giovane critica - n. 34/35/36 - primavera 1973

smentita flagrante a questa funzione dello Stato, dove, cioè, il regionalismo si è convertito, anziché in elemento di rispetto di una realtà sociale, in una forma di barriera a quel poco di azione interventista e sintetica che lo Stato cerca di operare. Caso tipico, per esempio, il divario fra la legge regionale siciliana sulla riforma agraria e la legge dello Stato. Il qual divario non è tanto di sostanza, si badi bene, ma è un divario sottile e inafferrabile di misure, di gravami, di appelli, di controlli, il quale praticamente può assicurare che non sarà problema di tanto e di poco, ma problema del non farsi per nulla la riforma agraria in Sicilia. Terzo. Non immunità nell'ordinamento giuridico, e non predominio nello Stato della società e del potere economico: rovesciamento del principio di immunità e di predominio. E a questo riguardo mi sia consentito di dire che sarebbe facile mostrare (lo avrei voluto fare un pochino più analiticamente nell'esame della nuova strutturazione delle figure giuridiche) che sarebbe facile mostrare, dunque, come la nuova struttura, lo svuotamento presente del contratto o il dissolversi della legge cui ho accennato i quali per sé sembrerebbero indicare un processo di trasformazione della concezione assenteistica dello Stato verso una concezione interventistica, di fatto però, cosi come si realizzano, invece di essere mezzo di soddisfazione per la funzionalità statale primaria, si traducono sempre più in una forma maggiormente efficace che non fosse la forma del passato (cioè il puro contratto o la legge generale) in una forma maggiormente efficace di evasione dagli obblighi pubblici e collettivi, e di soddisfazione invece degli interessi particolari. Noi possiamo, cioè, ormai constatare in tutte le istanze, dall'istanza, propriamente economica alle formule giuridiche, la necessità di superare il cosiddetto • interventismo statale •. Il finalismo statale, il bonum humanum slmpllclter sono da considerarsi in questa concreta realtà storica e particolarmente in questa concreta realtà storica dei popoli e delle nazioni dell'occidente, cosi pregni di cristallizzazione, di punti rigidi che non consentono neppure quel minimo di applicazione di gluoco efficace vero della libertà che In altri popoli, Invece, più recenti pur si verifica. Ed allora questa rigidità delle nostre strutture cl fa dire che Il 111 finalismo statale non si soddisfa con interessi episodici. Deve ormai specificarsi nella individuazione di un compito storico concreto che sia la modalità di realizzazione in questa concreta situazione storica. per ogni singolo stato, per ogni singola struttura sociale, di quel grado, di quella tappa di marcia verso il bonum humanum simpliciter che storicamente si vede possibile e doveroso. Occorre quindi che non ci si accontenti di un finalismo statale generico, astratto, indeterminato, episodico, sollecitato dallo stimolo delle esigenze quando queste assumono un grado supremo di asprezza: ma occorre che alla base, direi quasi, del patto politico, all'inizio, direi quasi, di ogni azione, di ogni periodo dell'azione statale, si fissi una scelta fondamentale - un grado, una tappa, torno a dire, di situazione del compito storico - e intorno ad essa si organizzi tutto il resto dell'azione statale per quel determinato periodo. E' evidente che questo discorso può sembrare involuto; ma è abbastanza semplice, perché vuole ricavare gli elementi che portino inevitabilmente ad un concetto: che l'intervento statale non solo è operante, ma è addirittura controperante se è fatto al di fuori di un piano che abbracci, per un certo periodo di tempo, quelli che debbono essere l'azione del lo Stato e il compito storico concreto che si specifica per un determinato periodo. La parola • piano • non deve spaventare, perché ci sono tanti uomini disposti a dare a questa parola diversi significati. D'altra parte è indubbio che in alcuni dei diversi significati di questa parola si può insinuare un nuovo svuotamento: basta, per esempio, vedere la degradazione progressiva che ha subito attraverso una serie di leggi, di provvedimenti amministrativi e anche, cosi, di semplici realtà empiriche il piano e il commissariato del piano nello Stato francese. Quindi non si tratta di una parola, si tratta di vederne il contenuto preciso, e questo, io spero, sarà fatto, mi pare, nella relazione di domani. Ma questo uscire in una forma direi quasi dilemmatica netta dall'interventismo episodico, che è addirittura controperante, ed entrare invece In una forma di azione statale sintetica e sistematica, è l'unica condizione per porre fine all'extraterritorialità per cosf dire, all'immunità della

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