130 le importazioni di 19eneri alimentari e di materie prime, parte delle quali l'Italia ha tradizionalmente importato da quel l'area. La prevista situazione mondiale nei rottami e nell'acciaio grezzo e semilavorato rende improbabile che l'Italia possa raggiungere gli obiettivi preposti alla CEEC per la siderurgia. Potrà essere possibile, tuttavia. superare tale carenza con importazioni di finiti d'acciaio e con l'aumentare la produzione di ghisa. Ciò potrebbe non realizzarsi completamente durante i primi 15 mesi, tuttavia un sistema di assegnazioni all'interno potrebbe rendere possibile il conseguimento degli obiettivi di produzione almeno per i rami fondamentali dell'economia, come gli impianti elettrici e i cantieri navali. 4. Legname. Nel programma della CEEC si prevede una produzione di legname durante il periodo preso in considerazione di 1,2 milioni di metri cubi. I fabbisogni di importazione si valutarono a 3-1 milioni di metri cubi nel primo anno. con un aumento a 3,6 milioni nell'ultimo anno. Con questo programma l'Italia consumerà 4,3 milioni di metri cubi di legname nel primo anno e 4.ll milioni nell'ultimo anno. Finché non aumenterà il commercio con i Balcani pare impossibile ovviare in pieno ai fabbisogni di importazioni di legnami presentati alla CEEC. Ma i tecnici negli Stati Uniti ritengono che i rifornimenti che si potranno inviare saranno sufficienti alle costruzioni essenziali per la ripresa economica italiana. 5. Trasporti interni e marina mercantile. Il piano di ricostruzione del sistema di trasporti distrutti dalla guerra, prevede la produzione durante il periodo del programma di ripresa economica in totale di 57.000 carri merci e 5650 vagoni per passeggeri, di cui rispettivamente 19.000 e 1300 sono destinati all'esportazione. Per il primo anno l'obiettivo di produzione è di 11.000 carri merci e di 1000 vagoni per passeggeri. Nel 1947 la produzione è stata valutata di 8000 carri merci e 600 vagoni per passeggeri. Questo programma di produzione è necessario per prevenire la paralisi nei trasporti ferroviari. Una parte crescente della produzione italiana dell'attrezzatura dei trasporti è destinata ad essere collocata all'estero, principalmente presso i Paesi partecipanti, negli ultimi anni del periodo considerato. Cinque sesti della Marina mercantile italiana furono persi durante la guerra e soltanto un terzo delle perdite fu sostituito. Il programma della CEEC prevede la ricostruzione nel 1951 di due terzi del tonnellaggio lordo dell'anteguerra. Questo obiettivo sarà raggiunto con acquisti ali 'estero e con nuove costruzioni. Consumo Il tenore di vita del popolo italiano è sempre stato uno dei piu bassi d'Europa. Mentre le spese per l'alimentazione sono sempre state di gran lunga le maggiori nel bilancio familiare, le spese per il vestiario e l'alloggio erano basse. E fra i generi alimentari i cereali (grano, granoturco e riso) fornivano il maggior numero di calorie; poiché il consumo di carne, zucchero e latticini (formaggio escluso) era estremamente basso. Il valore medio calorico diminuf dal 1926-30 al 1938 da 2950 a 2700 calorie giornaliere (vino incluso). Mentre la media nazionale attuale è di circa 2200 calorie, vino incluso, i non produttori ricevono soltanto 1900-200 calorie. Nei dati presentati alla CEEC il Governo italiano valutò i suoi fabbisogni alimentari di importazione sul presupposto di raggiungere nel primo anno del programma di ripresa economica un livello medio di consumo di 2400 calorie (vino incluso) al giorno. Nell'ultimo anno del programma gli italiani ritengono di raggiungere un livello di consumo alimentare di poco inferiore al livello dell'immediato dopoguerra. Questo modesto aumento nei consumi alimentari è fondamentale sia per ottenere una stabilità sociale sia per aumentare la produttività lavorativa, scopi essenziali dell'intero programma di ripresa. Il programma di produzione tessile aumenterà la disponibilità di tessuti per il mercato interno di circa Il 20 per cento nel 1951-52 in relazione ai livelli prebelllcl. Ciò permetterà di sostituire Il vestiario, molto mal ridotto, della popolazione.
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