fissare, fin d'ora, tipi di vagoni Internazionali da costruire per Il trasporto delle merci, e, In alcuni settori, anche I prezzi. li problema va diviso In due parti ben
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