giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

maturano gli effetti della politica sostanzialmente deflazionistica di Einaudi-Pella si acuisce la polemica sull'utilizzazione del Fondo-Lire (ammontare in lire del ricavato delle vendite effettuate dallo Stato di prodotti ERP) che viene destinato soprattutto al pareggio del bilancio statale; mentre gli ambienù produttivisti nazionali e non, auspicano che esso si diriga verso i lavo~i pubblici e la ripresa industriale, per assorbire la disoccupazione che appare a Was~ing~on )'elemento piu preoccupante della s1tuaz1one economica italiana. All'interno di questo confronto di pos1Z1oni, sollevato dalla attuazione del Piano Marshall con la conseguente utilizzazione del Fondo-Lire, si situa una proposta democristiana, portata avanti da Fanfani. Si tratta di un piano per la costruzione di case per i lavoratori; il suo promotore è un uomo della sinistra democristiana, che però in quesù anni già aspira ad una collocazione meno determinata, non priva di elementi conservatori (i quali emergono già dal contenuto di questo Piano-case, ma saranno piu evidenti nel 1950, quando la sin!-stra. DC subirà la sconfitta segnata dalla rmuncra all'atùvità poliùca del suo prestigioso leader, Dossetti; Fanfani continuerà ad operare nel contesto della DC un!-ta ed integralista, e darà il suo beneplacito all'affossamento della riforma agraria). li finanziamento di 1.200.000 vani previsti dal progetto di legge sulla edilizi~ popolare • dovrebbe gravare soprattutto sw lavoraton attraverso un accantonamento obbligatorio di parte della 13ma mensilità (dal 40 al 60% ). Ma il Parlamento modificherà questo punto in modo sostanziale, dopo l'opposizione della CG IL e di forze inteme allo stesso Governo. L'approvazione definitiva (17 febbraio 1949) prevede un concono dello Stato per 15 miliardi, dei lavoratori (12) e dei datori di lavoro (20 miliardi). Tremelloni osserverà che se si costruissero non 900.000 vani (quanti ne prevede la stesura definitiva della legge) ma 2.100.000 vani in sette anni, si coprirebbe solo il fabbisogno derivante dall'incremento della popolazione. L. Dayton, 117 membro della m1ss10neECA per l'Italia, dichiarerà ad alcuni giornalisti che: « ufficialmente il Piano non ci è ancora noto, ma privatamente non posso dirvi altro che nella mia personale opinione si tratta di una cosa per lo meno inadeguata ». Tra le prese di posizione che spingono ad una politica produttivistica negli anni del Piano Marshall ( è utile rilevare come il fronte « produttivista » è amplissimo in questi anni, anche se fortemente differenziato: include molti settori industriali, i sindacati, gran parte dei partiti minori dell'alleanza governativa, la sinistra ed altri settori del partito di maggioranza, i partiti e gli uomini politici della sinistra marxista e non) è di particolare rilievo una mozione economica del Partito repubblicano, resa nota il 25 maggior 1949. In essa si afferma che « il criterio dell'equilibrio della Bilancia dei pagamenti non è decisivo per giudicare dell'economia italiana, in quanto l'Italia, come paese a mercato interno povero, può raggiungere quell'equilibrio piu presto degli altri paesi pur restando in condizioni economiche e sociali assai difficili ed instabili [ ...] e che il sistema dei pagamenti intereuropei finora adottato, per cui l'Italia, sia pure attraverso gli aiuti Marshall, diviene finanziatrice della propria esportazione in altri paesi, aggrava ulteriormente la sua situazione economica e finanziaria ,., Al centro dell'attenzione della sinistra c'è il problema dell'occupazione: lo si può ampiamente rilevare dagli scritti presentati. Sul Piano Marshall l'atteggiamento del PCI e delle sinistre in generale subisce una serie di mutamenti, anche legati al progressivo chiarirsi delle intenzioni politiche degli USA che in tutta questa fase prendono l'iniziativa) e all'atteggiamento dell'URSS. Nel '47 la stampa del PCI afferma che è « priva di qualsiasi fondamento e persino ridicola la campagna che da qualche parte si tenta di condurre contro determinati partiti (in particolare il PCI) accusandoli di una pretesa loro avversione agli aiuti finanziari dall'estero ,., Si chiede solo, da parte comunista, che gli USA non

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