prestatori, da attivi partecipanti dell'Impresa, mediante: a) la costituzione di Consigli di impresa intesi a fare Intervenire i tecnici, gli Impiegati, gli operai alla risoluzione dei problemi attinenti ai singoli complessi aziendali, in modo da Inserire gradualmente il lavoro come associato e partecipe nella responsabilità e nella direzione dell'ordinamento produttivo; bi l'attuazione di forme plu diffuse di comproprietà o di compartecipazione dei lavoratori alla responsabilità ed agli utili della azienda. Limiti e compiti della socializzazione La politica economica dev'essere intesa unitariamente In modo che l'economia pubblica e l'economia privata, anziché essere concepite come antitetiche e contrastanti, siano coordinate e sviluppate nelle zone di loro specifica competenza per realizzare il massimo benessere sociale. L'intervento dello Stato e degli altri Enti pubblici non va inteso come fine a se stesso, ma come un mezzo per promuovere nell'armonia degli sforzi il bene comune stimolando e coordinando le libere iniziative. Esso deve pertanto: a) seguire un Indirizzo contrario In linea di principio ad una politica protezionista; b) adottare una politica finanziaria che porti ad una graduale perequazione nella distribuzione della ricchezza e consolidi le piccole e le medie Imprese sulle quali poggia prevalentemente la nostra economia; cl assorbire a favore della comunità i vantaggi derivanti da ogni posizione di monopolio; d) eliminare le grandi concentrazioni Industriali e finanziarie non giustificate da manifeste necessità e sottoporre al pubblico controllo quelle che ragioni tecnico-produttive consigliano di mantenere o di promuovere. Questo Importa che nel settori In cui è: prevalente l'Interesse pubblico; assente o Insufficiente l'Iniziativa privata; monopolistica o privilegiata la posizione delle elncole Imprese; Inadeguato l'aseorblmento del potenziamento di lavoro; 9 si attui l'intervento dello Stato e degli Enti Pubblici, nelle forme della proprietà o della gestione socializzata, secondo gli schemi tecnici piu appropriati, che vanno dalla gestione pubblica o semipubblica, all'impresa mista ed alla concessione. La gestione socializzata non deve né burocratizzare né irrigidire l'attrezzatura produttiva, ma realizzarsi in organi e forme decentrate che, potenziando la responsabilità dei tecnici e dei lavoratori, salvaguardino i metodi propri dell'organizzazione industriale. Solidarietà internazionale Qualsiasi programma di riforma sociale è destinato a fallire se non trova fondamento In un generoso ed illuminato senso di solidarietà internazionale che affermi in concreto la coscienza dell'interdipendenza degli interessi fra i popoli e realizzi istituti ed ordinamenti diretti a garantire una sempre maggiore libertà di movimento dei beni e delle forze del lavoro, una piu equa distribuzione delle risorse terrestri, una piu efficace e naturale ripartizione delle attività produttive tra i vari complessi economici concepiti come parti complementari dell'unità economica internazionale. Di fronte alla tragica situazione dell'economia italiana sconvolta dall'autarchia, depauperata dalla guerra, distrutta in gran parte nella sua attrezzatura produttiva, dispersa nelle sue mirabili forze del lavoro, la Democrazia Cristiana: Afferma la necessità che programmi, capacità, mezzi tecnici e finanziari siano preliminarmente Indirizzati a soddisfare le piu elementari esigenze di vita del popolo italiano: lavoro, vitto, casa. Riconosce l'urgenza di un piano che, diretto alla ricostruzione della struttura produttiva del Paese, primo fondamento del suo benessere: Disciplini, In rapporto al grado di urgenza e di utilità sociale, la destinazione delle scarse risorse disponibili al diversi settori produttivi di beni e di servizi; Attui una perequazione del sacrifici conseguenti alla guerra tra I vari Individui e categorie sociali; Eviti la ricostruzione o Il ripristino di
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