132 frenare l'Inflazione. Inoltre un pieno successo nell'arrestare la spirale del prezzi e dei salati e nell'assicurare la stabilizzazione può essere raggiunto soltanto quando una offerta maggiore e regolare di beni essenziali di consumo renderà possibile all'Italiano medio di procurarsi i fabbisogni essenziali con Il proprio reddito corrente. 2. Controllo valutarlo e politica del cambi. La politica dei cambi nel periodo postbellico è stata degna d'attenzione per la sua flessibilità ed ingegnosità; d'altro lato le norme sul controllo valutarlo sono state largamente evase. L'attuale sistema del cambi ha il merito di dare un cambio che, benché controllato, segue I cambiamenti nei prezzi ed elimina le precedenti pratiche discriminatorie. Si ritiene di lasciar giungere la lira ad un livello economico. La politica italiana prevede di stabilizzare il tasso di cambio non appena si ritenga ragionevolmente assicurata la stabilità dei prezzi interni. Uno dei principali obiettivi del nuovo sistema del tasso di cambio è stato di diminuire la distanza tra i tassi legali e quelli di mercato nero, In modo da eliminare l'incentivo ad eludere I controlli esteri. Si ritiene che I controlli valutari potrebbero essere piu efficienti con: al una migliore organizzazione degli enti preposti al controllo del commercio estero e delle valute al fine di impedire l'accumularsi di larghe scorte illegali di alcune materie prime; b) un piu rigido controllo sulle banche autorizzate a fare operazioni valutarie per impedire trasferimenti illegali di capitali all'estero. Si sa che Il Governo italiano sta adottando un severo atteggiamento verso chi viola i controlli valutari e sta dispiegando una maggiore resistenza alle varie pressioni dirette ad ottenere posizioni preferenziali nella assegnazione della scarsa valuta estera. 3. Misure amministrative. La struttura economica italiana, la sua recente esperienza totalitaristica, in cui i controlli erano oppressivi ed inefficienti, e le difficoltà amministrative tuttora esistenti, tutto ciò richiederebbe una politica economica basata su un sistema di controlli semplici e accentrati. Una disciplina delle risorse per gli usi piu importanti, deve, tuttavia basarsi sul controllo delle Importazioni, degli Investimenti e del credito e sulla tassazione, prima ancora che sul controlli dei prezzi al minuto e della distribuzione. Finché, però, dura la scarsità saranno ancora necessari I controlli selettivi sulle quantità e I prezzi di specifiche merci. Questi controlli selettivi includeranno, presumibilmente, le assegnazioni delle materie • chiave • ad uso di prima necessità, le consegne di prodotti agricoli esenziall agli ammassi ed Il razionamento del generi alimentari principali al consu• matori ad un prezzo determinato. Poiché le imposte sul lusso non incoraggiano sufficientemente la produzione di merci necessarie a basso costo (In particolare tessili e calzature) si ritiene giusto di vincolare l'assegnazione delle materie prime alla produzione di determinate quantità di taluni beni. Il Governo Italiano ha ritenuto questo auspicabile per raggiungere gli obiettivi di produzione, d'investimento e di consumo per l'economia nei prossimi anni. Una speciale commissione presieduta dall'ex Ministro Vanoni sta ora lavorando in questa direzione. Il raggiungimento di tali fini non implicherà una pianicazlone dettagliata in ogni aspetto della vita economica Italiana, ma servirà come guida alle decisioni politiche e a dare un Indirizzo coerente alla politica economica, indirizzo che finora è completamente mancato. Contributi alla Ripresa Europea L'Italia aderi prontamente e con entusiasmo al programma di ripresa economica europea, poiché riconobbe questo come l'unico mezzo possibile per equilibrare la propria economia In una società democratica. L'Italia ha preso un posto di guida nel promuovere lo sviluppo internazionale di energia elettrica dai laghi alpini, di cui potranno beneficiare negli anni futuri anche la Francia, la Svizzera e l'Austria. Nel campo delle relazioni commerciali, la volontà è stata evidente con l'adesione, come Membro permanente, agli accordi multilaterali di clearing recentemente firmati a Parigi. L'Italia ha anche preso l'iniziativa di proporre una Unione doganale con la Francia, e i negoziati tra I due paesi proseguono con successo. L'Italia potrà
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