giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

rifornire di molte merci essenziali Il Continente. Sarebbe uno sbaglio pensare che le esportazioni italiane si limitino al vino o al formaggio, .alla seta o al marmo. Come contributo alla ripresa industriale europea, l'Italia esporterà autocarri, automobili, materiale rotabile, navi, generatori, turbine e vari tipi di macchinario leggero. Per la ripresa agricola europea, l'Italia contribuirà con fertilizzanti, trattori ed altre macchine agricole. Infine le esportazioni di frutta, verdura e tessili porranno a disposizione degli altri Paesi partecipanti una maggiore quantità di merci utili, molte delle quali sono particolarmente necessarie come incentivi. Un altro grande contributo al programma di ripresa economica europea sarà il trasferimento di lavoratori per ovviare alla deficienza di mano d'opera in altri paesi. Per favorire il trasferimento dei lavoratori l'Italia ha già concluso accordi con il Belgio, la Francia, l'Austria, la Gran Bretagna e la Svezia tra le Nazioni partecipanti, e anche con la Cecoslavacchia e l'Argentina. Gli accordi con Il Belgio e la Francia prevedono un reclutamento di 50.000 e 20.000 minatori, rispettivamente. Benché non vi siano minatori qualificati in eccedenza, un gran numero di italiani è già andato a lavorare nelle miniere del Belgio e un piccolo numero in quelle della Francia. L'accordo piu ottimista è quello della Francia, che in origine prevedeva il trasferimento di 200.000 lavoratori italiani In un anno. Il reclutamento secondo questo accordo è stato in effetti molto piu lento del previsto, e alcuni lavoratori sono ritornati in parte a causa della deficienza di abitazioni e delle difficoltà della vita in Francia, In parte a causa delle limitazioni e dei ritardi nel trasferimento delle rimesse agli emigranti. Ma date le plu favorevoli circostanze del programma di ripresa, si prevede che un gran numero di lavoratori Italiani andrà In Francia per I lavori agricoli, edili e siderurgici e per altri lavori. L'Italia ha anche proposto di trasferire mano d'opera In unità di lavoro organizzate, cosa che sarebbe particolarmente utile per la costruzione di strade, ferrovie, porti e per lavori Idroelettrici. Circa 300 gruppi si dice siano pronti a trasmigrare negli altri Paesi europei per fare lavori pubblici. Al di fuori dall'emigrazione ufficiale organizzatavi è stato un largo flusso di 133 emigranti verso la Svizzera, dove vi è stata una forte deficienza nell'agricoltura e nel lavori edili. SI calcola che plu di 100.000 lavoratori siano emigrati In Svizzera nel 1947. Un numero considerevole di emigrati singoli sono andati qualche volta illegalmente In Francia, dove sono stati assorbiti largamente dalle industrie. Bilancia dei Pagamenti a. Il problema delle bilancia del pagamenti. La bilancia del pagamenti è sempre stata caratterizzata da un deficit nel conto commerciale compensato dalle entrate nette del turismo, dal noli e dalle rimesse degli emigranti. Il deficit con l'emisfero occidentale è stato di solito colmato con le eccedenze attive verificatesi verso alcuni paesi europei e del medio oriente. GII effetti della seonda guerra mondiale sulla posizione economica Internazionale dell'Italia si sono riflessi nel grosso squilibrio della bilancia dei pagamenti. Secondo le piu recenti valutazioni ufficiali il deficit della bilancia del pagamenti del 1947 ammonterebbe a 770 milioni di dollari, mentre il solo deficit con l'area del dollaro ammonterebbe a 680 milioni. Le conseguenze della guerra continueranno ad avere effetto sulla bilancia dei pagamenti durante i prossimi anni. I Paesi europei, danneggiati dalla guerra e dai trasferimenti di popolazione, poterono fornire soltanto un quinto delle importazioni dell'Italia nel 1946, mentre nel 1938 la percentuale era del 62%. Per le esportazioni i produttori italiani subiranno gli effetti, almeno per un po' di tempo della forte riduzione del potere d'acquisto dei mercati della Germania e dell'Europa Sud Orientale, poiché a questi paesi nell'anteguerra erano diretti il 3040% delle esportazioni italiane. Parte delle perdite subite dalla mancanza dei mercati tradizionali sarà colmata con esportazione verso l'area della sterlina e del dollaro. L'Italia continuerà ad importare In maggior misura che esportare. Si prevede che nel primi 15 mesi l'Italia avrà un deficit commerciale di circa 870 milioni di dollari con l'emisfero occidentale. Si prevede un avanzo con gli altri paesi partecipanti. All'ultimo anno di ripresa economica si prevede una diminuzione del deficit dell 'ltalla sul conto commerciale con

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