DemocraziaCristiana febbraio/marzo 1945 Risoluzione del Consiglio Nazionale Si tratta della Risoluzione del Consiglio Nazionale della DC (28 febbraio -3 marzo 1945) sulla • Democrazia politica e democrazia economica•. Democrazia politica e democrazia economica La Democrazia Cristiana, di fronte alla crisi senza precedenti che travolge l'Italia ed il mondo, afferma che non vi è salvezza se non in un sostanziale rinnovamento della società che riporti tutti gli uomini a sentirsi fratelli e solidali nel loro destino umano. Gli egoismi di ceto, di classe, di nazione, di culto della forza e della potenza, la violenza della legge morale stanno alla radice dei mali dell'ora presente. La Democrazia Cristiana impegna tutti I suoi uomini e tutte le sue forze per una soluzione democratica della crisi. Alla rivoluzione in corso per mutare gli ordinamenti politici, sociali ed economici, al fine di determinare un mondo non piu dominato dalla violenza, dall'arbitrio e dall'egoismo la Democrazia Cristiana Intende apportare innanzi tutto il contributo dei valori morali del Cristianesimo. Per questo essa chiama a raccolta i miseri e gli oppressi e fa appello a tutti gli uomini che sentono profondo l'anelito verso un ordine di giustizia e di equilibrio sociale. La società che noi vogliamo dovrà fondarsi su alcuni principi, reclamati del! 'universale esigenza d'un popolo deciso a rinascere: al sul riconoscimento del valore essenziale della persona umana, e quindi sul suo diritto a reggere la politica e l'economia e non già ad esserne schiava: politica ed economia, Stato e società sono per la persona umana; bi sui doveri della socialità umana e cristiana per cui si attua la vera solidarietà fra I popoli e gli Individui nella consapevolezza che la miseria ed il bisogno di alcuni compromettono la prosperità ed il benessere dell'intera comunità e che I deboli hanno diritto al sostegno dei piu forti; cl sul riconoscimento della naturale uguaglianza di tutti gli uomini nell'ambito di un ordinamento di libertà che consenta ad ognuno di affermarsi secondo le proprie doti di onestà, di capacità, di sacrificio in piena responsabilità individuale; di sulla necessità di un intervento della pubblica autorità al duplice fine di armonizzare le forze che vivono nella società, indirizzandole alla realizzazione del bene comune, e di garantire gli individui contro ogni sopraffazione che venga da singoli o da gruppi, ristabilendo le condizioni di uguaglianza ogni volta che risultino ingiustamente turbate. Massima occupazione Conseguentemente la D.C. riafferma: Tutti gli uomini devono avere diritto all'istruzione ed alle carriere sociali ed uguale possibilità di accedere alla direzione politica ed economica. Ad ognuno deve essere assicurata un'occupazione stabile con un ordinamento produttivo che consenta la piena utilizzazione delle forze di lavoro e l'attribuzione di un equo compenso, sufficiente a garantire al lavoratore ed alla sua famiglia il necessario sostentamento ed una sicura possibilità di risparmio. Dallo stesso principio deriva l'obbligo per la società di prowedere con un organico sistema di assicurazioni sociali a quanti per malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione sono privi, senza loro colpa, della possibilità di guadagno. La distribuzione del beni materiali non deve contrastare con la loro naturale destinazione, che è di essere a beneficio di tutti gli uomini, e non deve costituire un ostacolo al diffondersi della proprietà, che la o.e. considera come fondamentale difesa della libertà e della personalità. Il rinnovamento del rapporti economici e sociali deve elevare I lavoratori da passivi
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